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Nelle Filippine il tiro da 4 punti è stato già sdoganato e molti si stanno chiedendo se anche la Nba, e più in generale i campionati FIBA, adotteranno prima o poi questa nuova regola. Come successo per l’introduzione del tiro da tre punti (in Nba nella stagione 1979-80), ci sono pareri contrastanti, anche se l’evoluzione naturale del gioco sembra propendere verso la linea da quattro. Sarà davvero così?

Primi esperimenti

Nell’All Star Game della PBA, ovvero la Philippine Basketball Association, disputatosi ad inizio 2024, Robert Bolick ha firmato il primo gioco da 5 punti della storia, segnando prima il canestro da 4 punti a 17 secondi dal termine della partita e poi, avendo subito anche il conseguente fallo, ha realizzato il tiro libero aggiuntivo che ha permesso alla sua squadra di pareggiare i conti (140-140) e raggiungere il supplementare.

Le Filippine hanno dunque sperimentato questa nuova soluzione e all’inizio della stagione 2024/25 il presidente Ricky Vargas ha deciso di inserire questa nuova regola anche nel campionato locale, posizionando la linea di tiro a 8.23 metri di distanza dal canestro (27 piedi) – ricordiamo che, in area Fiba, la linea da tre è posta a 6.75 metri, mentre in NBA a 7.25 metri.

È stato Chris Banchero ad aver messo a referto il primo canestro da 4 nella storia della PBA, nell’ambito della Governors’ Cup. La partita in questione si è disputata tra i suoi Meralco ed i Magnolia: sul punteggio di 16-17, Banchero, cugino del ben più celebre Paolo (in forza ai Magic), ha sfruttato un paio di volte il blocco del compagno, il quale ha ricevuto il pallone per poi riconsegnarlo a Chris. Quest’ultimo si è alzato oltre la seconda linea, andando proprio a realizzare il tiro da 4, per il sorpasso della sua squadra (20-17).

Pareri contrastanti

In Nba (e in WNBA) Adam Silver aveva già introdotto questa vera e propria innovazione durante l’All Star Game, regola utilizzata in maniera continuativa anche nella BIG3, la lega di 3×3 americana creata dal rapper e attore Ice Cube. Alcuni si sono detti entusiasti di una possibile introduzione anche in campionato, una volontà espressa ad esempio da Damian Lillard, Trae Young e Kyle Kuzma, con quest’ultimo che crede fortemente che il tiro da 4 possa far divertire ulteriormente i tifosi.

Più cauto si è detto Patrick Beverly, ora in forza all’Hapoel Tel Aviv (Eurocup), il quale ha spiegato nel suo podcast che secondo lui bisognerebbe prima sperimentarla e poi, eventualmente, pensare di introdurla – fatto che, con tutta la probabilità, l’Nba sta già monitorando e provando. Altri invece, come gli allenatori Gregg Popovic e Steve Kerr, si sono dichiarati contrari a questa possibile innovazione.

Considerazioni finali

La domanda che ci si deve in definitiva porre è se il tiro da 4 punti potrebbe davvero cambiare in meglio le sorti della pallacanestro. Il gioco ormai si sta evolvendo e lo si è visto con la regola del tiro da oltre l’arco dei 7.25, fondamentale per aver dato negli anni ’80 e ’90 quella spinta necessaria a rendere più spumeggianti e frizzanti le partite.

Attualmente, molti hanno anche perso l’interesse nel guardare le partite di Regular Season (escluse forse le più appetibili), questo perché i punteggi finali sono aumentati a dismisura, così come il numero dei possessi e di tiri presi dall’arco dei tre punti.

Per alcuni giocatori il tiro da 4 sarebbe sicuramente utile, dato che già prendono conclusioni da quelle distanze, leggasi Curry e il già citato Lillard, giusto per citarne un paio.

Per altri atleti invece, come ha sottolineato lo stesso Beverly, le percentuali non sarebbero così altrettanto alte e sarebbe dunque deleterio per lo sport in sé. Come sempre, ci sono diversi pro e contro e solo il tempo saprà darci una vera risposta.