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Il 23° turno di Eurolega ci ha regalato non solo le sconfitte di Milano – attualmente uscita dal gruppo delle prime 10 – e Bologna, ma anche due derby. Quello spagnolo, vinto dal Real Madrid al fotofinish sul Baskonia (90-89) e quello tedesco, nel quale il Bayern Monaco si è imposto autoritariamente sull’Alba, in trasferta, 84-89.

In questo match troviamo l’MVP di giornata, Carsen Edwards, che ha nettamente sbaragliato la concorrenza di Maledon, James e Campazzo, chiudendo col PIR più alto e i maggior numero di punti segnati.

La partita

34 punti e 34 di valutazione per l’esterno americano in forza alla formazione bavarese, tornato a brillare e a mettere in chiaro di voler chiudere la stagione regolare di EL da miglior marcatore. 6/9 da due, 5/13 da tre, 7/8 dalla lunetta, 6 rimbalzi, 6 assist, un recupero, 3 falli subiti e +20 di plus/minus, in una gara in cui ad andare in cifra, per la sua squadra, sono stati solo in tre (oltre a lui, Giffey e Obst). Una prova di forza che ha consentito alla squadra di rimettere i piedi all’interno del gruppo delle squadre che andranno alla post-season, obiettivo principale della compagine tedesca.

Bomber dalla continuità impressionante: è pronto per una (nuova) big di Eurolega

Edwards non è nuovo in questa stagione a prestazioni del genere. In 23 gare giocate – che ne dimostrano anche un’ottima tenuta fisica – in sole quattro non ha raggiunto la doppia cifra, con parecchie vette: 32 punti contro Parigi, 30 contro l’Olympiacos, 26 contro la Virtus, 24 contro Zalgiris e Fener, 25 contro Berlino e Barcellona, 27 contro il Baskonia, altri 25 pro capite nei confronti di Maccabi e Milano, 25 col Monaco due giornate prima e infine i 34 della serata di Berlino, dove ha messo a segno il suo massimo stagionale e in carriera in termini di punti, ma anche la miglior prova annuale per assist (6).

Attualmente terzo della classifica marcatori della competizione, dietro a Nunn e Vezenkov, viaggia a 19.5 punti di media, ma più degli altri incarna il concetto di “uomo solo al comando”, per via di una squadra che ha in lui la principale, a volte isolata, bocca da fuoco.

Giocatore che nonostante l’altezza non particolarmente rilevante fa della potenza fisica una delle sue doti, sa attaccare il ferro (subendo 4 falli a partita) come pochi in questa stagione ma anche prendersi conclusioni dall’arco, per quanto le sue percentuali non spicchino per brillantezza (34.5%). Un penetratore, realizzatore, con una buona leadership, che sembra pronto a un salto di qualità, magari già dalla prossima stagione. Dopo l’anno al Fenerbahce e gli ultimi due al Bayern Monaco con numeri notevolmente cresciuti e migliorati, Edwards può diventare un crack del prossimo mercato di Eurolega, sempre che non capiti l’occasione di tornare al di là dell’oceano, dove potrebbe provare a prendersi qualche rivincita dopo le stagioni con i Boston Celtics e la parentesi con i Detroit Pistons, non proprio memorabili.