Vai al contenuto

È stato un esordio frizzante per la Legabasket Serie A 2024-25, con anche qualche risultato sorprendente, a partire dalla sconfitta di Milano a Trieste nel lunch match di domenica. Tanti i protagonisti in campo e un livello medio del campionato sicuramente interessante, come sottolineato dalla vittoria della Virtus Bologna sul campo di Trapani al termine di una vera e propria battaglia.

Top

Il magico quartetto di Trieste. L’esordio di Trieste in serie A da neopromossa è stato un sogno, dato che, di fronte ad un pubblico in festa, i ragazzi di coach Christian hanno steso i campioni in carica dell’Olimpia Milano. Trieste ci è riuscita grazie al quartetto delle meraviglie, composto da Colbey Ross, Markell Brown, Denzel Valentine e Jeff Brooks. Il primo, Ross, è tornato quello di Varese, realizzando 22 punti (8/12 da due) e risultando immarcabile per la difesa milanese; il secondo, Brown, ha guidato la squadra nel primo tempo, realizzando 18 punti, e segnando, nel secondo, il canestro della sostanziale staffa; il terzo, Valentine, ha preso per mano i suoi nel secondo tempo, facendo canestro anche da nove metri e chiudendo con 19 punti contro la sua ex squadra; l’ultimo, Brooks, è uscito alla distanza e da veterano ha condotto i suoi mandando a bersaglio i canestri decisivi. Una Trieste che ha dunque fatto divertire i propri tifosi e che ha ben chiaro in mente l’obiettivo salvezza, o forse spera in qualcosa in più.

Scafati e Trento forza 90. Paulius Sorokas è stato l’elemento in più con cui Scafati ha sbancato il PalaSerradimigni di Sassari e vinto la prima in serie A dopo 17 anni. Sorokas ha concluso con 22 punti, ma soprattutto segnando i canestri più importanti, comprese le due triple con cui ha chiuso i conti. La banda di coach Nicola si gode i 97 punti realizzati, i 5 uomini in doppia cifra e anche i 9 assist griffati Cinciarini, il nuovo arrivato. E soprattutto attende l’ultimo giocatore appena firmato, il ceco Vojtech Hruban. Inizio migliore non ci poteva essere, così come per Trento. Anche in questo caso 92 punti segnati in trasferta, con il 41.7% di squadra da oltre l’arco, e un successo convincente sul difficile parquet di Reggio Emilia, il tutto dopo una settimana già impegnativa, con la sconfitta di misura subita a Gran Canaria in Eurocup, nonostante i 32 punti di Ford. Quest’ultimo è stato protagonista anche contro la Unahotels (17 punti), in coppia con Lamb, autore di 21 punti: il team di coach Galbiati fa sul serio e potrebbe essere una delle sorprese di questo campionato, anche per la sicurezza e la fiducia con cui riesce a tenere il campo.

Justin Robinson. Il big match del primo turno tra Trapani e Virtus Bologna non ha deluso le aspettative. La copertina se la prende la Virtus, vittoriosa in un PalaShark esaurito e caldissimo, ma Trapani non ha demeritato, anzi nel finale avrebbe potuto approfittarne e invece la qualità di Bologna, pur senza Shengelia, ha avuto la meglio. Al di là delle polemiche arbitrali (non-fischio dubbio nel finale, quando Pajola è rientrato in campo), è da sottolineare la prova di Justin Robinson, l’esterno mancino tutto fosforo del team di coach Repesa: 27 punti in 36 minuti, una furia in campo, capace di sbagliare solo 7 tiri sui 17 tentati. Autentico mattatore del match, il folletto americano ha dimostrato di poter essere il generale in campo di cui Trapani ha bisogno per provare a centrare l’obiettivo playoff.

Germani Brescia. In questa speciale classifica non potevamo non includere anche la Germani, guidata quest’anno in panchina da coach Peppe Poeta, al suo primo successo da capo allenatore in serie A. Nel derby lombardo Burnell e compagni hanno dominato Varese, concludendo la sfida con 118 punti segnati (37/63 da due punti, 11/21 da tre punti) e dominando gli avversari sia a rimbalzo (43-26) sia nella voce palle perse (5-13). Bastano questi numeri per far capire come i bresciani abbiano iniziato la stagione più carichi che mai, con il trio Rivers, Della Valle e Bilal che ha messo a referto la bellezza di 59 punti in tre.

Flop

Olimpia Milano. È vero, Trieste ha fatto registrare cifre da capogiro dentro l’arco (21/31) e ha segnato tutti i canestri più importanti della gara, ma l’EA7 non è riuscita a pareggiare l’intensità e la voglia di vincere messa in campo dagli avversari, elemento chiave dell’incontro. È questa la più grande pecca dei campioni in carica, nonostante la superiorità a rimbalzo (39-22). Coach Messina ha poi avuto poco da Dimitrijevic (solo 2 punti e due stoppate subite) e da Nebo (6 punti e 2 rimbalzi), i due grandi protagonisti della vittoria in Supercoppa, pur con un Leday più che positivo (18 punti). Milano però non ha saputo imporre il proprio gioco e Trieste ha fatto il bello e il cattivo tempo sostanzialmente per tutta la partita, specie in area. L’Olimpia è rimandata dopo il primo esame della stagione italiana.

Reyer Venezia. Kabengele ci ha provato (17 punti e 21 rimbalzi), Wiltjer anche (14 punti e le due triple finali), ma la Reyer non ha saputo evitare la prima sconfitta casalinga dell’anno. È sicuramente un flop, considerando un avversario, Treviso, alla portata: la squadra di coach Spahija ha provato a reagire troppo tardi, quando i buoi erano già scappati, trovando poco dal quartetto composto da Munford, Simms, Parks e Wheatle, autori di 11 punti complessivi. Una sconfitta giunta dopo il bel successo in Eurocup ottenuto contro l’Aris, un’altalena che deve far riflettere il coach croato.

Erich Paschall. Nonostante il successo della sua Pistoia ai danni di Napoli, l’ex giocatore dei Warriors non è riuscito a brillare. Paschall ha bisogno di tempo per ritrovare la condizione ed inserirsi nei meccanismi di squadra, oltre che per adattarsi al campionato italiano, ma la virgola fatta registrare nei 19 minuti in campo è un elemento negativo da annotare. Per lui 0/6 complessivo al tiro, di cui 5 errori da tre punti, e 3 perse, oltre a 4 rimbalzi catturati, per un totale di -8 di valutazione. C’è tempo per lavorare, anche se l’inizio non è dei migliori.