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Domenica alle 18:00: un appuntamento che sta diventando l’equivalente del big match di giornata. E in effetti, in un orario forse insolito per una sfida tanto ricca di storia, Fiorentina v Inter si propone come la vera partita da seguire nel weekend calcistico di Serie A che ci attende. Lo stadio che ospiterà la sfida è il Franchi, la giornata è la numero 14.

Da entrambe le parti, questa partita è indicativa per più motivi. I padroni di casa, sulle ali dell’entusiasmo e del secondo posto in classifica – la Viola è inoltre ben messa anche in Conference League –, tornano a sfidare una grande del campionato dopo qualche turno favorevole, almeno sulla carta. Quest’anno, però, almeno finora, la Fiorentina (reduce da sei vittorie di fila in campionato) ha dimostrato di saper resistere ad alta quota. Le vittorie con Milan, Lazio, Roma lo dimostrano alla grande. Ora per la squadra di Palladino c’è l’Inter, che ha gli stessi punti in classifica (28) e vuole creare uno stacco da una delle concorrenti al titolo.

La Fiorentina, dati OPTA alla mano, a partire dalla stagione 2017/18 ha vinto solo una delle 14 sfide disputate contro l’Inter in Serie A (5N; 8P); inoltre, la Viola non segna da due partite di fila contro i nerazzurri in campionato. L’Inter invece ha vinto sei delle ultime otto sfide contro la Fiorentina in Serie A (1N; 1P): dall’inizio della stagione 2020/21 nessuna squadra ha battuto i viola più volte nella massima serie (sei anche il Milan). Sarà così anche stavolta? Andiamo a studiare i duelli più intriganti del match per capirlo.

Bove vs Barella, Adli vs Calhanoglu: sfida in mediana

Un primo interessantissimo duello parte dalla diramazione del centrocampo: è in mediana, d’altra parte, che si decidono partite così equilibrate – perché siamo sicuri che sarà così tra Fiorentina e Inter. I viola hanno operato modifiche importanti sul mercato in questa zona del campo in estate, e i tre nuovi acquisti Bove, Cataldi e Adli stanno influenzando positivamente il grande avvio di stagione della squadra di Palladino. Parliamo di un centrocampo ben assortito, mix di quantità e strappo (Bove) e qualità (Cataldi e Adli), che ricorda molto da vicino quello nerazzurro.

Se Calhanoglu, probabilmente Zielinski, garantisce alla manovra della squadra di Inzaghi grande qualità, Barella e Frattesi riescono a dare strappi e forza muscolare – anche se certo la qualità non manca a questi giocatori. Il meno citato, Mkhitaryan, è un mix ideale di entrambe le caratteristiche, e col suo tuttocampismo è uno degli inamovibili di Inzaghi.

Aspettiamoci una gara di continui uno contro uno in questa zona del campo!

Fiorentina e Inter: si difenda chi può!

Con le cinque reti messe a segno nel primo tempo contro l’Hellas Verona, sono saliti a 18 i gol dell’Inter nei primi 45’ in questa Serie A, al pari dell’Atalanta e meno solo del Barcellona (20) nei maggiori cinque campionati europei 2024/25. Sono numeri spaventosi, che raccontano molto bene la forza dei nerazzurri in questa zona del campo. Ma la Fiorentina non è da meno.

Partiamo da un dato tattico. Nessuna squadra ha segnato più gol della Viola sugli sviluppi di palla inattiva nei maggiori cinque campionati europei in corso: 11 (cinque da corner, tre su rigore, due su punizione diretta e uno da rimessa laterale), al pari del Real Madrid. Quindi occhio alle palle da fermo domenica sera. Lì davanti, poi, Moise Kean è letteralmente on fire. Con una rete l’ex attaccante della Juventus raggiungerebbe la doppia cifra realizzativa stagionale per la seconda volta nei maggiori cinque campionati europei (dopo i 13 gol con il PSG nel 2020/21). E siamo solo a dicembre.

Certo, dall’altra parte del campo, in casacca neroazzurra, le cose non vanno peggio anzi. Soprattutto se consideriamo la Cabala. Tra tutte le competizioni, Lautaro Martínez ha realizzato ben sette gol nelle ultime cinque presenze contro la Fiorentina, tra cui tre doppiette. La Viola, infatti, è la squadra contro cui l’argentino ha realizzato più marcature multiple con la maglia dell’Inter (tre, appunto). Al suo fianco Marcus Thuram, che ha segnato finora ben quattro delle sue nove marcature multiple messe a segno in tutta la carriera tra Ligue 1, Bundesliga e Serie A; in particolare, in questa stagione solo Robert Lewandowski (cinque) ha collezionato più presenze con almeno due reti all’attivo rispetto all’attaccante francese nei maggiori cinque campionati europei (a quota quattro anche Harry Kane).

Occhio dunque lì davanti: si prevedono botti di capodanno, e con grande anticipo sul calendario.