Vai al contenuto

Il destino di Ben O’Connor alla Vuelta ormai è segnato: ha solo 5 secondi di vantaggio su Primoz Roglic e mancano ancora 5 tappe in cui l’australiano è destinato a perdere la leadership della classifica generale dopo la sua mitica fuga bidone.

Ci vuole un miracolo perché O’Connor vinca la Vuelta, il primo a saperlo forse è proprio lui. Però gli rende onore questa incredibile lotta per rimanere attaccato alla Maglia Rossa, che indossa da 12 giorni e forse manterrà anche per il tredicesimo: un’eternità.

O’Connor attaccato alla Vuelta come non mai

Cinque secondi, basterebbe un abbuono a Roglic per saltare in vetta alla generale e ipotecare la sua quarta Vuelta. Ormai mangiati i circa 5 minuti che O’Connor aveva appioppato a tutti a Yunquera. Per noi era podio ipotecato, e forse sarà così, dipenderà molto dalla cronometro dell’ultimo giorno a Madrid.

Stoico, l’australiano, sia sul Cuitu Negru che verso i Laghi di Covadonga, salite tremende dove a un certo punto la sua squadra, l’Ag2r-Decathlon, l’ha letteralmente lasciato da solo, con Gall teoricamente a dovergli fare da gregario e invece persosi nella nebbia.

Ecco, con tutti i big invece assetati “di sangue”, vogliosi di rosicchiare ulteriori minuti o secondi a un O’Connor provato dal dover remare a dir poco controcorrente.

E meno male che Roglic è stato penalizzato di 20 secondi domenica per essersi “appoggiato” all’ammiraglia: sanzione forse eccessiva ma che ha impedito di fatto allo sloveno di prendere la vetta della generale della Vuelta.

Anche nella tappa di Covadonga una volta arrivati i soliti tre, Roglic-Mas-Carapaz, podio in pectore a meno di un’ulteriore resistenza di O’Connor tutt’altro che da scartare, ecco tutti pronti a celebrare il cambio di leadership, per via pure della già citata nebbia avvolgente sulle montagne asturiane.

Conto alla rovescia alla Vuelta, ma niente. L’australiano per un battito di ciglia si è meritato la Maglia Rossa. Per uno che, come visto nella bella (tutto sommato) serie di Netflix sul Tour de France, tende al tilt se le cose non vanno alla meglio, una grande risposta di carattere.

Poi se O’Connor a questa Vuelta dovesse fare di nuovo quarto dopo il Giro di quest’anno o il Tour del 2021, pazienza.