La sesta stagione dello European Poker Tour va in scena dal 18 agosto 2009 al 30 aprile 2010. Ci sono in tutto 13 appuntamenti, due in più rispetto alla Season 5. Tra le novità figurano Kiev (18-23/08/2009), Vilamoura (Portogallo,17-22/11/2009) e l’EPT Snowfest di Hinterglemm (Austria, 20-26/03/2010). A fare spazio alle new entry è l’uscita di scena definitiva di Budapest, come abbiamo raccontato in precedenza. Berlino (02-07/03/2010) prende invece il posto di Dortmund, altra location he non tornerà più nel calendario dell’EPT.
Le altre tappe europee, in ordine cronologico, sono Barcellona, Londra, Varsavia, Praga, Deauville (Francia), Copenaghen, Sanremo e Montecarlo. A queste si aggiunge la tappa caraibica della PCA (Bahamas), che era entrata nel circuito EPT due anni prima, registrando numeri impressionanti. Nel 2008, il Main Event aveva totalizzato 1.136 iscritti con un buy-in di 8.000 dollari, mentre nel 2010 la PCA fa ancora meglio, con 1.529 partecipanti e un buy-in aumentato a 10.300 dollari.
Le altre tappe europee, in ordine cronologico, sono Barcellona, Londra, Varsavia, Praga, Deauville (Francia), Copenhagen, Sanremo e Montecarlo. C’è poi l’appendice caraibica della PCA (Bahamas), che era entrata nel circuito EPT due anni prima, registrando con numeri impressionanti. Nel 2008, il Main Event aveva totalizzato 1.136 iscritti con un buy-in di 8.000 dollari, mentre nel 2010 la PCA fa ancora meglio, con 1.529 partecipanti e un buy-in aumentato a 10.300 dollari.
A livello generale, la Season 6 conferma l’EPT come il circuito di poker più prestigioso e seguito in Europa. Tuttavia, la crescita è evidente soprattutto nelle location già consolidate. Barcellona, Londra, Praga, Montecarlo e Sanremo registrano numeri importanti, con Sanremo che nell’aprile 2010 raggiunge 1.240 iscritti al Main Event (€5.300 di buy-in), superando il record precedente di 1.178 iscrizioni, stabilito sempre in Riviera l’anno prima. Le altre tappe stentano, e nell’arco di tre anni il tour scenderà a sette appuntamenti stagionali.
Eppure, se da un lato l’ampliamento del tour non ha raggiunto gli obiettivi sperati, dall’altro ha dato l’occasione a tanti nuovi giocatori di mettersi in mostra su un palcoscenico così importante. Tra questi, ci sono nomi che diventeranno famosi a livello internazionale negli anni successivi. E ci sono anche numerosi Main Event final table raggiunti dai players italiani, purtroppo nessuno terminato con una vittoria.
I GRANDI PROTAGONISTI
Cominciamo dal Main Event dell’EPT di Londra (02-07/10/2009), che conta 730 entries da 5.300 sterline. Al secondo posto di quel torneo si piazza Peter Eastgate, battuto in heads-up dall’americano Aaron Gustavson, una vera e propria meteora del poker: $.1.353.158 e poi “solo” altri 400mila fino al 2019, anno del suo ultimo risultato ufficiale. La storia che ci interessa, però, è quella del danese che arriva alla finale EPT sulla scia della vittoria ottenuta nel Main Event WSOP 2008 e di vari altri risultati importanti.Sebbene l’argento di Londra non sia stato il suo ultimo exploit, nel giro di tre anni la carriera di Eastgate nel poker si è conclusa, logorata dalla dipendenza dal gioco. Alla fine, il grande campione danese è riuscito a liberarsi dalla ludopatia, ma non è mai più tornato a competere nei tornei di poker.
Altro campione e altra storia, con un finale sicuramente meno negativo. Il 25 gennaio 2010, Jake Cody conclude una fantastica cavalcata nel ME EPT di Deauville. Al tavolo finale, il professionista inglese si lascia alle spalle tre giganti del poker: Bertrand Grospellier (9°), il già citato Peter Eastgate (8°) e Mike “Timex” McDonald (3°). Quella vittoria ha rappresentato per Cody il primo tassello sulla via del Triple Crown, seguito dai successi WPT (2010) e WSOP (2011). La sua performance costituisce un doppio record: Jake Cody è il più giovane e più veloce giocatore ad aver raggiunto l’ambita tripletta!
L’EPT Grand Final di Montecarlo ha invece rivelato al mondo del poker il talento di Nicolas Chouity. Il franco-libanese si è portato a casa uno dei Main Event EPT più ricchi: ben 1.700.000 euro, frutto di un prizepool da 8,5 milioni (848 buy-in da 10.600 euro). Chouity è ancora oggi un professionista competitivo, che vanta un “bottino” di 5.2 milioni di dollari. Ultimamente si è specializzato nei tornei High/Super High Roller.
Concludiamo con il risultato più importante dal punto di vista storico: la terza vittoria di una giocatrice nel Main Event EPT, dopo quelle di Victoria Coren Mitchell (Londra 2006) e Sandra Naujoks (Berlino 2009). La protagonista di questa impresa è Liv Boeree, divenuta poi una vera icona del “poker in rosa”, grazie ai suoi 100+ itm e 6,6 milioni di dollari incassati. Oltre alla picca del ME EPT, nella sua bacheca brilla anche il braccialetto WSOP, vinto in “Tag Team” con il compagno Igor Kurganov. La player inglese negli ultimi anni ha ridotto l’impegno al tavolo, per dedicarsi alla divulgazione scientifica e alla filantropia, ma durante quel final table sanremese non ha regalato nulla agli avversari. Tra questi, anche due italiani: Claudio Piceci (7°) e Giuseppe Diep (6°).
Infine, una curiosità. La quarta vittoria di una giocatrice nel ME EPT arriverà quattro anni più tardi, sempre a Sanremo, per mano di Victoria Coren Mitchell.
LE OCCASIONI MANCATE DAGLI AZZURRI
I piazzamenti sanremesi ci conducono a parlare dei numerosi final table raggiunti dai players del Belpaese, rimasti però senza vittoria. Il primo in ordine cronologico arriva da Varsavia (25-29/10/2009), dove Alfio Battisti e Luca Pagano sono tra gli ultimi nove giocatori su un field di 203. L’occasione sembra ghiotta per conquistare la seconda picca, dopo quella di Salvatore Bonavena, perché sia Battisti che Pagano raggiungono la fase 4-handed. A questo punto, arriva il “clash” fra i due azzurri.
Pagano apre a 110.000 ma subisce il rilancio da SB di “aLFioSn0b” fino a 400k. L’azione torna all’attuale manager della pokeroom di Campione d’Italia che va diretto all-in. Battisti chiama solo per trovarsi dominato da A♦K♥ vs A♣Q♠, ma il flop porta una Q♦ che ribalta la situazione e rimane decisiva fino alla fine. Ormai short, Pagano ha la chance per tornare in gara quando il chipleader Christophe Benzimra pusha con Q♥10♣. L’italiano ha A♦5♦ e giustamente chiama. Di nuovo, però, al flop arriva la Q♣ che porta avanti il francese. Pagano pesca un 5♥, ma non è abbastanza per evitare l’eliminazione al 4° posto.
Alfio Battisti, invece, raggiunge il testa-a-testa proprio contro Benzimra. Il francese è avanti 2:1 in chips quando arriva l’action decisiva. Raise del chipleader, l’italiano tribetta e riceve il call. Flop: A♣7♣5♣. Battisti c-betta 300k e poi va all-in sul raise 900k di Benzimra, decidendo così di giocarsi tutto in nut flush draw con K♣10♥. Il suo avversario deve chiamare perché ha preso doppia coppia con A♦7♠ e, dopo turn 8♥ e river 5♥, vince l’EPT di Varsavia.
Luca Pagano è di nuovo protagonista due mesi dopo. L’azzurro ha raggiunto il final table dell’EPT ME di Praga (01-06/12/2009), e si trova nei last 6 quando decide di forbettare all-in sulla 3-bet di Stefan Mattsson. Lo svedese instant-chiama con Q♣Q♦. Pagano, invece, ha A♣J♦: il board non modifica il vantaggio di Mattsson e, di nuovo, il pro azzurro non raggiunge la sfida per il titolo. Ottiene tuttavia il suo sesto final table che vale un primato EPT. Lo migliorerà nel 2012 a Deauville, per un record tuttora intatto. A Praga vince Jan Skampa, giocatore di casa, e altra meteora del poker: (cog)nomen omen.
A Copenhagen (16-21/02/2010), l’Italia del poker è di nuovo a un passo dal grande traguardo EPT. Francesco De Vivo contende il Main Event allo svedese Anton Wigg, oggi top player internazionale, ma allora poco conosciuto. L’heads-up è molto combattuto, con numerosi cambi al vertice. Ci vogliono quasi 3 livelli interi per assistere all’ultima azione. Nonostante gli stack siano ancora sopra i 30bb, i due si giocano tutto con l’italiano che chiama la forbet-shove di Wigg. De Vivo mostra K♦10♠, mentre il suo avversario, da chipleader, ha A♥J♦. Il board liscio consegna il torneo allo svedese, lasciando all’Italia il secondo argento stagionale e anche un po’ amaro in bocca.
L’ultimo capitolo si chiude a Berlino, con il 9° posto di Alfonso Amendola nel ME EPT. Il torneo è funestato dalla rapina al Casinò Spielbank dove si gioca il torneo, per opera di quattro persone armate che mettono a soqquadro la pokeroom, compresi tavoli, carte e chips. Alla ripresa dei giochi, e dopo aver ricostruito stack e mani in fase di svolgimento, il pro statunitense Kevin McPhee sale in cattedra e vince il Main Event. E’ il primo tassello di una grande carriera che oggi conta quasi 200 itm. I suoi gioielli, oltre alla picca EPT, sono due braccialetti WSOP datati 2015. Kevin McPhee ha vinto il primo a Las Vegas, nell $5.000 NLH Turbo. Tre mesi più tardi, l’americano è tornato a Berlino, per mettersi al polso quello del Main Event WSOPE.
Immagine di testa: Luca Pagano (credits RIHL)