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Tra le mille svolte della stagione di Formula 1 di questo 2024, che ha riportato battaglia e incertezza in pista con almeno quattro scuderie in lotta per la vittoria, c’è sicuramente quella che riguarda i possibili protagonisti del futuro di questo sport.

Ma se il ventiduenne Oscar Piastri si è già preso la scena del presente grazie alle sue prime vittorie su una McLaren in grande spolvero, a insidiare i top player del circuito saranno presto anche altri nomi, che già si sono messi in mostra in qualche gara di quest’anno: sono ovviamente Oliver Bearman, Franco Colapinto e Andrea Kimi Antonelli.

Andrea Kimi Antonelli: la Formula 1 torna a parlare italiano

Classe 2006, il giovanissimo pilota bolognese segnerà (finalmente) il ritorno di un italiano a bordo di una vettura di Formula 1, a quattro anni di distanza dall’esperienza di Antonio Giovinazzi (non proprio esaltante in Alfa Romeo) e a ben diciotto dall’ultima vittoria azzurra con Giancarlo Fisichella.

La Mercedes ha infatti ormai ufficializzato l’aver affidato a lui la seconda monoposto per la prossima stagione 2025, come compagno di squadra di George Russell.

Andrea è del resto una sorta di “predestinato” nel mondo dei motori, seguendo la scia di campioni come Hamilton e Rosberg nella scuderia Kart Republic di Dino Chiesa, dove conquista le sue prime vittorie prima di passare in Formula 4 dove continua a mietere successi.

Al punto che è lo stesso Toto Wolff a spingere per vedere sempre più protagonista in Mercedes il giovane talentuoso pilota. Prima come membro del “Mercedes Junior Team” e poi affidandogli le prove della W12 e della W13 di Formula 1.

Tutto questo in attesa del compimento della maggiore età, che coincide proprio con l’esordio ufficiale di quest’anno durante le prove del Gran Premio d’Italia, alla guida della Mercedes W15.

Solo un antipasto di quello che vedremo nella prossima stagione, dove dovrà mettersi alla prova come “rookie” cercando di unire il suo grande talento alla necessità di accumulare esperienza. Ma con la stessa voglia di mettersi in mostra delle categorie minori e la possibilità di una vettura subito competitiva.

Oliver Bearman: destino in Rosso

Per un pilota italiano cresciuto però con la livrea Mercedes, c’è un pilota inglese che ha invece nel DNA il rosso Ferrari.

Parliamo di Oliver Bearman, entrato nella Scuderia Ferrari Driver Academy dopo essersi messo in mostra vincendo (il primo in assoluto) sia il campionato tedesco che quello italiano in Formula 4.

Una corsia privilegiata con il Cavallino, che lo vede cominciare a prendere confidenza anche con la monoposto di Formula 1 di casa Haas, partecipando ad alcune prove libere nella stagione scorsa, prima di esordire ufficialmente in questa realizzando una sorta di record.

La sua prima volta, infatti, è proprio con la SF24 Ferrari, dovendo sostituire nel Gran Premio d’Arabia Saudita niente meno che Carlos Sainz Jr. (fermo per appendicite). In quell’occasione non solo diventa il più giovane pilota Ferrari a scendere in pista in Formula 1 (all’anagrafe, 18 anni 10 mesi e un giorno), ma anche quello a portare a casa punti mondiali chiudendo al settimo posto la gara.

Facile con la Ferrari, si potrebbe dire. Bearman però fa qualcosa di ancora più straordinario qualche mese dopo, quando è chiamato a tornare a bordo di una monoposto ufficiale, quella della Haas in questo caso, sostituendo lo squalificato Kevin Magnussen nel GP d’Azerbaigian.

E cosa fa il pilota inglese? Arriva a punti anche questa volta, in decima posizione, centrando un due su due all’esordio (in due team diversi) che non si era mai visto prima.

Ora le cose si faranno difficili ma anche estremamente interessanti per lui, visto che è ormai ufficiale la sua presenza come pilota Haas in una delle due monoposto del prossimo Mondiale di Formula 1 2025. Un passo necessario, prima di vederlo, magari anche molto presto, su una Rossa.

Franco Colapinto: l’eroe argentino

Il giovane pilota classe 2003 ha già un merito assoluto: aver fatto tornare l’amore degli argentini per la Formula 1. Al di là della grande passata tradizione albiceleste, con grandi campioni che partono da Manuel Fangio a Carlos Reutemann, da tempo non se ne vedeva qualcuno nel mondiale (sono passati 23 anni da Gaston Mazzacane su Minardi) e soprattutto nessuno dagli anni ottanta a oggi era mai andato a punti.

Ci è riuscito al secondo tentativo Franco Colapinto, che dopo aver preso il posto di Logan Sargeant sulla William di quest’anno, ci ha messo poco a trovare la via giusta per piazzare un ottavo posto che fa comunque storia.

Tanta gavetta anche per il pilota argentino, che dopo aver battuto tutte le categorie e i campionati giovanili dedicati (per la verità con sporadici successi), entra finalmente nella Williams Driver Academy dove comincia il suo percorso che lo ha portato all’esordio proprio in questa stagione.

A prima vista non sembra avere le potenzialità degli altri due nomi in lista, ma ha dalla sua un’intera nazione che tifa per lui tanto da paragonarlo al “Messi della Formula 1”. Paragone non proprio efficace, visto che in realtà al momento non è dato sapere nemmeno se avrà una guida per la prossima stagione, con Carlos Sainz pronto a prendere il suo posto.