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0-0, e palla al centro. JuveNapoli è stata tutto e il suo contrario, non ha avuto vinti o vincitori. Se però da una parte i ragazzi di Conte hanno vivacchiato nel test di maturità, quelli di Thiago Motta si ritrovano di nuovo davanti un pressure test. Cioè: gli azzurri hanno capito di avere delle risorse e di essere in un percorso già differente rispetto alla passata stagione, i bianconeri ora iniziano sbandare un po’ nelle curve. Nulla di preoccupante: gol e vittoria, probabilmente, arriveranno non appena il resto si stapperà. Vlahovic compreso.

Ecco: più che altro, le punte “spuntate” iniziano a essere un tema scottante. Se big Rom aveva iniziato con piede e testa caldi, la partita di Torino lo riconsegna in maniera più ridimensionata. E l’ha detto pure Antonio Conte: “Non è ancora al livello di condizione che pretendo da lui”, che suona quasi – scherzosamente – come una “minaccia”. Per la Juve, invece, c’è un tema enorme ed è quello di Dusan Vlahovic: è stato sostituito al 45′ ed è stato pure tra i peggiori in campo. Da tre partite la Juventus non trova gol – parlando di campionato – e da tre partite si parla delle difficoltà di DV9. Non è certo un caso.

Ma torniamo su Juve-Napoli e ripartiamo proprio dalle pagelle, iniziando dalla Juventus.

JUVENTUS 6

DI GREGORIO 6.5 – Fine primo tempo: il Napoli ha un’occasione su calcio piazzato e la sensazione è quella giusta. Cioè: Politano vuole metterla forte in mezzo, a sfruttare una spizzata più che una deviazione. Il pallone è velocissimo e lo tocca Bremer: DiGre è un gatto, lo toglie dalla porta. E’ una delle due-tre parate che fa. E’ la più importante e la più bella.

SAVONA 6 – Che è un mix tra quanto visto nel primo tempo e nel secondo. Inizia contratto e impaurito, finisce con una rinnovata fiducia. Certo: avrebbe potuto liberare di più la gamba, ma premio alla partita su Kvaratskhelia. Era complicatissima.

KALULU 6.5 – Ancora una volta, è tra i migliori dei suoi. Ancora una volta, in un contesto virtuoso, vince i contrasti e decide le partite. Sempre a testa alta, agevolando la prima impostazione. E’ la sorpresa più lucente del mercato della Juventus: pochi dubbi.

BREMER 7 – Quelle contro gli avversari fisici, contro un nemico annunciato e giurato, sono le sue migliori partite. Si prende Lukaku e lo controlla coi raggi laser, salvo poi stargli di fianco in un amen. Gli toglie gli appoggi. Gli toglie la profondità. Gli toglie il respiro.

CAMBIASO 6.5 – Un paio di sgasate da stropicciarsi gli occhi, ma qui parliamo di uno dei giocatori più ingombranti dal punto di vista del bagaglio tecnico. Motta non ne può fare a meno e Andrea si gode il momento. Anzi: si fa pure decisivo, o quasi. Se Koop avesse indovinato il giro di quel destro…

LOCATELLI 6 – Tanti palloni toccati: 111! E poi? Poi un’interpretazione del ruolo un po’ più conservativa rispetto anche alle altre partite. La sensazione è che sia molto diverso dalla passata stagione, soprattutto nei dettagli. Resta il giocatore più verticale di questa squadra, sebbene con il Napoli questo fondamentale si sia visto poco.

MCKENNIE 5.5 – Ritrovato, ma non ancora continuo. Tempo al tempo e tempo soprattutto che ritrovi la condizione. Incespica sul pallone più caldo della partita juventina: gli succede, di tanto in tanto, e non si pretende da lui il controllo palla di Kenan Yildiz (per capirci). Può fare di più. Avrebbe potuto, ecco, essere qualcosa di più (THURAM dal 79′: SV).

NICO GONZALEZ 6 – Partita a metà. Difensivamente impressionante, offensivamente poco rilevante, se non per un’azione nel finale. Nico è l’ago della bilancia offensiva della Juventus: se girano le sue giocate, la Juve ha un’arma in più potentissima. Se non girano… eh, va trovata un’alternativa.

KOOPMEINERS 6 – A volte gironzola, a volte è il più efficace e il più concreto. Resta il padrone del centrocampo, ma resta pure la sensazione che con Yildiz si pestino un pochino i piedi in quella zona di campo. Come si cambia, per non patire? Parola a Thiago Motta. Nel frattempo, Koop non riesce a incidere negli ultimi metri. Non ancora.

YILDIZ 6.5 – Ci sono poche partite in cui Yildiz, senza finire sul tabellino per un gol o per un assist, si porta a casa un’ottima partita. Juve-Napoli è stata quest’occasione qui: Kenan ha giocato bene, forte, duro. Ha tenuto botta ed è stato un dieci di livello. Nel percorso, direbbe qualcuno…

VLAHOVIC 5 – Il cambio al 45′ è quello che resta più impresso. Ma la verità è che il primo tempo di Vlahovic è stato di una confusione rara. Oltre agli errori tecnici, che ci possono pure stare, la fase di pressing sulla prima costruzione è stato ciò che ha mandato ai matti Thiago Motta (WEAH dal 46′: 5.5. Non è la sua partita, non è il suo mestiere acquisito).

THIAGO MOTTA 5 – E’ andato ai matti, appunto, ma cambiare il centravanti senza modificare lo spartito è una roba evidentemente con poco senso logico. Si aspettava di più dai suoi ragazzi? No, non è neanche questo. Si aspettava semmai un filo di efficacia, e di non affrontare una carestia di gol già alla quinta giornata.

NAPOLI 6

MERET 6 – La Juve non è granché pericolosa, ma l’eroe di Cagliari deve lasciare il campo anzitempo: infortunio doloroso (CAPRILE dal 35′: 6 – Si ricorda per quel retropassaggio in area, che prende con le mani. Dice tanto della fase offensiva bianconera).

DI LORENZO 6 – Yildiz è una gatta da pelare, lui tiene e stavolta torna a suo agio nei quattro. Fa la partita che deve fare: senza paura di affrontare direttamente l’avversario.

RRAHMANI 6.5 – Sta lì, non molla, si prende le frecce offensive della Juventus e non retrocede neanche di mezzo centimetro. Una partita di livello importante, per lui che era chiamato a dare nuove risposte.

BUONGIORNO 7 – A un certo punto, sull’ennesimo traversone dalla destra, Vlahovic prova a divincolarsi e Buongiorno lo abbraccia, chiaramente fermandolo. Eccola qui, l’immagine della partita. E della prestazione di Buongiorno: solidissima.

OLIVERA 6 – Come Di Lorenzo: una prestazione diligente, con licenza di attaccare un po’ di più. O comunque di dettare maggiormente la sovrapposizione. Sembra ritrovato, senza per questo arrivare a fare chissà cosa.

ANGUISSA 6.5 – Ritmi più lenti del previsto, ma Anguissa nell’uno contro uno è tornato a fare la differenza. Una giocata di livello libera il compagno, poi è la corsa a rubare l’occhio: è ovunque!

LOBOTKA 6 – Lavoro prezioso, meno evidente, comunque importante. Per Antonio Conte non ce ne sono tanti come lui. Anzi: è un unicum, e va trattato come una tazzina di porcellana. Soprattutto nelle partite sporche (GILMOUR dall’87’: SV).

POLITANO 6.5 – L’occasione più pericolosa alla fine arriva sul suo sinistro, ma Di Gregorio ha sfoderato una parata che andrebbe rivista almeno mille volte per capirla e altre mille volte per apprezzarla. Funambolico. Ma efficace (FOLORUNSHO dal 73′: 6. Si vede a sprazzi).

MCTOMINAY 6.5 – Il colpo che può cambiare il Napoli. L’acquisto che inizia già a dare una dimensione differente agli azzurri. Si vede soprattutto in partite così chiuse e così aperte: è lui a prendersi i palloni che scottano.

KVARATSKHELIA 5.5 – Thiago Motta riesce in un fondamentale: estromettere Kvara dalla partita. Lo fa con la prima pressione orientata, lo fa con il lavoro in raddoppio, lo fa con la pazienza di Savona, che pure all’inizio lo soffre un bel po’. Kvara s’incupisce (NERES dal 73′: 6. Che occasione, quell’ultima. Quasi non ci credeva neanche lui).

LUKAKU 5.5 – Vedi Kvara. E vedi soprattutto Bremer, che non gli ha concesso un attimo di tregua e gli ha tolto la profondità (la sua preferita) e il gioco in appoggio. Tolti i fondamentali di Rom, rimaneva poco (SIMEONE dal 72′: 5.5. Poca roba, proprio come Lukaku).

CONTE 6 – Si prende un punto su un campo complicato e dimostra che il Napoli non ha più le paure della passata stagione. E’ un test parzialmente superato, non è da Torino che si giudica una stagione. E lui lo sa meglio di tutti.