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Dopo l’addio di Alessandro Magro e il dichiarato ridimensionamento da parte di sponsor e dirigenza, la Germani Brescia ha iniziato questa stagione senza la luce dei riflettori che negli ultimi anni ne ha sempre accompagnato il cammino in LBA (unica competizione che, da due anni, per scelta, la società decide di disputare). Eppure la squadra del novellino coach Giuseppe Poeta sta andando bene, quanto quelle dei suoi predecessori.

Cinque vittorie in sette gare, con il “rischio” di vincere anche al Forum di Assago contro l’Olimpia Milano, successo che probabilmente avrebbe dato qualche titolo di giornale in più a una squadra che, fin qui, viaggia sotto traccia, senza neanche gli entusiasmi ai quali i caldi tifosi bresciani ci avevano abituato nelle ultime stagioni.

Giocare una sola competizione rende tutti più freschi e performanti

Quel che spicca è che, sicuramente, giocare una sola competizione è una scelta giusta per un gruppo che ha un quintetto fortissimo e dei buoni gregari. Questo consente ai titolari di essere freschi e lucidi durante il weekend, potendo così garantire prestazioni di più alto livello tecnico, fisico e mentale (anche se, al giorno d’oggi, due partite in una settimana sono normale amministrazione per quasi tutti gli atleti di questo calibro). I numeri dicono che i primi sei giocatori di Poeta viaggiano alla grande, stando tutti sopra la doppia cifra di punti segnati a partita: guida capitan Della Valle (17.3), seguono Bilan (16.7), Ivanovic (14.9), Ndour (10.9), Rivers (10.7), Burnell (10.3). A loro aggiungiamo Dowe e Cournooh, con un minutaggio che sta sopra i 10′ di media e ci fermiamo qui, perché gli altri giocatori in rosa non vanno oltre i 5.7′ di media giocati a partita (Mobio, Tonelli, Ferrero e Pollini).

Questo spiega una scelta di coach e staff, che al momento sta pagando. Poeta voleva un nucleo corto e affidabile e ha trovato piena rispondenza in veterani del nostro campionato come Della Valle, Bilan, Burnell e Cournooh, ai quali ha aggiunto delle pedine imprevedibili a livello di produttività, che stanno dando tantissimo. Su tutti Nikola Ivanovic, arrivato dopo un anno al Runa Mosca – squadra che in pochi conoscevano prima di scoprirla leggendo la sua pagina Wikipedia – con ottime cifre, ma considerato come una potenziale sorpresa per il nostro torneo. Lo è stata all’inizio, ma confermandosi partita dopo partita, ora possiamo serenamente considerarlo una certezza: un playmaker che sa guidare la squadra prendendosi iniziative (65% da due e 45.9% da tre), creando per sé e per i compagni, come testimoniano gli oltre quattro assist di media a gara.

Ivanovic è un esempio, come Ndour e Rivers – da molti additato per essere un giocatore a fine carriera – che avvalora le scelte fatte in estate da coaching staff e dirigenza, bravi a scegliere giocatori affidabili che, anche grazie alla tanta esperienza, stanno riscrivendo una nuova pagina del basket bresciano, che sembra poter dare ancora molte soddisfazioni ai tifosi biancoblu.

Brescia arriverà alle Final Eight?

Con ancora otto giornate alla fine del girone d’andata – quello che porta, se chiuso nelle prime otto posizioni, alla qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia in programma a febbraio – non è scontato pensare che la Germani finirà nel lotto di chi andrà a giocarsi il trofeo nazionale a Torino (anche perché è attesa da una serie di sfide con squadre che le stanno davanti o vicino in classifica), ma la sensazione è che il gruppo guidato da Peppe Poeta possa arrivarci di slancio, con merito e non per caso. Attendiamo ancora, pertanto, per capire quale potrà essere la stagione della Leonessa, ma fin qui possiamo considerarla molto positiva, forse al di sopra delle aspettative di inizio stagione.