Il raggiungimento del 5° posto in stagione regolare, dei quarti di finale playoff e della semifinale di Coppa Italia ha detto, al termine della passata stagione, che la Reggiana avesse fatto tutto il meglio possibile, stando al roster a disposizione, nelle mani di un coach all’esordio nel campionato italiano.
Così quest’anno, con rinnovato entusiasmo, la società si è spesa per mantenere alcuni punti saldi della formazione e aggiungere delle pedine funzionali al progetto che possano portare la squadra a migliorare quanto fatto.
Confermati pertanto Uglietti, Vitali, Smith, Grant, Chillo e Faye, sono arrivati Winston, Barford, Cheatham, Gombauld, Fainke e Gallo, quasi tutti già noti al nostro basket, eccezion fatta per Cassius Winston, giocatore con alcune presenze in NBA e un passato europeo importante tra Bayern Monaco e Tofas Bursa, pronto a prendere in mano le redini del gruppo biancorosso.
Il mercato
Un mercato importante quello della società emiliana, che ha sostanzialmente cambiato il quintetto e confermato per intero la panchina. In posizione di playmaker è arrivato il già citato Cassius Winston, deputato ad avere spesso il pallone tra le mani per prendersi il maggior numero di responsabilità. L’esperienza NBA ed europea dovrebbero garantire per lui. Da guardia ecco Jaylen Barford, visto a Pesaro, Roma e Cremona tra il 2019 e il 2021. Un gran realizzatore – negli ultimi tre anni al Lokomotiv Kuban dove viaggiava sempre in doppia cifra di media – con capacità di caricarsi la squadra sulle spalle. La nuova ala grande titolare sarà invece Kwan Cheatham, che abbiamo imparato a conoscere bene nell’anno a Pesaro (22-23): un ottimo giocatore di sistema, con punti nelle mani e propensione a catturare rimbalzi. E da centro ci sarà Stephane Gombauld, reduce dalla non brillantissima stagione a Sassari ma già campione di Francia nel 15-16 con l’Asvel ed elemento dalla lunga esperienza in campionati europei.
A loro si aggiungono due giovani molto interessanti: Filippo Gallo, classe 2004 prodotto del vivaio Vanoli Cremona (con cui esordì in Serie A) e cresciuto nelle ultime 3 stagioni in A2 tra Orzinuovi (dove ha vinto la Coppa Italia LNP nel 2023) e Piacenza; e Brehima Fainke, classe 2005 originario del Mali ma italiano di formazione cestistica, centro di 205 centimetri cresciuto nel vivaio della Fulgor Fidenza che potrebbe proseguire il buon lavoro fatto con Faye, quest’anno primo cambio di Gombauld nello sport di lungo della Unahotels.
Quintetto e rotazioni
Il quintetto è presto fatto: Winston, Barford, Smith, Cheatham, Gombauld; tutti nuovi a parte Smith, che l’anno scorso ha disputato una stagione da leader della squadra.
Priftis, dimostratosi molto attento nelle scelte e capace di lanciare nella mischia i giovani quando ve ne fu necessità, sa di avere un “buco” nello sport di “3”, dove al momento in rosa, di ruolo, è presente il solo Sasha Grant, che non sappiamo quante garanzie possa dare in un contesto di Serie A a lungo termine, ma questo spazio potrebbe essere coperto sfruttando un esterno in più (come Vitali), oppure con una doppia ala forte (Cheatham-Chillo), senza contare che in tutti gli altri ruoli c’è sempre un cambio all’altezza.
Uglietti, Vitali, Chillo e Faye garantiscono infatti, nella nostra Serie A, un apporto dalla panchina di alto livello, che può far dormire al coach sonni sereni e portare la squadra a giocarsi qualcosa di importante.
Il coach
Il primo anno da coach in LBA è stato molto positivo. Indiscutibilmente tra i migliori tecnici del campionato, è stato in grado di far coesistere giocatori “difficili” come Weber, Galloway e Smith, dimostrandosi elastico e pronto a cambiare. Va detto che Weber e Galloway hanno messo tanto del loro talento a disposizione della squadra, portandola dove forse nessuno si sarebbe aspettato.
Quest’anno sarà ancora più difficile, perché dovrà cercare di confermarsi, ma il roster a disposizione sembra di altrettanto buon livello, con grandi aspettative su Cassius Winston, chiamato ad essere quello che fu l’anno scorso Langston Galloway: il trascinatore!
Obiettivo stagionale
Ipotizzabile che non si debba parlare di salvezza per Reggio Emilia, chiamata a condurre un campionato viaggiando costantemente sopra la decima posizione. Sarà poi sottile la differenza tra la salvezza e un posto ai playoff, ma questa rosa ha la possibilità anche di raggiungere le Final Eight di Coppa Italia, senza che si urli al miracolo.
Nevralgico sarà l’apporto degli americani, ma poter contare su quasi la totalità di giocatori che già conoscono il campionato, è un gran valore aggiunto per Priftis.