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Una sessione estiva di calciomercato che è ormai da considerarsi come quella lunga serie di trattative che non cominciano più nel periodo estivo, ma, che proprio tra giugno e agosto, presenta il conto di un’attività frenetica che non si ferma, almeno nei corridoi delle sedi delle squadre interessate, in nessun mese dell’anno.

Lo sappiamo per tutta una serie di contratti chiusi dopo estenuanti trattative, alcune delle quali, vedi Osimhen che rischia di stare fermo e fuori rosa per lungo tempo se son si troverà un accordo con una squadra araba o qatariota, mercati dove si può ancora piazzare i giocatori di Serie A in uscita.

Siamo qui per provare a dare un voto alle squadre che si sono rafforzate o che, al contrario, non lo hanno fatto, anche alla luce dell’inizio del campionato.

Lo facciamo alla luce della classifica finale della passata stagione.

Inter: 7

Poco c’era da cambiare e poco si è cambiato, a seguito della strepitosa stagione conclusasi a giugno, che ha visto i nerazzurri di Inzaghi dominare in lungo e in largo il campionato.

Zielinski per far rifiatare Mkhitaryan, un portiere di prospettiva come Josep Martinez per il dopo Sommer, Taremi per completare un attacco già di per sé molto forte e tutta una serie di riscatti, peraltro scontati, come quelli di Frattesi, Carlos Augusto e Arnautovic.

Partenze delle quali l’Inter potrà fare decisamente a meno e un’ossatura rimasta praticamente identica a quella dell’anno scorso, a confermare la volontà di continuare nello stesso progetto cominciato con l’allenatore piacentino.

Milan: 6

La rivoluzione tanto attesa non c’è stata, chiariamolo subito. Il Milan ha puntato forte sul neo allenatore Fonseca e un cambio piuttosto accentuato sul modo di far giocare la squadra che doveva essere, secondo le parole di Ibrahimovic, votato all’attacco.

Le prime uscite non sono confortanti, ma gli innesti di Morata e Abraham in avanti regalano qualche speranza ai rossoneri per rimanere competitivi, anche perché il cambiamento tattico è sotto gli occhi di tutti. Da valutare la risposta che daranno Pavlovic, Emerson Royal e Fofana.

Juventus: 7,5

E’ probabilmente la squadra che si è mossa meglio delle altre e che ha fatto storcere un po’ il naso agli affezionati di Massimiliano Allegri, che, a detta di qualcuno, non era stato accontentato in questa maniera nelle ultime stagioni.

La verità è comunque che i nomi arrivati sono decisamente nobili per Thiago Motta che intanto fa esordire in modo sorprendente alcuni ragazzini che non ti aspettavi protagonisti, facendo capire a tutti che sarà dentro chi corre, non chi ha un nome.

L’esempio dell’affaire Chiesa è sintomatico ed eloquente, non si fanno figli e figliastri e, tanto meno, prigionieri. Inoltre dobbiamo vedere all’opera in questo contesto gente del calibro di Koopmeiners, Nico Gonzalez e Conceicao, solo per citarne alcuni e poi la Juve ha preso un portiere di sicuro affidamento come Di Gregorio.

Atalanta: 7

Positivo anche il bilancio della squadra orobica, che ha però iniziato in modo claudicante la stagione.

il lavoro di Gasperini si fa sicuramente sentire nelle gambe dei giocatori e, soprattutto, i movimenti e gli schemi dell’allenatore di Grugliasco necessitano di tempo per poter essere assimilati.

Certo è che i 4 gol presi a San Siro con l’Inter non sono piacevoli, ma la cessione di Koopmeiners alla Juventus ha permesso di mettere a punto una serie di acquisti voluti da Gasperini, completare la rosa con gente comunque di categoria come Sulemana e Cuadrado e portare a Bergamo qualità dalla trequarti in avanti con Zaniolo, Samardzic, Brescianini e Retegui.

Bologna: 5,5

Più deludente delle altre squadre appena esaminate, la campagna acquisti e vendite del Bologna, attesa da una stagione decisamente impegnativa che la vedrà protagonista anche in Champions.

Proprio questo tipo di complessità della stagione, avrebbe dovuto impegnare la dirigenza e i Saputo in particolare, probabilmente in maniera più incisiva, anche se l’arrivo di Italiano, sul quale piazza e dirigenza stessa puntano tantissimo, dovrebbe essere quel plus che in tanti si aspettano.

Le perdite di Zirzkee e Calafiori non appaiono essere rimpiazzate a dovere, Cambiaghi, Iling Junior e Pobega sono dei buoni giocatori, ma il palcoscenico da calcare è pesantissimo anche per le energie mentali da utilizzare al rientro dalla pausa, quando il calendario comincerà ad essere fitto.

Roma: 5,5

Il punto focale del mercato della squadra giallorossa è stato, manco a dirlo, il valzer argentino che ha riguardato Paulo Dybala e che si è concluso con un clamoroso e definitivo ritorno di fiamma tra i tifosi capitolini e il campione sud americano.

La permanenza di Dybala ha probabilmente convinto la dirigenza romanista a lasciar partire quello che nelle ultime due stagioni è stato un po’ il bomber di scorta della Roma, Tammy Abraham, ma esiste la preoccupazione che alcuni dei senatori dello spogliatoio, vadano a marce ridotte per una squadra che dovrebbe correre a mille secondo i dettami di De Rossi.

I nomi arrivati sono interessanti e non si può rimproverare nulla alla dirigenza sotto il punto di vista dell’impegno economico. Dovbyk, Soulé e La Fee riusciranno a riportare la Roma in Champions?

Lazio: 4,5

Tra le migliori della passata stagione, sicuramente quella che ha operato di meno e ha aggiunto poco valore a quella che era la rosa delle ultime stagioni… anzi!

La verità è che nelle ultime stagioni la Lazio ha perso l’ossatura sulla quale gli allenatori passati sulla panchina dei biancazzurri hanno contato, da Milinkovic-Savic a Felipe Anderson, da Ciro Immobile a Luis Alberto.

I nuovi arrivati come Tchaouna, disastroso contro il Milan e Dia, in prestito, non sembrano aver coperto questo gap. Staremo a vedere.

Fiorentina: 6,5

Non si può non partire da una considerazione se si analizza il mercato della Fiorentina: sono arrivati dei nomi importanti.

Adli, Richardson, che Palladino vede molto come uno sviluppatore della manovra sulla trequarti, Colpani e Gudmundsson sono tutti giocatori tecnicamente incontestabili, sanno trattare la palla e possono creare pericoli in quantità.

Kean davanti, con Bove e Cataldi presi allo scadere, mettono in condizione l’allenatore di lavorare con una certa tranquillità anche a livello quantitativo.

Torino: 5

Nonostante un inizio di stagione piuttosto positivo, non ci si può fare influenzare e considerare come positivo il bilancio del mercato del Torino di questa estate ormai agli sgoccioli.

Nell’ultima parte del mercato il Toro ha perso Bellanova, uno dei più positivi delle ultime stagioni e beniamino dei tifosi granata, dopo l’onda lunga dei malumori per l’uscita di Buongiorno e Rodriguez.

Vero è che Vanoli sembra essere quello che ci vuole per questa squadra, ma con Pedersen, Saul Coco e Borna Sosa, occorre vedere cosa riuscirà a fare nel corso della stagione.

Napoli: 7,5

Tanto tuonò che piovve, si potrebbe dire alla fine di un calcio mercato che fino a un paio di giorni fa aveva fatto pensare alla tifoseria napoletana che la campagna acquisti si sarebbe chiusa con un nulla di fatto o poco più.

Come per Dybala in casa romanista, a Napoli si è vissuta una continua telenovela sulla vendita di Victor Osimhen a un club estero, cosa che non è avvenuta, almeno fino ad oggi.

Risolta” questa grana, il Napoli si è mosso molto bene nella seconda parte del mercato, senza dimenticare che il colpo vero è arrivato in panchina. I nomi nuovi sono Spinazzola, Buongiorno, Neres, Lukaku, McTominay e Gilmour. Inoltre sono rimasti Kvaratskhelia e Di Lorenzo.

Napoli subito dopo la Juventus per questo calciomercato.

Genoa: 4

Basterebbe dare uno sguardo ai nomi in entrata e a quelli in uscita per capire il motivo per il quale Gilardino chiedeva certezza a pochi giorni dall’inizio di campionato, visto che Gudmundsson è partito a stagione già cominciata.

L’allenatore del Genoa, che l’anno scorso ha stupito tutti grazie al gioco espresso in campo, dovrà fare a meno anche di Retegui e del portiere titolare della scorsa stagione Josep Martinez. In entrata citiamo Pinamonti, Miretti e Gollini.

Per Gilardino una nuova stagione in cui dovrà metterci molto del suo.

Monza: 4,5

Il voto probabilmente risente un po’ del fatto che la società brianzola ci aveva abituato ad un paio di stagioni in cui ha operato molto bene in estate, ma le perdite in ordine al materiale umano a disposizione del nuovo allenatore Alessandro Nesta, sembrano un po’ troppo penalizzanti.

Il primo nome che viene in mente è ovviamente quello di Colpani, ma Nesta non potrà contare nemmeno su Di Gregorio, titolare la scorsa stagione.

Il tutto senza contare proprio l’avvicendamento tra Palladino, che aveva un rapporto idilliaco con questa piazza e il nuovo arrivato in panchina che deve dimostrare il suo valore come allenatore.

Verona: 5

Abbiamo tutti negli occhi la salvezza del Verona nella passata stagione, una sorta di irripetibile impresa che ha messo sotto gli occhi di tutti il lavoro di Baroni, lasciato andare alla corte di Lotito e rimpiazzato da Zanetti.

Negli occhi è rimasto però anche un altro evento, questa volta molto più recente: il trionfale 3-0 casalingo contro il Napoli, cosa che ha probabilmente messo un po’ di fumo negli occhi rispetto all’effettivo valore della squadra veneta.

L’anno scorso è andata benissimo, praticamente di lusso, ma adesso occorre riprendere da capo.

Lecce: 6

Se è vero come è vero che Pantaleo Corvino rimane una delle teste più nobili del campionato di Serie A, è altrettanto vero che alle volte una gestione praticamente perfetta come quella della società salentina, non sempre coincide con un campionato o una stagione positiva.

Detto questo il mercato dei leccesi non dispiace, anche e soprattutto per le finanze che non possono essere le stesse delle squadre più blasonate.

Bene in entrata, con Marchwinski, Gaspar e Ante Rebic, ma benissimo in uscita. Quel tesoretto potrebbe tornare utile a gennaio in caso di necessità.

Udinese: 5

La stagione si preannuncia difficile anche per la squadra friulana che ha cambiato pelle, come spesso le è accaduto negli ultimi anni, ma il passaggio dalla scorsa a questa stagione è stato particolarmente traumatico, peraltro dopo una salvezza raggiunta all’ultimo respiro.

Arriva un allenatore di cui si sa poco se non la provenienza, Legia Varsavia, vecchia panchina di Kosta Runjaic, ma soprattutto non ci sono più le basi alle quali l’Udinese si è spesso rivolta per risolvere le situazioni più gravose: Walace, Pereyra e Samardzic su tutti.

Gli arrivi sono ancora una volta che ci parlano di momenti romantici, come quello di Alexis Sanchez, ma Ekkelenkamp, Sava ed Esteves bisogna giudicarli per ciò che faranno e non per il nome che portano.

Cagliari: 6

L’inseguimento di Giulini a Gaetano, si è concluso durante le ultime ore di mercato con l’accordo concluso con il Napoli che sembra aver fatto felici tutti.

Sicuramente Davide Nicola a cui mancava un centrocampista avanzato che a Napoli non avrebbe quasi sicuramente trovato posto, chiuso da tutta una serie di giocatori di caratura tecnica e fisica superiori.

L’arrivo di Piccoli risolve, almeno parzialmente, l’enigma Lapadula, che è comunque rimasto in organico, insieme a Pavoletti e alla vecchia guardia formata da Zappa e Luvumbo. Zortea, Adopo, Luperto e Palomino le facce nuove, dopo la pesante partenza di Nandez.

Empoli: 6

Nemmeno l’Empoli si è mosso male, anche se la rocambolesca salvezza raggiunta lo scorso anno, potrebbe rivivere una seconda giovinezza verso la fine della stagione appena cominciata.

Salutati il già citato Luperto e Caputo, il mercato dell’Empoli è stato incentrato all’insegna degli acquisti a basso costo, ma possibilmente in prestito e con un occhio di riguardo a prospetti che vogliono mettersi in mostra.

Solbakken, Esposito, Lorenzo Colombo e Pellegri sono delle buone entrate, ma un’altra incognita è la panchina, guidata da D’Aversa.

Como: 6,5

Il mercato delle neo promosse dovrebbe meritare un capitolo a parte, ma il Como sembra essere la squadra che si è mossa meglio.

Sfumata la ciliegina sulla torta rappresentata da Perisic, Fabregas non può certo lamentarsi se prova a dare uno sguardo al materiale umano a disposizione. Belotti, Kovacik, Nico Paz e Dossena garantiscono di fare il loro dovere tecnico e tattico un po’ in tutte le parti del campo, ma il progetto sul lago è appena iniziato.

Un po’ di tempo all’allenatore spagnolo è necessario, ma le basi per fare bene ci sono tutte.

Venezia: 5

La gestione del mercato da parte dei lagunari va interpretata sulla falsariga di un progetto portato avanti da Vanoli fino alla passata stagione, durante la quale il Venezia ha dimostrato di voler e saper giocare un tipo di calcio spumeggiante e pieno di iniziativa.

Per questo motivo Eusebio Di Francesco è diventato l’allenatore della squadra veneta, per dare continuità al gioco espresso la scorsa stagione.

Due ex Cagliari saranno tra i nuovi arrivati, Oristanio, bene l’anno scorso sull’isola, e Altare, difensore centrale. Duncan e Nicolussi Caviglia sono nomi importanti che devono comunque dare tutto a livello fisico e atletico, in un contesto come che metterà insieme Di Francesco.

Parma: 6

Nella zona Cesarini del mercato è arrivato l’ultimo colpo per il Parma, che potrà contare sulle prestazioni di Mandela Keita, ormai ex centrocampista dell’Anversa.

L’allenatore Pecchia ha già messo a nudo l’intenzione di dare fiducia ad Almqvist, l’anno scorso piuttosto deludente a Lecce, soprattutto nella seconda parte di stagione, quando, soprattutto a causa di un infortunio, ha perso il posto da titolare. Valeri e Cancellieri completano i nuovi arrivi.