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Insolito leggere un titolo del genere, vero? Si, perché se vi siete chiesi come mai Vezenkov non sia stato il nostro MVP del 20° turno di Eurolega, non c’era un errore, bensì la volontà di parlare sia di Brizuela – che possiamo definire l’MVP tra i “normali” di giornata – sia di questo fenomeno chiamato Aleksandar “Sasha” Vezenkov, che non da oggi è costantemente tra i migliori giocatori del panorama europeo.

Nel successo sul Bayern Monaco, il giocatore dell’Olympiacos ha realizzato una serie di record personali, partendo da una valutazione da urlo: 52, frutto di un career high di 45 punti, terzo miglior risultato per punti segnati nella storia dell’Eurolega, dietro solo a Nigel Hayes-Davis, che ne segnò 50 nel 2024 contro l’Alba Berlino e a Shane Larkin, che nel 2019 ne fece 49 contro il Bayern Monaco. Per Vezenkov anche 10/10 da due, 8/10 da tre e 1/1 in lunetta, aggiungendo 7 rimbalzi, 2 assist e un fallo subito. Il tutto, facendo soltanto tre palleggi: avete capito bene, 3 palleggi per fare 45 punti!!!

Il suo PIR di 52 risultato essere il sesto migliore di sempre nella competizione, dietro a Beard (63), Lakovic e Milojevic (55), Popovic (54) e Larkin (53) e per la 13a volta Vezenkov è risultato essere l’MVP del torneo secondo Eurolega stessa, traguardo che gli vale il podio di questa classifica dietro solo a Larkin (MVP per 17 volte) e De Colo (16).

Un giocatore sul quale l’NBA non ha creduto abbastanza

Scelto al draft del 2017 con la numero 57 assoluta dai Brooklyn Nets, il nativo di Cipro (con cittadinanza bulgara, greca e ovviamente cipriota) ha vissuto un anno nella lega professionistica americana nel 2023-24, ma evidentemente senza essere del tutto capito. I suoi diritti passarono rapidamente dai Nets ai Cleveland Cavs fino ai Sacremento Kings, che ne presero la “proprietà” a giugno 2023, facendogli firmare un contratto di tre anni a 20 milioni. In quella stagione 5.4 punti a partite in 12 minuti di impiego medio, per finire poi in una trade che lo portò ai Toronto Raptors, dove però non avrebbe mai giocato.

Nell’estate 2024 infatti, la sua scelta fu quella di rientrare in Grecia, per fare la fortuna dell’Olympiacos, squadra dove aveva spiccato il volo giocando e vincendo dal 2018 al 2023. Una scelta che, ad oggi, ha sicuramente pagato per il giocatore e per la sua attuale squadra, lasciando però un grande “what if” per quello che sarebbe potuta essere differentemente la sua carriera in NBA.

Giocatore che fa della tecnica la sua caratteristica peculiare – lo dimostrano bene i soli tre palleggi effettuati per realizzare i 45 punti dell’ultima giornata di EL – è pericoloso in qualsiasi punto del campo e, con la testa sempre alta e i movimenti senza palla, si fa trovare nel posto giusto al momento giusto, per poi bucare la difesa con tiri mortiferi, da due come da oltre l’arco. In America ciò che non ha pagato sono la difesa e l’atletismo, che sappiamo quanto oggi siano necessari e sempre più richiesti al di là dell’oceano, ma la sua capacità di leggere il gioco lo ha avvicinato (soltanto) a poter diventare un role player, senza che ciò sia durato più di una stagione. Limiti suoi da associare a quelli della lega professionistica a stelle e strisce, che non ha voluto credere in un giocatore dalle qualità indiscusse e dall’intelligenza cestistica fuori dalla media. Non sarebbe sicuramente diventato Jokic, ma probabilmente, se messo nel contesto giusto, Vezenkov avrebbe potuto giocarsi le sue carte per qualche anno ad alto livello anche in NBA.

E’ finita che ora (e ancora) se lo gode l’Olympiacos, che lo vede viaggiare a oltre 20 punti di media col 67% da due e il 41% da tre, corroborato da 6.3 rimbalzi, più di un assist e un PIR medio di 24.6. Cifre che ne fanno ampiamente il migliore dei suoi e uno dei migliori giocatori della competizione (ricordando che di questa è stato l’MVP nel 2023, anno in cui fu inserito nel primo quintetto di EL, fu il miglior realizzatore di regular season e Finals, il migliore per valutazione e il miglior giocatore NBA al di fuori dell’NBA). Se l’Olympiacos, squadre imbastita di stelle, è tra le candidate alla vittoria del trofeo, buona parte del merito è e sarà di Sasha Vezenkov, che in barba a ciò che sarebbe potuto essere in NBA, continua a dominare il basket europeo.