Mercoledì notte, alle ore 2.30 italiane, andrà in scena alla T-Mobile Arena di Las Vegas la finalissima dell’Nba Cup tra i Milwaukee Bucks e gli Oklahoma City Thunder, un duello che vedrà opposti Giannis Antetokounmpo e Shai Gilgeous-Alexander. Questi ultimi hanno compiuto grandi passi in avanti nella corsa all’Mvp, guidando le rispettive squadre ad un record più che positivo e, come detto, all’atto finale della seconda edizione della coppa. In testa rimane sempre Jokić, mentre nelle retrovie una menzione d’onore spetta a Karl Anthony-Towns.
Nikola Jokić
I Nuggets hanno disputato solo una gara nella week 8, superando in estrema scioltezza i Clippers (120-98 il finale) e raggiungendo il tredicesimo successo nelle ventitré partite giocate fino ad ora. Jokić è rimasto sul parquet 30 minuti e, pur senza strafare, ha dominato l’incontro, chiudendo con 16 punti, 7 rimbalzi e “solo” 2 assist, senza dimenticare il 6/9 al tiro complessivo e un plus minus di +14. Dopo le prove da 56 e 48 punti della precedente settimana, il Joker si è preso un turno di “pausa”, se così lo vogliamo definire, anche perché nella week 8 si sono svolte le due semifinali di Nba Cup e dunque Denver, così come altre squadre, ha potuto tirare il fiato. Il lungo serbo rimane comunque il più in alto nella corsa all’Mvp per quanto fatto fino ad ora, ma attenzione a Giannis e Shai.
Giannis Antetokounmpo
La stoppata ai danni di Capela nei minuti finali della semifinale di Nba Cup ha ricordato per certi versi quella che il greco aveva piazzato anche in gara 4 delle Finals 2021 su Ayton: due gesti pazzeschi che, in entrambi i casi, sono risultati “clutch”. Giannis ha messo a referto 37 punti nel successo sudato ai quarti contro Orlando e quasi una tripla-doppia (32 punti, 14 rimbalzi e 9 assist) nella vittoria, sopracitata, in semifinale contro una coriacea Atlanta. Insomma, il suo zampino c’è sempre e Milwaukee, oltre ad essersi riportata sulla retta via (10 vittorie nelle ultime 12), ha ora la possibilità di salire sul trono della Nba Cup, OKC permettendo.
Ed è stato lo stesso Antetokounmpo a spiegare la chiave del successo ai microfoni della TNT: “Adesso abbiamo fiducia l’uno nell’altro. Giochiamo insieme, niente più hero ball”. Il greco si è anche lasciato andare, nel podcast di suo fratello Thanasis, ad una piccola polemica. “Vinciamo la partita e la gente dice: ‘Vegas Baby, i Bucks stanno vincendo tante gare consecutive. Wow’. E il giorno in cui perdiamo dicono: ‘Milwaukee fa schifo, devono mandare via Giannis, devono scambiarlo. È lui il colpevole, non sa tirare e bla bla bla’. Ragazzi, ieri non mi consideravate il miglior giocatore del mondo?”. Un pensiero che ovviamente fa riferimento all’inizio di stagione complicato dei Bucks, i quali, come detto, sembrano aver trovato la quadra, guidati dalle giocate di Giannis e di Lillard.
Shai Gilgeous-Alexander
Anche il playmaker dei Thunder è risultato decisivo nelle ultime due gare di Nba Cup: prima i 39 punti contro i Mavericks di Dončić e poi i 32 contro i Rockets, due grandi prestazioni che sono valse la finalissima di coppa. Per altro, OKC ha vendicato, seppur su un palcoscenico differente, la sconfitta alle Western Conference Semifinals della passata stagione ad opera di Dallas, ora battuta ai quarti per 118-104. “Ho pensato tutto il giorno alla serie playoff dello scorso anno – ha spiegato il canadese in conferenza stampa – L’anno scorso Dallas ha vinto il titolo della Western Conference, significa che erano loro i migliori. Sfrutto l’occasione per vedere se sono migliorato, per misurarsi: è lì che capisci chi sei veramente, ovvero quando giochi contro i migliori”.
Oklahoma sta viaggiando a 20 vittorie e solo 5 sconfitte in regular season e, con uno Shai così motivato, ci sono grandi possibilità di vincere l’Nba Cup. Ad onor di cronaca, i Thunder hanno vinto 9 delle ultime 10 gare disputate, anche grazie al ritorno di Hartenstein e pur senza Holmgren, ancora fuori per infortunio.
Menzione d’onore: Karl Anthony Towns
Lo scambio estivo tra Minnesota e New York (Randle ai Timberwolves e KAT ai Knicks) aveva portato con sé una serie di interrogativi su chi avesse effettivamente vinto la trade e su che rendimento avrebbero tenuto i due giocatori citati. Nel caso di Towns, New York ha trovato un atleta in grado di dare un contributo significativo alla causa, non facendo rimpiangere, almeno parzialmente, la partenza di Hartenstein. KAT sta mettendo a referto 24.8 punti e 13.9 rimbalzi di media ed è risultato il go tu guy anche del successo di martedì scorso in quel di Toronto, in cui ha segnato la tripla del definitivo ko avversario. Nelle ultime due gare giocate (contro Atlanta in coppa e contro Orlando) ha fatto registrare 41 punti e 41 rimbalzi totali, oltre a 10 assist, cifre spaventose che gli hanno permesso di mettere la ciliegina sulla torta ad una settimana splendida. Per altro, nei 34 minuti di utilizzo (in 24 partite) sta viaggiando con il 44% da tre punti, un lusso a cui New York non può rinunciare se vuole raggiungere determinati obiettivi stagionali.