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Tadej Pogacar ha firmato un nuovo contratto con la UAE da 50 milioni per le prossime sei stagioni, con una clausola di rescissione pari a 200 milioni.

Sono cifre stratosferiche che da un lato illuminano due cose: la forza attuale dello sloveno, uno dei migliori ciclisti di sempre, e la formula ormai di questi accordi che ricordano molto quelli del mondo del calcio.

Siamo di fronte comunque a un punto di non-ritorno per il ciclismo?

Pogacar, un contratto da stella planetaria

Ciò che colpisce comunque nel contratto di Pogacar non è lo stipendio in sé, che vale quello di un calciatore di alto livello in qualsiasi campionato europeo.

Piuttosto, la clausola di rescissione da 200 milioni che nessuno può pagare, mettendo così la UAE tranquilla fino al 2030, quando lo sloveno avrà 32 anni.

Sei stagioni ancora nella super-élite prima di pensare a un altro contratto o addirittura al ritiro, perché no? Nessuno può ancora prevedere niente.

Duecento milioni di clausola di rescissione per il contratto di Pogacar sono anche qua roba da calciatore di livello internazionale, una formula che in altri sport non esiste ma che nel ciclismo sta prendendo piede.

I motivi? L’ingresso ormai “a gamba tesa” di team potentissimi dal punto di vista economico, supportati da sponsor altrettanto potenti.

Non a caso da quando anche la RedBull è entrata nel circuito sponsorizzando la Bora a suon di milioni, prendendo Roglic per esempio, molto è cambiato.

Non è il primo, ma fa impressione

Il contratto di Pogacar prevede come extra naturalmente i premi delle varie corse che vincerà, quindi possiamo immaginare un tesoretto aggiuntivo mica male.

Attenzione, l’accordo dello sloveno con la UAE è faraonico, ma non è che i colleghi se la passino peggio, almeno quelli della grande élite internazionale del ciclismo.

Il contratto di Pogacar infatti rispecchia le ultime tendenze: Evenepoel con la Soudal ha un contratto fino al 2026 da 5 milioni a stagione esclusi i bonus delle vittorie, e sulla stessa lunghezza d’onda troviamo Vingegaard con la Visma.

E attenzione alle sirene di mercato soprattutto per il belga, già “sondato” pare proprio dalla Bora-RedBull.

L’impatto dello sloveno però va molto al di là dei risultati, strepitosi, come detto peraltro da Mauro Gianetti, direttore sportivo della UAE: “Quello che sta facendo per Abu Dhabi supera persino i suoi traguardi sportivi”.

Ecco dunque spiegata l’importanza a 360 gradi del nuovo contratto di Pogacar, che probabilmente farà da spartiacque per il futuro del ciclismo.