In un’intervista rilasciata ai colleghi di Vogue Italia, che ha toccato temi personali, oltre che cestistici, Marco Belinelli si è lasciato andare a una dichiarazione che ha un peso psicologico importante, più per lui che per chi la legge. “Ho paura di smettere. Vorrei che non succedesse mai, perché dopo non so cosa farò”.
A 38 anni, Belinelli si trova davanti a quella che potrebbe essere l’ultima stagione di alto livello della propria carriera. O, se non sarà questa, il tempo a sua disposizione per fare il giocatore di basket professionista si sta assottigliando, e i dubbi personali sul futuro cominciano a diventare realtà nella testa del giocatore.
Non sarà il primo, né l’ultimo a faticare con l’idea di dover smettere, ma il bivio è evidentemente di quelli importanti, perché arrivato a una certa età, senza magari essersi preparato un futuro post-carriera alternativo, la paura di trovarsi improvvisamente con le giornate vuote, pesa eccome. E Marco, nell’intervista, non l’ha affatto nascosto.
“Guardando foto di me esile e magro mi mette malinconia, mi fa pensare che si avvicina il momento di ritirarsi. Mi fa pensare che non riesco più a saltare in alto come quel ragazzino magrissimo e sbarbato di provincia. Ma penso anche che quel cinno (equivalente bolognese di pischello o guaglione) non l’ho mai tradito”. E ha aggiunto, riferendosi alle figlie, più grande impegno extra basket di Beli: “La mia più grande paura è morire perché ho paura di lasciare sole le mie figlie. A volte in trasferta mi ritrovo di notte, in una stanza d’albergo, e in quei momenti di vuoto a pensare niente mi chiedo se c’è davvero qualcosa dopo”.
Marco Belinelli
Fare il padre sarà indubbiamente la prima professione in capo a Marco nel dopo carriera, ma difficilmente, se questo è il suo pensiero ora, non si metterà in gioco per reinventarsi in una nuova professione, che sia attorno o meno ad un campo da basket. Con 13 stagioni giocate in NBA e i ritmi a cui sono sottoposti i giocatori – con la recente formula, anche l’Eurolega non ci va lontano – probabilmente Belinelli non ha avuto modo, realmente, di pensare a quello che sarebbe avvenuto dopo la carriera, non creandosi una strada alternativa che gli avrebbe consentito, già ora, di vivere sonni più tranquilli.
Sicuramente non avrà il problema di mantenersi, visto il guadagno realizzato nei 22 anni di basket professionistico, ma come per tanti altri, il momento del ritiro peserà – lo fa già adesso che ha appena iniziato un’altra stagione da capitano della Virtus Bologna, impegnata in campionato e in Eurolega -, non poco sulle spalle grandi di Marco Belinelli, che intanto spera di allungare ancora per qualche anno la sua permanenza ad alti livelli, e poi inizierà a lottare con un mondo nuovo, che conosce poco, ma che grazie all’esperienza fatta sarpà affrontare come una nuova, complessa, avventura.