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Nelle ultime settimane in casa Estra Pistoia è successo davvero di tutto. Ne vogliamo ripercorrere le tappe, per giungere poi a una considerazione, probabilmente abbastanza prevedibile ed evidente. Partiamo col dire che già in estate era parso che le idee non fossero chiarissime, con Dante Calabria scelto all’ultimo come coach dopo un mercato fatto in fretta e furia.

Capitolo 1

La seconda vittoria stagionale di Pistoia arriva grazie al canestro decisivo all’ultimo secondo di Maverick Rowan (figlio del proprietario), mandato in campo per l’ultima azione senza che coach Calabria lo avesse chiamato! E’ stato infatti il padre, Ron, a mandarlo sul cubo del cambio ad insaputa del coach. Una evidente anomalia, che fa facilmente pensare che qualcosa di storto ci sia.

Capitolo 2

Si passa alla sfida contro Venezia (persa): Calabria assente causa influenza, Rowan dirige i time-out e gestisce i giocatori (cosa negata nella conseguente conferenza stampa dal presidente, riducendola alla mera traduzione dei concetti che, a detta sua, l’assistente allenatore al momento in panchina non riusciva ad esprimere). Facendo questo, il pres, viola i regolamenti della Federazione Italiana Pallacanestro, poiché non possiede il titolo tecnico per allenare, generando ovviamente sempre più scompiglio. Il giorno seguente, l’USAP denuncia formalmente la situazione alla procura federale, sottolineando come Rowan, senza qualifiche tecniche, abbia indebitamente guidato l’Estra Pistoia sul campo. L’USAP ribadisce inoltre l’importanza di rispettare le regole per salvaguardare la professionalità degli allenatori come Calabria (ma dai! Non l’avremmo mai detto).

Capitolo 3

Arriviamo all’ultima giornata, in cui Pistoia perde a Varese e coach Calabria passa tutto il primo tempo seduto senza dare indicazioni, cosa che lui giustifica dicendo fosse tutto concordato con lo staff, ma Rowan ovviamente non la prende bene. Anzi, il 29 novembre manda un provvedimento disciplinare nei confronti del coach, accusato “di essersi presentato a palazzo, rifiutandosi di allenare e adempiere ai suoi doveri di allenatore ingenerando così un problema e l’obbligo di sopperire a tale mancanza con un’alternativa per la conduzione tecnica degli allenamenti“. A questo aggiunge che l’atto commesso da Calabria sia andato a destabilizzare il gruppo squadra, ormai fisiologicamente in balia degli eventi. Nel provvedimento si fa addirittura cenno a sette momenti precisi nei quali sarebbe stata esercitata tale inadempienza.

Così, negli ultimi giorni, è stato (viene da dire ancora), Ron Rowan a dirigere le sedute al PalaCarrara, con foto e filmati a testimoniarlo. Una situazione mai vista prima, che finirà per tribunali, con coach Calabria e il suo rappresentante attesi a comunicare a breve la propria difesa alla stessa proprietà.

Come andrà a finire

Difficile, onestamente, trovare qualcosa di buono in questa vicenda, anche nell’andarla a cercare attentamente. Difficile anche pensare a come Pistoia possa venirne fuori, se non con l’immediata ricerca di un nuovo coach (magari americano), a patto che vada bene al presidente. Calabria si è trovato ad essere delegittimato “live” dal proprio proprietario, l’ha presa male e ha reagito come credo molti altri professionisti avrebbero fatto. Dall’altra, Rowan ha addotto spiegazioni visionarie fingendo di non conoscere il regolamento, per poi attuare effettivamente quel comportamento che egli stesso aveva dichiarato di non voler protrarre (allenando la squadra).

Ora c’è un gruppo, che in campionato non sta neanche facendo male, in balia degli eventi, che non sa cosa accadrà nelle prossime ore. E una società che così facendo non fa altro che destabilizzarsi da sola, lanciandosi in picchiata verso la retrocessione, senza alcun apparentemente valido motivo. Un caso e un caos senza precedenti, che i tifosi e i giocatori non si meritano, in una piazza che vive di pallacanestro abituata si alle difficoltà di risultati e societarie, ma che mai ha vissuto situazioni analoghe.