Nel netto successo con il quale il Panathinaikos ha messo un freno al filotto di vittorie dell’Olimpia Milano, arrivato a 6 consecutive, c’è una prova clamorosa di Kendrick Nunn.
Basta il primo quarto a far capire che per lui e il Pana sarebbe stata una serata di quelle da ricordare. 7/8 da tre per l’esterno americano nei primi 10 minuti e Greens che scappano immediatamente mettendo anzitempo una pietra sul match, senza che Milano potesse realmente reagire nel resto della partita. Facile così consegnare a Nunn il titolo di MVP del 16° turno di Eurolega, con una prova che riporta il Pana a galleggiare in zona playoff.
La partita
Le cifre parlano molto chiaro. 39 punti con 8/16 da tre (sporcato nella ripresa dopo il 7/8 iniziale) e 37 di valutazione, 7 rimbalzi, 2 assist e 5 falli subiti. Record di punti, di triple segnate e di valutazione in una sola sera per l’ex Los Angeles Lakers, che contro l’EA7 disputa una prova da giocatore NBA, sembrando di un’altra categoria.
La miglior prestazione personale in Eurolega dell’anno e di sempre, con cui alza la media personale a 19.8 punti sfondando il muro dei 30 e confermando di essere un elemento fondamentale per la formazione di Ataman. Dall’inizio alla fine del match contro l’Olimpia, Nunn prende e tira tutto ciò che gli passa tra le mani, trovando immenso feeling con il ferro di OAKA e con il proprio pubblico, che va in visibilio ad ogni sua tripla. Una relazione a (breve) distanza che crea un’atmosfera perfetta per il Pana, ma impossibile da sostenere per gli avversari, avvolti e schiacciati da qualcosa di più grande di loro, percepibile anche dalla televisione. Un segnale di grande forza per Nunn e da parte della squadra di Atene, che mostra gli artigli dopo un periodo altalenante, urlando a tutta l’Eurolega che i campioni in carica sono loro e che per strappargli il titolo dal petto servirà un’impresa.
Un leader che può portare al bis in Eurolega del Pana
L’obiettivo del Pana resta quindi chiaro: bissare il successo dell’anno scorso, cosa di cui coach Ergin Ataman si è già reso protagonista alla guida dell’Efes, infilando il bis di trionfi nelle stagioni 21 e 22. Per farlo servirà il miglior Kendrick Nunn, tassello perfetto (come lo era Larkin a Istanbul) in un sistema che gira attorno a lui.
Nato a Chicago e cresciuto al college tra Illinois e California, non viene chiamato al draft del 2018 ma trova comunque il modo di arrivare in NBA, giocando due stagioni con i Miami Heat e altrettante con i Los Angeles Lakers, risultando nel 2019 il miglior rookie della Eastern Conference e chiudendo secondo dietro il solo Ja Morant alle votazioni del Rookie of the Year, finendo davanti alla prima scelta del draft 2019, Zion Williamson. Nel 2023 passa ai Washington Wizard, dove gioca 31 gare prima di fuggire in Europa, approdando al Panathinaikos, di cui oggi è leader tecnico e carismatico.
Da sempre un grande realizzatore (nei primi due anni a Miami viaggiava a 15 punti di media), da quando è al Pana è passato (in campionato) dai 12.4 punti del primo anno ai 15.4 di questa stagione, nella quale però sta spiccando in Eurolega, dove il suo fatturato medio è salito dai 16 ai 19.8 punti. Giocatore che, se in ritmo, può diventare devastante come lo è stato contro l’EA7, ancor di più se seguito dal pubblico di OAKA: insieme, le due realtà creano una situazione che rende il Pana, in casa, praticamente imbattibile.