Hideki Matsuyama vince con 278 (69 71 65 73, -10) colpi l’85esima edizione del The Masters ed entra nella storia del golf, come primo giapponese (in campo maschile) a imporsi in un Major.
Sul percorso dell’Augusta National Golf Club (par 72), in Georgia (Usa), secondo posto (279, -9) per l’americano Will Zalatoris. A vincere è Hideki Matsuyama con 278 (69 71 65 73, -10) mentre Francesco Molinari ha chiuso la gara al 52/o posto con uno score complessivo di 297 (74 73 69 81, +9). Matsuyama dallo tsunami alla Green Jacket, e ora i Giochi di Tokyo – Matsuyama ha debuttato nel teatro dei sogni del green nel 2011, un mese dopo che l’area intorno all’università in cui studiava, la Tohoku Fukushi di Sendai, fu devastata da uno tsunami. Il nipponico decise inizialmente di non andare in Georgia per giocare l’ambito torneo nonostante un invito per aver vinto l’Asia-Pacific Amateur Championship. A fargli cambiare idea furono il suo entourage e la sua famiglia. Matsuyama s’affermò come il migliore fra i dilettanti e fu premiato con la Silver Cup. Dieci anni dopo ecco il trionfo che arriva a pochi mesi dai Giochi di Tokyo e ora c’è già chi, come Nick Faldo, lo propone come ultimo tedoforo alle Olimpiadi. “Sarebbe un grande onore”, la risposta del nuovo Masters Champion.
La gioia del giapponese, “la mia vittoria una speranza per i giovani” – “Sono davvero felice e spero con questo successo di diventare un pioniere della crescita del golf giapponese. E’ davvero emozionante sapere che così tante persone abbiano fatto il tifo per me e l’augurio è che tanti giovani possano seguire le mie orme. Nell’ultimo round ho pensato alla mia famiglia, il nervosismo s’è fatto sentire dall’inizio alla fine ma è andata bene e sono orgoglioso di quanto fatto”. Queste le dichiarazioni di Matsuyama al termine del torneo. La svolta per Matsuyama è arrivata in seguito all’interruzione per pioggia nel “moving day”. Dopo oltre un’ora di stop il giapponese ha infilato birdie (e un eagle) a ripetizione ed ha chiuso il terzo round in testa alla classifica con quattro colpi di vantaggio sugli inseguitori. Poi, nel quarto, la sua gara è cominciata con un bogey. Immediata la reazione con tre birdie (di cui uno alla 2) nelle prime nove. La parte più fallosa del giro è arrivata nelle ultime buche, proprio mentre Xander Schauffele, 3/o (281, -7) al pari di Jordan Spieth, dopo 4 birdie di fila sognava la rimonta. Ma i suoi sogni sono finiti in acqua alla 16 (par 3), conclusa con un triplo bogey. E così i 3 bogey di Matsuyama nelle ultime 4 buche sono serviti ad aumentare i rimpianti dello statunitense che è finito dietro anche al connazionale Zalatoris, secondo al debutto ad Augusta. Quinta piazza (282, -6) per lo spagnolo Jon Rahm e l’australiano Marc Leishman. Settima (283, -5) per Justin Rose, in testa dopo i primi due round. Ha invece perso terreno nell’ultimo giro Francesco Molinari, che ha pagato a caro prezzo un parziale chiuso in 81 (+9) colpi su un totale di 297 (+9).
Ad Augusta è stato un vero trionfo per il golf giapponese. Lo scorso 3 aprile la nipponica Tsubasa Kajitani era riuscita a vincere la seconda edizione dell’Augusta National Women’s Amateur. Poi, a livello professionistico e in campo maschile, a prendersi la scena è stato Matsuyama. Che dopo il passaggio di consegne con Dustin Johnson (numero 1 mondiale, vincitore nel 2020 e out al taglio quest’anno) ha alzato i pugni al cielo in segno di vittoria.
Prima di lui (secondo allo Us Open nel 2017) solo due nipponiche erano riuscite a imporsi in un evento del Grande Slam, ma in ambito femminile: Chako Higuchi nel LPGA Championship 1977 e Hinako Shibuno nel Women’s British Open 2019. Mentre in campo maschile Iaso Aoki fu runner up allo US Open 1980 vinto da Jack Nicklaus.
Anche due leggende del golf come Nicklaus (che con 6 successi in carriera è il recordman ad Augusta) e Tiger Woods (grande assente) si sono congratulati con Matsuyama. “Voglio fargli le più sentite congratulazioni, sono felice anche per il Giappone”. Così Nicklaus ha commentato l’exploit di Matsuyama. “Ha reso il suo paese orgoglioso, complimenti per questo storico risultato”, il pensiero rivolto al nipponico da Woods. Il Sol Levante è in festa e a sincerarsi con Matsuyama c’è anche il primo ministro del Giappone, Yoshihide Suga. “E’ stato meraviglioso. Mentre il Coronavirus continua a imperversare il suo risultato ha commosso i nostri cuori e ci ha dato coraggio”.
L’exploit al The Masters ha fruttato a Matsuyama un assegno di 2.070.000 dollari a fronte di un montepremi complessivo di 11.500.000. Permettendogli di passare dalla 25/a alla 14/a posizione del ranking mondiale. Matsuyama, che ha compiuto 29 anni il 25 febbraio scorso, ha portato così a 6 i titoli sul PGA Tour (cifra comprensiva di un Major e 2 WGC), mettendo fine a un digiuno che durava dall’agosto 2017 (quando vinse il WGC-Bridgestone Invitational) e impreziosendo un palmarès che comprende anche 8 titoli sul Japan Tour e una vittoria all’Hero World Challenge (torneo non ufficiale del massimo circuito americano) nel 2016.