Sylvain Francisco è indubbiamente il giocatore di maggior talento a disposizione di Andrea Trinchieri e del suo Zalgiris Kaunas. Spesso solista, spesso esagerato per numero di palleggi fatti ad azione offensiva, ma altrettanto spesso utile se non decisivo quando conta.
Lo è stato nell’ultimo match, vinto dallo Zalgiris in trasferta sul campo della Stella Rossa: un successo che ha rimesso la squadra lituana in corsa per un posto al prossimo play-in, pur non facile da ottenere per via di una classifica che vede tante squadre in pochi punti e, tra esse, lo Zalgiris si trova ora al 13° posto con una vittoria in meno rispetto alla quota che al momento consentirebbe di raggiungere il 10° posto e il conseguente approdo alla seconda fase della competizione.
La partita
Nel successo contro la Stella Rossa, Francisco mette a referto 25 punti, con 6/9 da tre, 1/2 da due e 5/5 in lunetta, aggiungendo 6 rimbalzi, 4 assist, un recupero e 4 falli subiti per 31 di PIR complessivo. Settima volta in stagione in cui il giocatore francese va oltre i 20 punti segnati (seconda consecutiva) e seconda volta oltre i 30 di valutazione.
Una prova da urlo, con percentuali decisamente positive soprattutto dietro l’arco, che candidano Francisco tra i giocatori papabili per un futuro a un livello ancora più alto.
Talento individuale indiscutibile, ma difficile inserirlo in un sistema gerarchico
Talento indiscutibile, il classe 1997 nato a Creteil (Francia) è arrivato quest’anno alla stagione della sua consacrazione personale a livello europeo. Passato negli anni già da diversi campionati (Francia, Spagna, Grecia, Germania, Lituania) è cresciuto costantemente salendo via via col livello di difficoltà delle competizioni affrontate. La stagione dell’anno passato al Bayern Monaco gli aveva fatto fare le ossa, per la prima volta in Eurolega; quest’anno ha alzato l’asticella personale allo Zalgiris e potrebbe ulteriormente passare a un piano superiore nella prossima stagione.
Il suo vero limite è quello, tante volte, di accentrare esageratamente il gioco, facendo ristagnare il pallone tra le sue mani senza creare gioco di squadra, ma piuttosto per sé stesso. Non sempre questa è la situazione migliore per gestire l’attacco di una squadra – soprattutto ad altissimi livelli continentali – ma se ci fermiamo al talento individuale, Francisco è un giocatore che farebbe gola a qualsiasi club di Eurolega.
Sarebbe curioso vederlo sotto le “grinfie” di allenatori come Obradovic o Messina, per vedere quanto la sua evoluzione possa essere inserita all’interno di un sistema con gerarchie che non lo vedrebbero come prima scelta offensiva. O ancora in una realtà “all’americana” come Paris Basketball, dove la velocità del gioco e i tiri nei primi secondi dell’azione potrebbero esaltarne ulteriormente il talento con la palla in mano.