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Serviva una scossa, un’altra dopo il successo di Vitoria sul Baskonia, ed è arrivata. La Virtus batte il Barcellona, lo tiene fuori dai primi 10 posti e trova la seconda vittoria nelle ultime 3, con uno straordinario Isaia Cordinier. L’ala bianconera trascina la formazione di Ivanovic al quarto successo stagionale delle V Nere e si guadagna il titolo di MVP del 17° turno, portando i suoi ad abbandonare il penultimo posto della classifica andando ora all’assalto di chi li precede, anche se distanti 3 vittorie.

La partita

Nell’86-81 della Segafredo Arena, Cordinier segna 24 punti con 5/6 da due, 2/5 da tre e 8/10 ai liberi, aggiungendo 6 rimbalzi, 7 assist, un recupero e 8 falli subiti per 38 di valutazione complessiva. Una prova completa e straordinaria del francese, che si ritrova dopo un periodo non facilissimo e si traveste da portabandiera bianconero, riuscendo nella missione di portare con sé tutta la squadra, che nell’occasione trova poco da Clyburn (6), Belinelli (6), ma riceve buone notizie da Zizic (12), Morgan (10) e Diouf (8 + 4 rimbalzi).

Quella contro i blaugrana è la miglior prestazione stagionale in EL per Cordinier, che era andato oltre i 20 punti solo nel match del 2° turno con l’ASVEL. La sua continuità è un fattore importante per l’andamento della Virtus, che non può prescindere dal francese.

Se ritrova continuità lui, può ritrovarla anche la Virtus

Senza Shengelia, infortunato e fuori un mese per un problema di ulcera, Isaia Cordinier sarà chiamato da qui in poi a prendersi più responsabilità e cercare di essere uno dei punti di riferimento delle V Nere. Con Clyburn troppo altalenante, Belinelli e Hackett che sembrano recitare gli ultimi scampoli di una onorata carriera, Morgan e Zizic che vanno anch’essi a corrente alternata, Cordinier può essere quel grimaldello in grado di scardinare le difese avversarie e allo stesso tempo dare entusiasmo ai suoi. Per lui non è mai stato un problema avere palloni importanti tra le mani e minuti caldi in cui stare in campo, né una novità; anche l’anno scorso con Banchi è spesso stato tra i giocatori chiave nelle vittorie europee della Virtus. Senza Shengelia dovrà essere uno dei leader di una Virtus che ancora non sembra aver espresso il proprio reale potenziale in questa competizione.

La sua capacità di attaccare il ferro, di andare a rimbalzo e di tenere sempre in allarme la difesa avversaria sono armi che Ivanovic sa di dover sfruttare, in Europa così come in Italia. Ma non può bastare se anche il resto della squadra non collabora, e purtroppo la stagione attuale delle V Nere ha già raccontato più volte di gare in cui non tutti sono riusciti a performare secondo aspettative. Un’annata che in EL è nata sotto una cattiva stella per la formazione bolognese, che però può ancora rialzare la testa. Ivanovic è stato chiamato proprio per questo (fin qui con discreti risultati), al fine di scuotere un gruppo intristito dalla prima parte di stagione, che ora ha l’obiettivo di arrivare a primavera a testa alta in Eurolega e con uno scudetto da giocarsi a viso aperto.

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