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Le due squadre serbe hanno rivoluzionato il proprio roster, andando a piazzare diversi colpi di mercato in entrata: in particolar modo, sono stati sette quelli della Stella Rossa e addirittura il doppio quelli del Partizan, con quest’ultimo che ha mantenuto solo due giocatori rispetto alla passata stagione.

Stella Rossa

I biancorossi sono reduci da un’annata in Eurolega che, come per i cugini rivali, si è rivelata assolutamente negativa (undicesimo posto, 11 vinte e 23 perse) e più in generale negli ultimi quattro anni non sono andati mai oltre la decima posizione. Per questo motivo la squadra del confermato coach Sfairopoulos ha messo le mani sul talento di Codi Miller-Mcintyre per provare a rendere più frizzante il proprio gioco. L’ex Baskonia, come già spiegato su questi schermi un paio di settimane fa , farà coppia con un altro mago della pallacanestro, Miloš Teodosić, confermato per la stagione 2024/25.

La Stella Rossa ha anche firmato altri sei giocatori, tra cui spiccano i nomi di Isaiah Canaan, Ognjen Dobrić, Nikola Kalinić e Mike Daum. Il primo ha già dimostrato di poter essere un fattore in Eurolega con la maglia dell’Oly, sia da oltre l’arco sia per la garra messa in campo, specie in fase difensiva. Il secondo, Dobrić, rientra in patria dopo l’esperienza alla Virtus Bologna, così come l’espertissimo Kalinić, il quale aveva già giocato alla Stella Rossa nel 2014/15 e nel 2021/22, mentre Mike Daum vuole confermarsi a questo livello dopo aver giocato 11 partite con la maglia dell’Efes. A questi si sono aggiunti Uroš Plavšić, centro di 213 cm in arrivo dal Mega MIS Belgrade, e Andrej Kostic, guardia 17enne promosso in prima squadra.

A rimanere alla corte di coach Sfairopoulos sono anche altri giocatori importanti come il playmaker brasiliano Yago Dos Santos, gli esperti Branko Lazić e Dejan Davidovac e un giocatore offensivamente completo come Nemanja Nedović , senza dimenticare Stefan Lazarević , Luka Mitrović , Dalibor Ilić e Joel Bolomboy.

Partizan

Rispetto alla scorsa altalenante stagione europea (undicesimo posto, 16-18 il record), al Partizan sono rimasti solamente due giocatori, ovvero Aleksa Dimitrijevic, ala di 213 centimetri promosso in prima squadra, e Balša Koprivica, centro di 215 cm (1 punto e 1.3 rimbalzi in 4.5 minuti di media nelle sei partite disputate la scorsa annata). Per il resto, coach Obradović e la società hanno costruito una squadra completamente nuova, una sorta di rebuilding per provare a ritornare alle Final Four, sfiorate nella stagione 2022/23.

E allora, salutati Punter (al Barcellona), Avramović (direzione CSKA), Leday (a Milano), Smailagić (allo Zalgiris, convinto dal progetto Trinchieri), Smith Ponitka, Andjušić (Dubai), Dozier e Kaminsky, il club serbo non ha rinnovato nemmeno James Nunnally e Bruno Caboclo. Nunnally è stato allontanato dal Partizan dopo la rissa con Stefan Lazarević prima di gara 3 contro la Stella Rossa dello scorso anno e il giocatore, successivamente, ha fatto sapere sui social che il club serbo gli doveva ancora dei soldi, notizia subito smentita dal Partizan stesso. Insomma, non un buon modo per chiudere una storia durata due anni, in cui l’ala piccola americana ha disputato 69 partite totali in EL, mettendo a referto 10.6 punti di media complessivi. Per quanto riguarda Caboclo, tramontata l’ipotesi Nba, l’atleta brasiliano si è accasato ad un ambiziosissimo Hapoel Tel Aviv, con quest’ultimo che ha pagato al Partizan il buyout di circa 600 mila dollari.

Al loro posto, il Partizan ha inserito ben 14 nuovi innesti. Prima di tutto, sono giunti alla corte di coach Obradović i tre esterni Vanja Marinković, Iffe Lundberg e Frank Ntilikina. Di sicuro, uno degli innesti più interessanti è quello del playmaker Carlik Jones, grande protagonista della favola Sud Sudan alle Olimpiadi 2024 e giocatore che sta dimostrando di valere tanto. Sotto le plance sono arrivati i due big man Brandon Davies, ex Milano e Valencia, e Tyrique Jones, lungo atletico e verticale in uscita dall’Efes. Coach Obradović potrà anche contare su Isaac Bonga, ormai ex Bayern Monaco e giocatore versatile, nonché pedina fondamentale della nazionale tedesca, e su Sterling Brown, nella passata stagione all’Alba Berlino (11.2 punti di media in 29 gare), senza dimenticare Isiaha Mike, acquisto forse sottovalutato ma di grande spessore – ala piccola che nella scorsa annata ha raggiunto la finale di Eurocup con Bourg. Dalla G-League è giunto Duane Washington (ex Indiana e Phoenix), mentre la scommessa si chiama Aleksej Pokuševski, il quale, entrato in Nba nel 2020 con la casacca di Oklahoma, vuole tornare ad alti livelli dopo una stagione non semplice passata tra Oklahoma e Charlotte. Completano il roster Arijan Lakić, Mitar Bošnjaković e Mario Nakić.

Gli obiettivi

L’idea di entrambe le squadre sembra chiara, ovvero riprogettare, specie lato Partizan. La Stella Rossa si è sicuramente rinforzata rispetto alla passata stagione e ha tanta voglia di fare bene, quantomeno di migliorare il l’undicesimo posto, pur essendoci una concorrenza spietata all’orizzonte. Il Partizan aveva bisogno di ripartire e coach Obradović ha deciso di farlo a suo modo, puntando su nuovi giocatori e tagliando in maniera netta con un passato che, a conti fatti, gli ha permesso di sfiorare in Europa solo una Final Four. Diverse le scommesse (vedi Pokuševski), ma è anche un roster stimolante, dal quale l’ex coach di Pana e Fener potrebbe trarre qualcosa di sorprendente.