Infine, fu – di nuovo – derby di Milano. Inter v Milan, negli ultimi anni, è diventata un classico non solo della lotta al titolo – dal “si è girato Giroud” del 2022 al dominio Inter dei cinque derby vinti di fila nel 2023 – ma anche della lotta ai titoli – Coppa Italia, Champions League, ora Supercoppa italiana. Sebbene l’Inter sia da qualche anno una squadra più forte, come rosa ma anche come certezze di gioco, dei dirimpettai rossoneri, il Milan di tanto in tanto sa come sorprendere i cugini. Così è capitato in questa stagione, dove un’Inter nettamente superiore rispetto al Milan si è lasciata sfuggire il bottino in modo rocambolesco (1-2 dello scorso 22 settembre).
Dove vogliamo andare a parare? Il concetto è semplice. Se l’Inter gioca come sa, non ce ne è per il Milan. Pure per il Milan di Sergio Conceiçao, che ha vinto all’esordio – proprio di rimonta, con una di quelle rimonte che ha ricordato da vicino il Milan di Pioli – contro la Juventus in semifinale di Supercoppa, e che ora, lui che pure ha giocato nell’Inter da calciatore anche se per poco, sarà una sfida bella ma molto dura, e senza dubbio i rossoneri non partono da favoriti.
Prima di entrare nel merito dell’analisi, qualche informazione sulla finale:
- QUANDO SI GIOCA Inter-Milan, finale di Supercoppa italiana: 06.01.2025, ore 20:00
- DOVE SI GIOCA: Al-Awwal Stadium, Riyad, Arabia Saudita
- DOVE VEDERLA IN TV: Canale 5, Mediaset
Senza Thuram, un vento d’Oriente
Elongazione. È un termine poco conosciuto che i tifosi dell’Inter, a suon di click sul web, hanno imparato a conoscere molto bene qualche ora dopo la bella vittoria 2-0 contro l’Atalanta di Gasperini. Elongazione è la causa dell’infortunio che tiene in apprensione Simone Inzaghi sulle condizioni di Marcus Thuram, sempre più incerto di scendere in campo nella finalissima contro il Milan.
L’infortunio pesa per almeno due ragioni: la prima è che con Thuram in campo, l’Inter è un’altra squadra, e soprattutto in un momento nel quale Lautaro Martinez assomiglia alla brutta copia del primo anno in nerazzurro, l’assenza del giocatore francese potrebbe pesare molto; la seconda è che con Thuram, l’Inter ha vinto e convinto – tranne uno, l’ultimo – nei derby. Soprattutto nell’anno dello Scudetto (lo scorso anno), Thuram ha segnato due splendidi gol all’andata e al ritorno, dimostrando di aver preso molto seriamente la questione stracittadina.
Al suo posto, anche se Thuram dovrebbe comunque andare in panchina – sentendo Inzaghi –, Taremi, l’attaccante ex Porto, pupillo di Sergio Conceiçao, che però all’Inter non sta trovando spazio e che quando è chiamato in causa non sempre incide, per usare un eufemismo. Certo, ci troviamo a Riyad e un vento d’Oriente potrebbe fare bene all’attaccante iraniano. Così perlomeno si augura Inzaghi.
Con Pulisic, un’arma in più
Ha già segnato all’Inter – quest’anno – con uno dei gol più belli del campionato 2024/25: una serpentina sgusciante tra le maglie nerazzurre che ha riportato alla memoria le movenze di un altro calciatore che ha amato i derby di Milano, sponda Milan, come Robinho. Christian Pulisic è il vero uomo in più del Milan. Un’arma non solo tecnica, ma carismatica, la cui assenza – durata oltre un mese – ha di fatto coinciso con la grande crisi del Milan di Fonseca che ha poi portato all’esonero dell’allenatore portoghese.
Ora, con Conceiçao, le cose non sembrano cambiate, anzi. Pulisic ha siglato il suo sesto rigore consecutivo con la maglia del Milan, su sei calciati – non ne ha mai sbagliato uno finora. Oltre a ciò, nella sfida contro la Juventus, ha mostrato ancora una volta di sapersi – e forse volersi – portare il peso dell’attacco e non solo sulle proprie spalle. Un calciatore davvero unico, bravo tatticamente perché intelligente, ma anche molto creativo palla al piede, sempre preciso nelle giocate, generoso coi compagni. Insomma, un giocatore indispensabile per il Milan, che infatti è pronto a blindarlo a livello contrattuale. In attesa di un’altra serpentina al derby, contro la squadra che porta il simbolo della serpe nel proprio stemma.