Proseguiamo la presentazione delle squadre per la prossima stagione di ciclismo: dopo la Uae di Pogacar ecco la Visma, l’ex corazzata padrona del 2023 e un po’ in calo l’anno successivo.
Si inizia e si finisce da Jonas Vingegaard, il fuoriclasse danese che pure a mezzo servizio è arrivato secondo all’ultimo Tour de France.
In ottica 2025 l’importante è recuperare competitività soprattutto nelle grandi corse a tappe, l’obiettivo che più sta a cuore alla Visma.
Gli obiettivi della Visma: almeno una delle 3 grandi corse a tappe
Avevamo lasciato la Visma co-sponsorizzata Jumbo padrona assoluta nelle corse a tappe del 2023, con Roglic, Vingegaard e Kuss a spartirsi Giro, Tour e Vuelta. Addirittura con questi tre sul podio in Spagna.
Una specie di karma ha colpito la squadra nella successiva stagione, cominciando dal terribile incidente di Vingegaard al Giro dei Paesi Baschi a quello di Van Aert al crollo di Kuss e alla poca effettività di Uijtdebroeks.
Insomma, è andato tutto storto alla Visma, quindi andrebbe bene anche solo tornare a lottare per vincere qualcosa di importante e tanto per cambiare sarà Vingegaard-Pogacar in molte di queste occasioni.
Non dimentichiamo un Van Aert che nelle classiche è sempre una mina vagante e per le classifiche a punti dei grandi giri, tipo al Giro, è sempre tra i favoriti.
Chi entra e chi esce
Per puntare al Giro d’Italia, oltre che per provare ad aiutare Vingegaard, è arrivato Simon Yates che si era un po’ impantanato alla Jayco-Alula.
Interessante anche la presa di Victor Campenaerts, storico passistone e specialista delle cronometro, che come ulteriore uomo-squadra può ancora dire la sua alla Visma.
Capitani o gregari di lusso: Kuss e Jorgenson
I due americani della Visma avranno per motivi diversi i riflettori puntati addosso. Kuss con i galloni del capitano è stato disastroso, forse con troppa pressione addosso: riportato nel suo “mondo” di grandi tirate in montagna potrebbe mostrare le consuete qualità.
Jorgenson è stato una delle poche notizie liete della squadra nel 2024, anche nelle classiche ha saputo districarsi bene. Vincitore alla Parigi-Nizza e all’Attraverso le Fiandre mentre Van Aert si schiantava, è un corridore completo e ancora giovane (ha 25 anni).
Visma, ora o mai più: Uijtdebroeks
Aveva fatto carte false per andarsene dalla Bora e finire alla Visma, uno dei migliori giovani del circuito professionistico, tutto per essere un predestinato.
E poi al Giro d’Italia un ritiro per Covid mentre era a battagliare per la Maglia Bianca del miglior giovane con Antonio Tiberi; da lì in avanti pochissimo altro.
Settimo posto nella generale della Tirreno-Adriatico come miglior risultato davvero troppo poco. Bisogna reagire per il giovane belga dal cognome impronunciabile.
Gli italiani: c’è sempre Affini
Uno dei migliori interpreti a cronometro di tutto il gruppo, il mantovano continuerà la sua avventura con la Visma, squadra che comunque gli dà spazio nelle grandi corse a tappe.
Bronzo mondiale e oro europeo nel TT, mina vagante continua in questa specialità dove se togliamo 2-3 fuoriclasse (Evenepoel, Ganna, Pogacar) uno come Affini può dire sempre la sua, lo aspettiamo in alto nelle classifiche delle crono.