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Dal 1959 al 1966 i Boston Celtics dominarono la Nba, vincendo per ben 8 volte consecutive il titolo e inserendosi d’autorità nella storia della massima lega cestistica americana come una delle dinastie migliori di sempre. Non a caso, i primi 8 giocatori della nostra speciale classifica di oggi hanno militato proprio nei Celtics a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, diventando leggende di questo sport.

Bill Russell (11 titoli)

Al primo posto in solitaria si colloca una leggenda della pallacanestro americana: si tratta di Bill Russell, scomparso nel 2022 all’età di 88 anni. Trasferitosi a Boston nel 1956, dopo essere stato scelto al Draft dagli Hawks e girato subito ai Celtics, Russell riuscì a vincere il primo titolo proprio nella sua stagione da rookie e da quel momento ebbe inizio una cavalcata inarrestabile. Il lungo di 208 centimetri diede ai Celtics quella dimensione in area necessaria per poter dominare negli anni a venire: dal 1959 al 1966, Russell e Boston conquistarono ben 8 titoli consecutivi. Erano gli anni di Bob Cousy, Sam Jones, KC Jones e John Havlicek per intenderci, ma anche degli avversari Elgin Baylor e Jerry West, gli stessi anni in cui Bill Russell battagliava sotto canestro contro il leggendario Wilt Chamberlain. Nel 1966 Auerbach lasciò l’incarico di allenatore e Bill divenne coach e giocatore allo stesso tempo, vincendo altri due anelli con i Celtics, per poi guidare in panchina i Supersonics (dal 1973 al 1977) e i Kings (1987/88).

In totale, la bellezza di 11 titoli in 13 stagioni, con un record di 8 anelli consecutivi, che gli sono valsi la nomina nella Hall of Fame nel 1975. La Storia con la “S” maiuscola della Nba, un atleta le cui gesta rimarranno per sempre impresse nelle menti degli appassionati di questo sport.

Sam Jones (10 titoli)

Inutile dire che, in seconda posizione, troviamo Sam Jones, compagno di squadra di Russell ai Celtics dal 1957 al 1969. Anche per lui, guardia tiratrice che ci ha lasciato nel 2021, 10 titoli ottenuti in 12 anni di attività, prima di allenare all’università (University of the District of Columbia e North Carolina) e, per un anno, ai Jazz (1974/75) come assistente. Chiamato “Mr. Clutch” per il fatto di essere sempre decisivo nei momenti cruciali delle partite (addirittura le sue medie ai playoff aumentavano rispetto alla Regular Season), anche Jones è stato inserito nella Hall of Fame della Nba nel 1984 e la sua canotta numero 24 è stata ritirata dai Celtics. Se Russell rappresentava l’icona della fase difensiva, Sam Jones era il simbolo di quella offensiva nella Boston cestistica degli anni sopracitati.

Tom Heinsohn, K.C. Jones, Tom Sanders e John Havlicek (8 titoli)

Se i primi due gradini del podio sono ben definiti, al terzo posto si collocano ben quattro giocatori, tutti a quota 8 titoli raggiunti. Neanche a farlo apposta, si tratta di altri quattro atleti dei Celtics a cavallo tra gli anni ’50 e ’60: Tom Heinsohn (dal 1956 al 1965 a Boston come giocatore e dal 1969 al 1978 come allenatore, chiamato “Mr. Celtic”), K.C. Jones (difensore arcigno, 8 titoli in 9 stagioni disputate con i Celtics), Tom Sanders (dal 1960 al 1973 ai Celtics, ala forte) e John Havlicek (dal 1962 al 1978 a Boston, ala piccola che permise alla dinastia Celtics di proseguire il suo percorso vincente). Tutti e quattro, naturalmente, sono stati inseriti nella Hall of Fame della Nba.

Jim Loscutoff, Frank Ramsey, Robert Horry (7)

Anche l’ala piccola Jim Loscutoff, scomparso nel 2015, e la guardia-ala Frank Ramsey, deceduto nel 2018, hanno fatto parte dei Celtics dominanti tra gli anni ’50 e ’60. Entrambi vinsero sette anelli, disputando 9 stagioni ciascuno, dal 1955 al 1964.

Robert Horry invece è il primo giocatore che non ha militato nei Celtics ad entrare di diritto in questa speciale classifica. Horry ha vestito le maglie di Rockets, Suns, Lakers e Spurs, per un totale di 1351 partite giocate dal 1992 al 2008 (16 stagioni). “Big Shot Rob” ha deciso diverse partite in bilico, grazie alla sua capacità di fare canestro nel momento del bisogno, prendendosi le responsabilità più pesanti, e, non a caso, si è guadagnato ben 7 titoli Nba: due con i Rockets (1994 e 1995), tre con i Lakers (2000-02) e due con gli Spurs (2005 e 2007). Un giocatore tanto silenzioso quanto determinante.

Bob Cousy, Kareem Abdul-Jabbar, Michael Jordan, Scottie Pippen (6) 

Agganciati alla top 10 ci sono altri quattro campioni che si sono susseguiti dal 1950 ai primi anni Duemila. Il primo in ordine temporale è Bob Cousy, playmaker nonché grande assistman, che dal 1950 al 1963 ha vestito i colori biancoverdi dei Celtics, uno dei volti della Lega di quegli anni che formò con Bill Russell una coppia senza precedenti all’epoca. Kareem Abdul-Jabbar, al secolo Lew Alcindor, vinse invece un anello con i Bucks nel 1971 e poi, dopo aver ceduto alle avances dei Lakers, ottenne altri sei titoli nella Los Angeles dello Showtime (1980, 1982, 1985, 1987 e 1988), senza dimenticare i 3 campionati Ncaa ottenuti con UCLA (1967-69) e svariati premi individuali. Anche gli ultimi due, Michael Jordan e Scottie Pippen, non hanno bisogno di presentazioni, per cui ci limiteremo a segnalare i titoli che si guadagnarono con la maglia dei Chicago Bulls: il primo three-peat è degli anni 1990-93, mentre il secondo è del 1995-98.

Fuori dalla top 10

A quota 5 anelli vinti troviamo giocatori del calibro di Magic Johnson, Kobe Bryant e Derek Fisher (5 titoli a testa con i Lakers, il primo nel 1980,1982, 1985, 1987 e 1988, mentre il secondo e il terzo dal 2000 al 2002 e poi nel 2009 e 2010), o ancora gli ex Bulls Dennis Rodman, Ron Harper e Steve Kerr, oltre a Tim Duncan (quest’ultimo tutti con gli Spurs, nel 1999, 2003, 2005, 2007 e 2014). Appena dietro, a quota 4, si presentano, tra gli altri, anche Lebron James, Klay Thompson, Steph Curry e Draymond Green, tutti ancora in attività, a cui si aggiunge Andre Iguodala, ritiratosi nel 2023.