Una vittoria, tre pareggi e una sconfitta. E’ questo il bilancio delle cinque italiane nella prima giornata della nuova Champions League, con un format tutto da studiare e da capire giornata dopo giornata, fino ad arrivare ai turni decisivi di gennaio che delineeranno la classifica finale di una fase campionato che prevede più squadre che punti a disposizione e per questo difficilmente decifrabile fino alla fine. Dal successo della Juventus alla sconfitta del Milan, passando per i tre pareggi di Inter, Atalanta e Bologna, ecco quello che è successo nella tre giorni di Champions.
La Juventus ritrova i gol e i 3 punti, ma a Motta non basta
Partiamo dai bianconeri, che sono stati gli unici a tornare a casa con la posta piena, e anche i primi in assoluto a scendere in campo. Lo hanno fatto alle 18:45 di martedì, all’Allianz Stadium contro il Psv Eindhoven, formazione che aveva sempre vinto in Olanda nelle prime 5 giornate di Eredivisie e che veniva ritenuta come particolarmente insidiosa per la Vecchia Signora, che veniva da due 0-0. Stavolta sono arrivati i gol, ben 3, il primo molto bello di Yildiz, che ha disegnato una traiettoria “alla Del Piero”, il secondo del “ripescato” McKennie e il terzo griffato da Nico Gonzalez, che ha siglato così la sua prima rete in bianconero.
Unico neo, il gol preso nel finale. Eppure, stando alle parole pronunciate da Thiago Motta alla fine del match, la vittoria sarebbe quasi l’unica cosa da salvare, perchè a suo dire la Juve ha subito troppo il gioco del Psv e, per competere ad alti livelli, bisogna fare ancora meglio. Ragionamento che non fa una grinza il suo, anche se la strada intrapresa sembra già quella giusta.
Un’Inter coraggiosa stoppa il City
E’ un pareggio di grande valore quello che ha strappato l’Inter all’Etihad Stadium e per rendersi conto dell’importanza di tale risultato vale la pena snocciolare alcuni numeri.
Tra le mura amiche il Manchester City, che non perde da 6 anni esatti in ambito europeo, aveva concesso solamente 3 pareggi dal settembre 2018 fino alla partita con i nerazzurri, e andava sempre in gol da due anni e mezzo.
Una X molto diversa insomma di quella poco esaltante di Monza in campionato, e la grande prestazione fornita in Inghilterra in parte giustifica i 2 punti persi all’U-Power Stadium. Per giocarsela alla pari contro le big d’Europa ci vogliono tante energie, fisiche e mentali, preservando al meglio i giocatori top, e qualcosa da qualche parte bisogna pur lasciare. Il pari di Manchester, conquistato con una partita di grande personalità, vale quasi quanto una vittoria e soprattutto deve aumentare l’autostima nella formazione di Inzaghi. Usciti indenni dallo stadio più caldo d’Europa, niente deve più spaventare.
L’emblema della serata difficile dei Citizens è la marcatura rigida di Acerbi su Haaland, che per la seconda volta ha sparato a salve sui nerazzurri. Il più grande rammarico è senza dubbio l’incomprensibile tacco all’indietro di Darmian che ha vanificato una ripartenza molto promettente. E la reazione di un incredulo Inzaghi a bordo campo per la grande occasione persa dice tutto.
Pari e rimpianti per l’Atalanta
Dopo aver vinto l’Europa League, l’Atalanta ha subito dimostrato di poterci stare eccome anche in Champions League. Subito opposti a una formazione di rango come l’Arsenal, i nerazzurri orobici, a parte un avvio un po’ contratto in cui hanno patito forse un po’ di emozione, con il passare dei minuti hanno preso le misure ai Gunners meritando ampiamente il punto. Peccato solo per il rigore fallito a inizio ripresa da Retegui, sfortunato anche sulla ribattuta.
Per il resto Gasperini può dirsi ampiamente soddisfatto della prestazione dei suoi giocatori, che nella ripresa hanno tenuto in mano le redini della partita a lunghi tratti, sfiorando nuovamente il bersaglio soprattutto dalla distanza, con un Cuadrado molto ispirato nella mezzora in cui è rimasto in campo.
L’Arsenal è tutto nella punizione di Saka smanacciata da Carnesecchi nel primo tempo e nell’occasione fallita da pochi passi da Martinelli nei minuti finali. Ci si aspettava qualcosa di più dai londinesi, ma vanno sottolineati i meriti di un’Atalanta molto più quadrata di quella, più “allegra” difensivamente parlando, che si è vista nelle ultime uscite di campionato.
Punto storico per il Bologna
Zero a zero anche per il Bologna, che era al suo esordio assoluto in Champions League. Per i felsinei un avvio di partita che poteva essere subito disastroso, perchè pronti via e Posch ha commesso una leggerezza imperdonabile regalando di fatto un penalty agli ucraini.
Ma ci ha pensato Skorupski a neutralizzarlo, confermandosi una garanzia sui tiri dal dischetto. Il portiere polacco infatti è rimasto clamorosamente imbattuto negli ultimi 4 rigori che ha dovuto fronteggiarne, parandone ben 3. Passata la paura iniziale, il Bologna ha iniziato a sciogliersi e a fare la partita, sciupando anche 2 palle gol colossali, con Castro a fine primo tempo e Fabbian nella ripresa che non hanno saputo far meglio che calciare addosso a Riznyk.
Avrebbe meritato anche la vittoria il Bologna, una vittoria che non è ancora riuscito a cogliere nemmeno in campionato. Una specie di maledizione, che Italiano deve trovare il modo di allontanare in fretta. Piccola curiosità: quelli delle tre italiane sono stati gli unici pareggi che si sono verificati nelle 18 partite del primo turno che si sono disputate.
Milan sconfitto e contestato: Fonseca appeso a un filo
Eccoci alla nota dolente. “Io sono il boss e tutti lavorano per me” aveva detto prima della partita Zlatan Ibrahimovic, con la sua solita spavalderia. E allora, caro Ibra, c’è ancora tanto da lavorare. Il vantaggio lampo con Pulisic forse aveva veramente illuso il Milan di poter battere il Liverpool, che poi però si è dimostrato di un’altra categoria riportando subito con i piedi per terra i rossoneri, puniti due volte con i difensori Konaté e Van Dijk, su altrettante palle inattive.
E poteva anche finire peggio, il primo tempo, considerando che Salah ha fatto ballare per 2 volte la traversa di San Siro. A dare il colpo del ko, inevitabile per quello che si era visto in campo, ci ha pensato poi nella ripresa il magiaro Szoboszlai, su assist dell’eccellente Gakpo.
A parte l’inizio, c’è davvero poco da salvare e la pesante contestazione dei tifosi a fine partita fa abbastanza effetto, anche perchè siamo appena a metà settembre. Fonseca per ora è rimasto al suo posto, ma il derby di domenica sera sa tanto di ultima spiaggia.