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Nel calcio, la ricerca di giocatori capaci di fare la differenza è essenziale per costruire squadre vincenti. Ogni club ha mercati di riferimento dove puntare per scovare i migliori talenti, e per il Milan uno di questi è stato l’Olanda. Sin dal 1987, la storia rossonera è stata influenzata profondamente dai calciatori olandesi, che hanno contribuito a scrivere alcune delle pagine più gloriose del club. Dal leggendario trio formato da Gullit, Van Basten e Rijkaard, fino a Seedorf, senza dimenticare altri olandesi di passaggio come Davids e Kluivert. L’impatto dei giocatori olandesi sul Milan è stato rilevante, anche se con esiti alterni. Qui, faremo chiarezza su chi ha realmente inciso e chi, invece, è passato inosservato. Sebbene “il Diavolo” non abbia mai avuto portieri olandesi di rilievo, sono stati numerosi i giocatori di movimento che hanno indossato la maglia rossonera.

Il muro olandese

Uno dei migliori difensori passati nel Milan è sicuramente Jaap Stam. È riuscito a lasciare il segno solamente disputando 65 partite con la maglia dei rossoneri, segnando 2 gol durante le sue due stagioni nel club, dal 2004 al 2006. Nel suo palmarès rossonero figura un solo scudetto, mentre la vittoria in Champions League gli è sfuggita per poco. Tuttavia, è rimasto nei cuori dei tifosi grazie alla sua grinta e determinazione, specialmente nelle partite più decisive.

Gli altri due difensori olandesi non sono riusciti a lasciar un segno nella storia del Diavolo. Infatti, Michael Reiziger, terzino destro acquistato dall’Ajax nell’estate del 1996, trascorse solo una stagione al Milan. Arrivato come parte dell’accordo che includeva Davids, di cui parleremo più avanti, non riuscì a conquistare la fiducia di Sacchi, che lo schierò in campo solo 18 volte durante l’anno. La stagione successiva si trasferì al Barcellona.

Fece lo stesso percorso anche Winston Bogarde, considerato da tutti uno dei peggiori flop di questa lista. Arrivato dall’Ajax insieme a Kluivert, firmò un oneroso contratto da due miliardi di lire a stagione. Tuttavia, raccolse soltanto 4 presenze con la maglia del Milan, prima di trasferirsi proprio al  Barcellona nel 1998.

A centrocampo tra top e flop

Il giocatore olandese più recente che troviamo Tijjani Reijnders, che è ufficialmente un giocatore rossonero dal 19 luglio 2023. Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile del Twente, la sua carriera lo ha portato all’AZ Alkmaar, dove ha giocato due stagioni con l’Under 21 prima di affermarsi in prima squadra. Nel campionato olandese ha collezionato oltre 100 presenze, mettendo a segno 9 gol e fornendo 11 assist. Al Milan, Reijnders è entrato nella sua seconda stagione ed è centrale nel nuovo progetto del Milan. La sua prima stagione nei rossoneri è stata super positiva e quest’anno sembra già aver iniziato con il piede giusto.

Andando in ordine cronologico decrescente troviamo Marco Van Ginkel. Centrocampista che non lasciò alcun segno nella stagione 2014/2015, l’unica che trascorse a Milano. Di proprietà del Chelsea, fu ceduto in prestito continuativamente dal 2014 al 2018. Non solo, Nigel De Jong, nonostante abbia giocato in un periodo non particolarmente fortunato per il Milan, ha saputo comunque apportare carisma e determinazione nei suoi quattro anni in rossonero. Acquistato dal Manchester City per 3,5 milioni di euro nel 2012, ha collezionato 79 presenze e segnato 6 gol prima di lasciare il calcio europeo nel 2016 per trasferirsi nella MLS.

Urby Emanuelson arriva al Milan dall’Ajax nel gennaio 2011 e inizia la sua avventura positivamente, venendo schierato come trequartista da Allegri. Contribuisce alla vittoria dello Scudetto, ma il suo impiego diminuisce progressivamente fino al prestito al Fulham. Nel 2014 viene ceduto alla Roma, dove diventa una figura marginale e poco utilizzata nel club giallorosso.

Un centrocampista “di spessore” fu sicuramente Mark Van Bommel. Il giocatore olandese fu un acquisto di esperienza per rafforzare la squadra nella corsa allo Scudetto del 2011. Nonostante i suoi 34 anni, riuscì a guadagnarsi un posto nel centrocampo di Allegri, e, pur restando per un periodo breve, totalizzò 50 presenze con il Milan. Nel 2012, concluse la sua carriera tornando al PSV.

Edgar Davids, arrivato al Milan a parametro zero dall’Ajax, non riuscì a imporsi durante la sua esperienza rossonera. Centrocampista dal carattere aggressivo, il suo stile di gioco non si adattava a quello del club. Dopo una stagione e mezza, venne ceduto alla Juventus, dove trovò la sua dimensione, diventando uno dei punti di riferimento del centrocampo sotto la guida di Marcello Lippi.

Seedorf, il professore tra centrocampo e attacco

Clarence Seedorf è stato uno dei giocatori olandesi più importanti e longevi nella storia del Milan. Ha vestito la maglia rossonera dal 2002 al 2012, collezionando 432 presenze e segnando 62 gol. Nel suo ricco palmarès con il Milan, Seedorf ha conquistato 2 Champions League, 2 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana, 1 Mondiale per Club, 1 Coppa Intercontinentale e 2 Supercoppe Uefa. Grazie a questi successi, è diventato il giocatore più vincente nella storia del club.

L’attacco olandese e il trio della storia

Tra il 1987 e i primi anni ’90, il Milan ha vissuto un periodo d’oro grazie al “trio olandese” formato da Ruud Gullit, Marco Van Basten e Frank Rijkaard. Si, quest’ultimo è stato uno dei migliori mediani nella storia rossonera ma era doveroso inserirlo insieme ai suoi due compagni di quel Milan. Gullit e Van Basten arrivarono nel 1987, seguiti da Rijkaard l’anno successivo. Gullit rimase fino al 1995, mentre Van Basten e Rijkaard lasciarono nel 1993. Gullit, centrocampista offensivo, con 171 presenze e 56 gol, è tra i più amati, Van Basten, con 125 gol in 201 partite, è ricordato come uno degli attaccanti migliori di sempre, e Rijkaard, con 201 presenze e 26 gol, ha brillato in mezzo al campo. Il trio ha guidato il Milan alla conquista di 3 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 3 Coppe Intercontinentali e altri trofei, segnando un’epoca indimenticabile per il club.

La parentesi di Klaas-Jan Huntelaar al Milan, invece, si rivelò piuttosto deludente. Acquistato dal Real Madrid nel 2010 per 20 milioni di euro tra grandi aspettative, riuscì a segnare solo 7 gol in 30 partite, prestazione che non gli valse la riconferma. Venne quindi ceduto allo Schalke 04 per 14 milioni di euro, dove tornò a mostrare il suo talento realizzativo, simile a quello visto ai tempi dell’Ajax. Anche Patrick Kluivert arrivò al Milan nel 1997 con grandi aspettative, essendo uno dei migliori talenti prodotti dal vivaio dell’Ajax. Tuttavia, nella squadra di Capello non riuscì a imporsi, e dopo una sola stagione il Milan accettò una ricca offerta del Barcellona, cedendolo al club spagnolo. Il suo bilancio in Italia fu di 9 gol in 33 presenze.

In conclusione, il legame tra il Milan e i giocatori olandesi ha segnato profondamente la storia del club, regalando ai tifosi momenti indimenticabili e successi straordinari. Dai protagonisti degli anni ’80 e ’90 fino agli innesti più recenti, l’Olanda ha sempre portato talento, grinta e visione di gioco a San Siro. Anche se non tutti hanno brillato, l’eredità orange rimane una parte importante del DNA rossonero.