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Si sono disputati la scorsa settimana gli Europei di Ciclismo, nel Limburgo. L’Italia ha conquistato cinque medaglie di cui due d’oro classificandosi terza nel medagliere, ma mancando clamorosamente l’appuntamento con la prova più importante, quella maschile in linea.

Andiamo comunque a vedere cosa ci ha lasciato la settimana degli Europei di Ciclismo, focalizzandoci su alcune prestazioni individuali.

Europei di ciclismo, è azzurro il colore della crono

Due ori e un argento per l’Italia in questa specialità. Addirittura doppietta nella cronometro individuale maschile, con Edoardo Affini e Mattia Cattaneo a occupare i primi due posti sul podio agli Europei di ciclismo.

Del resto sia l’uno che l’altro sono due specialisti, reduci peraltro da buonissimi risultati alla Vuelta di Spagna. Il fatto è che nel gruppo azzurro c’è un altro fenomeno della cronometro come Filippo Ganna (assente nel Limburgo) che diciamo oscura tutto il resto.

Primo Affini e secondo Cattaneo nella crono individuale maschile, oro anche nella cronometro mista a staffetta mista con Mirco Maestri, Elena Cecchini, Vittoria Guazzini e Gaia Masetti. Una prova un po’ speciale ma che comunque conferma l’affiatamento tra i vari “reparti” e la gamba assolutamente calda dei nostri corridori.

Bene anche l’argento nella prova in linea femminile degli Europei di ciclismo della nostra Elisa Balsamo, beffata solo dall’olandese Lorena Wiebes.

Corsa in linea, molto lavoro per niente

Tim Merlier ha vinto in volata (come del resto dicevamo nella presentazione degli Europei di ciclismo di quest’anno) la prova in linea davanti all’olandese Olaf Kooij e all’estone Madis Mikhels. Oro al Belgio dunque, mentre l’Italia è rimasta non solo a bocca asciutta, ma travolta dalle polemiche.

Assurda infatti la gestione degli ultimi chilometri di gara, con la chiusura a tutti i costi della fuga che stava andando in porto e poi l’incapacità di portare Jonathan Milan a piazzare la stilettata decisiva, chiuso sia lui che il suo scudiero Simone Consonni.

Insomma, un mezzo disastro e una grande occasione persa, questo sì. Milan era il favorito per la vittoria della corsa in linea agli Europei di ciclismo confermandosi un treno inarrestabile quando “lo sprint si mette bene”, ma più in difficoltà e incapace di reagire al momento degli imprevisti.

Come nell’ultima tappa del Giro d’Italia a Roma, quando Milan era rimasto appiedato da un problema meccanico a pochi chilometri dalla fine, in una volata poi vinta proprio da Merlier.

Nulla di cui preoccuparsi, in realtà mancano ancora due settimane al vero appuntamento clou dell’autunno che il mondiale di Zurigo. Certo, per l’Italia questa è una battuta d’arresto da dimenticare al più presto: lavorare tanto e poi vedersi superare dagli altri è la beffa più atroce.