Nel calcio, come nella vita, ci sono giocatori che emergono lentamente, costruendo la propria carriera con un crescendo costante di prestazioni, e poi ci sono talenti che sembrano destinati a brillare fin da subito, portando con sé la promessa di un futuro radioso. Nico Paz, giovanissimo trequartista del Como – appena classe 2004 -, appartiene senza dubbio alla seconda categoria.
Con il suo sinistro vellutato, la capacità di dettare il gioco e un’eleganza che non passa inosservata, il 20enne argentino sta attirando sempre più l’attenzione di appassionati e addetti ai lavori, che vedono in lui un diamante grezzo, ma dalle potenzialità esplosive.
La carriera di Nico Paz
La carriera calcistica di Nico Paz non è nata per caso. Cresciuto (e costruito) nelle giovanili del Real Madrid, il ragazzo ha assorbito l’essenza di un calcio che fa della tecnica e della visione di gioco i suoi pilastri fondamentali. Arrivato in Spagna da giovane, ha avuto la possibilità di formarsi in un ambiente altamente competitivo e di respirare fin da subito l’aria del grande calcio. Questo ha fatto sì che, al suo arrivo in Italia, fosse già un calciatore completo sotto diversi punti di vista, ma con margini di miglioramento tali da lasciar immaginare un futuro luminoso.
Dopo tutta la trafila al Real Madrid, il Como l’ha pescato negli ultimi giorni di mercato dalla formazione Castilla dei blancos. E si è subito rivelato un affarone.
In campo, del resto, Paz si muove con la sicurezza di chi ha le idee chiare su ciò che vuole fare. Il suo posizionamento tra le linee, sempre pronto a ricevere palla e a creare superiorità numerica, fa di lui un regista offensivo naturale. La sua capacità di visione è forse una delle caratteristiche che più lo distingue: raramente sbaglia la scelta del passaggio, e spesso riesce a vedere spazi dove altri non li percepiscono.
Le caratteristiche tecniche
Paz è fondamentalmente un trequartista moderno, capace di agire in diverse zone del campo, senza fermarsi alla zolla di terreno alle spalle delle punte. Le sue principali armi sono quelle di un “diez“: la tecnica sopraffina e la visione di gioco. Elementi, questi, che lo rendono un giocatore in grado di “creare” calcio, non solo di seguirlo. Quando ha la palla tra i piedi, sembra di fatto che il tempo rallenti: il modo in cui controlla la sfera, sempre vicino al piede, unito alla capacità di dribbling e alla rapidità di esecuzione, lo rende imprevedibile per i difensori avversari.
L’arma più affilata resta comunque il mancino. Il sinistro è delicato ma potente: con esso può sfornare lanci lunghi con precisione chirurgica, oppure disegnare traiettorie pericolose sui calci piazzati. Non è raro vederlo prendere in mano le redini del gioco anche nelle situazioni di pressione, dimostrando una freddezza fuori dal comune. L’aspetto che però salta maggiormente all’occhio è la creatività, un tratto che sembra innato in lui. Paz non si accontenta mai della giocata più semplice, cerca sempre di inventare qualcosa di diverso, di sorprendente, un po’ come faceva uno dei suoi idoli, Juan Román Riquelme, da cui sembra aver ereditato parte di quella genialità che caratterizza i grandi numeri 10. Ah, ovviamente quello principale è Leo Messi, ma quasi ci sembra superfluo aggiungerlo.
Il paragone con Riquelme
Quando si parla di Nico Paz, il confronto con i grandi trequartisti del passato sembra inevitabile. La sua eleganza e il suo modo di toccare il pallone fanno pensare a Juan Román Riquelme, uno dei giocatori più iconici del calcio argentino. Come Riquelme, Paz ha quella capacità innata di gestire i ritmi di gioco, decidendo quando accelerare e quando rallentare, in base alla situazione.
Ma se Riquelme era un artista del calcio, Nico Paz ha anche caratteristiche moderne che lo rendono un giocatore più completo dal punto di vista fisico e tattico. Il giovane argentino è infatti molto più mobile rispetto ai trequartisti del passato, e sa adattarsi anche a compiti più dinamici, come il pressing alto o le transizioni rapide. In questo senso, potrebbe ricordare giocatori come David Silva o il primo Isco, calciatori capaci di combinare tecnica e visione con un dinamismo maggiore rispetto ai loro predecessori.
La stagione al Como
L’esperienza di Nico Paz al Como rappresenta una tappa fondamentale della sua carriera. Giocare in Serie A, un campionato notoriamente fisico e tatticamente complicato, sta mettendo alla prova la sua capacità di adattamento. Ma finora, le risposte sono state estremamente positive. Paz ha dimostrato di sapersi adattare alle difficoltà, mostrando una maturità sorprendente per la sua età. In un contesto di squadra che cerca costantemente la salvezza, il suo ruolo di faro offensivo sta emergendo con forza. Pure nei numeri: in 6 partite, ha già collezionato 3 assist.
A prescindere, ciò che più impressiona è la continuità delle sue prestazioni. Non si nasconde mai, cerca sempre di prendersi le responsabilità nei momenti decisivi, e questa è una qualità che potrebbe fare la differenza nella sua carriera futura. Gli allenatori parlano di lui come un leader silenzioso, uno che preferisce farsi notare per ciò che fa sul campo piuttosto che per le parole.
Prospettive future
Con prestazioni così convincenti, è lecito chiedersi quale possa essere il futuro di Nico Paz. Di certo, Como potrebbe rivelarsi solo una tappa di passaggio. Le squadre di Serie A già lo monitorano attentamente, e non è difficile immaginare che, se dovesse continuare su questa strada, presto potrebbe arrivare una chiamata da un club di prima fascia.
Il profilo di Paz si adatta perfettamente alle esigenze del calcio moderno: un trequartista capace di ricoprire più ruoli, dotato di visione di gioco e personalità. Non sorprenderebbe vedere però una chiamata dalla madre-casa, ossia dal Real Madrid. Paz è destinato a diventare uno dei punti fermi dei blancos nei prossimi anni. Certo, gli dovranno fare posto…
Mercato estivo
L’estate del 2025 potrebbe trasformarsi in un vero e proprio banco d’asta per Nico Paz. Con le sue prestazioni al Como in crescita esponenziale e l’interesse di vari club in fermento, è probabile che il suo valore di mercato cresca rapidamente. In questo senso, è facile ipotizzare che si possa arrivare a una valutazione oltre 20 milioni di euro, cifra assolutamente giustificata se il giovane argentino continuerà a esprimersi ai livelli attuali.
Il Como, d’altra parte, avrà interesse a monetizzare il suo talento, magari puntando a un’asta al rialzo tra club italiani e stranieri. Da monitorare naturalmente la situazione con il Real Madrid, che si è garantito il 50% della futura rivendita e un diritto di recompra che potrebbe esercitare in qualsiasi momento.