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I mondiali di ciclismo a Zurigo hanno incoronato per la prima e quasi sicuramente non ultima volta Tadej Pogacar: lo sloveno vestirà l’iride nei prossimi 12 mesi grazie al successo nella gara da 273 chilometri disputatasi sulle strade svizzere.

La corsa ha lasciato anche diverse altre immagini, che andiamo a rivedere tutte attraverso le nostre consuete pagelle.

Mondiali di ciclismo, per Tadej Pogacar un 51,7

No, non siamo impazziti. Però cosa volete, che gli diamo un altro 10? Sarebbe troppo banale. Meglio 51,7 e cioè i chilometri di fuga in solitaria dopo essersi scrollato di dosso Sivakov, che aveva resistito addirittura per 48 chilometri prima di crollare. Giro d’Italia, Tour de France e titolo mondiale come Merckx nel 1974 e Roche nel 1987. La sensazione però è che Pogi non si fermerà qui.

Ben O’Connor – 8

Ben O’Connor argento mondiale

Medaglia d’argento zitto zitto con una corsa intelligente. In questi mondiali di ciclismo l’australiano ha confermato quanto di buono fatto vedere alla Vuelta, dove era arrivato anche lì secondo nella classifica generale. Una nuova era per O’Connor, considerato un incompiuto fino a un paio di mesi fa.

Ben Healy e Toms Skujins – 7,5

A lungo a braccetto nella vana rincorsa di un Pogacar imprendibile, alla fine hanno sfiorato entrambi il podio ma si sono rivelati corridori intelligenti e preparati per i mondiali di ciclismo e tutto sommato portano a casa un piazzamento in top 10.

Mathieu Van der Poel – 6,5

Era dato come terzo favorito, ha chiuso terzo: si potrebbe dire che l’olandese ai mondiali di ciclismo di Zurigo abbia fatto il suo compitino, ma a un certo punto al momento di naufragare è riuscito a reagire, comandando di fatto la rincorsa al dinamico duo Healy – Skujins.

Marc Hirschi – 6

La grande speranza di casa, ci ha provato anche lui a scuotere il gruppetto che stava andando a caccia di Healy e Skujins, ma alla fine una volta ripreso non ha potuto combinare granché nella volata per il podio.

Spagna – 6

Tutto sommato tenendo conto della situazione precaria in questi mondiali di ciclismo aver piazzato un corridore (Mas) nella top 10 è da considerarsi un risultato positivo. Fuori al pronti-via Bilbao e Landa, con gerarchie poco chiare, bene anche Adrià undicesimo.

Remco Evenepoel – 5

Il grande sconfitto di giornata anche se ha chiuso al quinto posto tutto sommato battuto solo in volata da Van der Poel. Come dicevamo in questa anteprima sulla gara maschile in linea dei mondiali di ciclismo, il non avere accanto un Van Aert si è rivelato decisivo. Nervoso, a tirare il collo inutilmente a se stesso e alla squadra, con pochissimi amici nel resto del gruppo, per una volta rimandato.

Danimarca – 4

Fuori Skjelmose quasi subito, una delle squadre più attese si è come spenta, non avendo nessun piano-B a disposizione se non Pedersen, auto-annullatosi pressoché immediatamente.

Mondiali di ciclismo, Italia inesistente

Giulio Ciccone venticinquesimo migliore degli azzurri, nessun momento in cui siamo saltati sul divano eccitati per qualche azione interessante, né Tiberi né gli altri protagonisti: forse la peggior prova di sempre della nazionale ai mondiali di ciclismo per quanto riguarda la gara in linea maschile. Applausi invece a Elisa Longo Borghini per il bronzo tra le donne.