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Contro Jannik Sinner, Daniil Medvedev ha perso la sesta partita nelle ultime sette. E anche contro Carlos Alcaraz, il parziale aperto è lo stesso. Forse è davvero colpa delle palline? Vediamo di capire qualcosa di più su un tema che non è un semplice alibi.

Cosa aveva detto Daniil Medvedev su palline da tennis, Sinner e Alcaraz

La questione era (ri)esplosa dopo il durissimo match vinto nel secondo turno contro Matteo Arnaldi. “Queste palle non sono buone per il tennis professionistico. Questo è uno dei più grandi tornei al mondo e le palle sono distrutte dopo 5 giochi, totalmente senza pressione.”

Poi è andato ancora più a fondo, spiegando le ragioni per cui questa cosa lo danneggia. “Fondamentalmente, questo fattore avvantaggia quei giocatori che riescono a generare potenza dalle palle senza peso. Alcuni ci riescono molto bene, altri no. Ad esempio, i due migliori giocatori nel fare questo sono anche i due migliori giocatori al mondo. Sono certo che lo sarebbero anche senza queste palle, ma sono gli unici giocatori capaci di generare una potenza pazzesca. Sono Jannik e Carlos e questo per loro è un vantaggio extra”.

Il russo ha quindi spiegato le ragioni di questo svantaggio. “Io provo a giocarmela per come posso. Mi alleno un sacco, cercando di generare una potenza che non ho mai avuto, fin da quando ero un ragazzo, perché il mio corpo è fatto così. Ho fatto anche diversi test sui muscoli, ma il fatto è che io non possiedo quella esplosività. Posso generare un sacco di potenza incontrando la palla, ma non sulle palle morte. Nonostante ciò ci provo, ci provo sempre.”

Non è la prima volta che Daniil si esprime così sul problema della palle. Proprio lo scorso anno, a Pechino, aveva criticato queste palle che diventano come pompelmi. “Fondamentalmente, arriviamo a giocare scambi da 30 colpi perché è quasi impossibile tirare un vincente”.

Andando però a guardare meglio, lo scorso anno il China Open usava palle Head, mentre quest’anno ha usato le Wilson “all court”, esattamente quelle in uso a Shanghai.

Il tennis professionistico ha un problema con le palline

A questo punto, però, occorre allargare lo spettro dell’analisi, perché va ricordato che Daniil Medvedev non è assolutamente l’unico giocatore a lamentarsi di problemi con le palline da tennis usate nel circuito.

Già questo tweet sintetizza il lamento di tre giocatori: Taylor Fritz, che riprende quanto sollevato da Stan Wawrinka, Stefanos Tsitsipas e Zizou Bergs.

In questo caso, si parla soprattutto di problemi al polso e alla spalla, che sono i punti più esposti quando i giocatori sono chiamati a utilizzare palline diverse da torneo a torneo. Per un infortunio simile, Sebastian Korda era dovuto rimanere fermo alcuni mesi. Perché il problema, appunto, non è solo di Medvedev o solo con le palle Wilson usate a Shanghai e Pechino. Il problema del tennis attuale è la differenza, a volte molto marcata, tra le palle utilizzate dai singoli tornei.

Le palline da tennis e il libero mercato

Il regime è quello del libero mercato, dunque ogni torneo o circuito è libero di stringere accordi con questo o quel produttore. Solo considerando quest’anno, l’Australian Open e il torneo olimpico hanno usato palle Dunlop, Roland Garros e US Open hanno optato per Wilson, mentre Wimbledon è rimasta – come sempre – fedele alle Slazenger. L’anno terminerà quindi con le ATP Finals e la Final Eight di Coppa Davis, entrambe con palle Dunlop.

C’è un rimedio a questa situazione? Probabilmente no, perché non è pensabile che l’ATP o la WTA (perché il problema esiste eccome, anche tra le donne) stringano accordi di esclusiva con un unico produttore. Tutto ricade dunque addosso ai giocatori, anche in questo caso cuscinetti dello show business.

Ma quindi aveva ragione Daniil Medvedev?

Tornando a Daniil Medvedev, viene dunque da chiedersi se avesse ragione. Sicuramente sì, per quanto riguarda il problema aperto delle palline nel circuito. Sicuramente no, sul vantaggio extra che questa situazione porti a giocatori come Jannik SInner e Carlos Alcaraz. Del resto, lo stesso Daniil aveva tenuto a precisare che questi due sono comunque i due nettamente più forti al mondo, pertanto non è per questo che il russo ci ha perso 12 delle ultime 14 sfide.

Il problema del tennis di Medvedev è proprio nei limiti del suo tennis peculiare. Sfruttando il suo particolare fisico, il russo è riuscito ad arrivare al top del circuito. Tuttavia, la sua classica ragnatela di colpi è un sistema buono per irretire il 98% degli avversari. Semplicemente, contro Jannik e Carlos, il suo “muro di gomma” non basta più.