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Il Gran Premio d’Olanda di Formula 1 certifica in qualche modo il cambio di paradigma per quanto riguarda i valori in pista di quest’anno. Re Max deve abdicare proprio in casa sua, dove aveva fin qua sempre vinto, accontentandosi di un secondo posto che è peraltro il suo miglior risultato degli ultimi cinque gran premi.

Sale in cattedra Lando Norris, alla seconda vittoria stagionale, che lima un po’ il gap dalla vetta della classifica ma soprattutto lancia la McLaren al ruolo di assoluta protagonista (appena 30 punti di distacco dalla Redbull nei costruttori).

Per il resto, a Zandvoort abbiamo assistito anche a una specie di miracolo (almeno per quanto si era visto in qualifica), con Leclerc sul terzo gradino del podio e quasi sempre al passo con i tempi migliori, tanto che anche Sainz ha chiuso quinto. Se sia un fuoco di paglia (come abbiamo già visto in stagione) o finalmente una luce verso la fine del tunnel, sarà Monza a dircelo. Nel mentre, ecco il nostro consueto “Pagellone” del Gran Premio d’Olanda di F1.

Il Pagellone del GP di Olanda

Lando Norris – Voto 8

Seconda vittoria in carriera per il pilota inglese, che oltre alla gioia per il successo e per aver accorciato il gap dal Max in vetta alla classifica (sono comunque ancora 70 i punti di differenza), avrà due motivi per non prendere sonno fino a Monza: l’ennesima partenza sbagliata (non ha mai passato davanti la prima curva quando è partito dalla Pole) e i tanti punti persi in queste gare che avrebbero probabilmente dato alla graduatoria una prospettiva completamente diversa (e almeno questo non tutto per colpa sua). In ogni caso, la McLaren c’è e sembra essere nettamente la più veloce in pista, solo che a volte non basta.

Max Verstappen – Voto 7

E che cosa gli vogliamo dire? La dimensione di questa RedBull la si vede sempre con gli occhi del suo secondo pilota, finito a quaranta secondi dalla vetta in sesta posizione. Per cui tutto quello che sta continuando ad arrivare è merito del manico di Max che sta tenendo a galla il team anche in questo periodo dove, checché ne dica Chris Horner, per i bibitari la leadership tecnica è definitivamente tramontata. Per l’olandese rimane l’orizzonte di difendere questo gap in vetta alla classifica, cosa sostanzialmente ancora più che possibile a nove gare dal termine, specie se tra i rivali continuerà a esserci questa alternanza. Resta che dopo anni di dominio, questa è la prima volta che vediamo Verstappen fuori dal gradino alto del podio per cinque gare di fila.

Charles Leclerc – Voto 9

Il voto più alto di tutti, perché a volte un terzo posto è meglio persino di una vittoria. Succede quando le aspettative sono quasi completamente azzerate, come erano quelle della Ferrari dopo l’ennesimo week end di qualifiche partito malino (se non malissimo). Lo stesso Charles aveva parlato di un quarto posto come di un vero e proprio miracolo. Alias, non ci sono definizioni possibili per il terzo, ottenuto peraltro con una gara perfetta in tutti i suoi settori e un finale dove ha tenuto bene il duello con Piastri.

Oscar Piastri – Voto 6

A proposito di aspettative, non si può che definire appena sufficiente la prova di Oscar Piastri, che con una vettura uguale a quella di Norris, prende quasi trenta secondi dal suo compagno di squadra, restando ai margini per tutta la durata della corsa. Davvero troppo poco sia per quanto aveva mostrato in alcune occasioni (non solo in quella vittoria un po’ regalata in Inghilterra), sia se vuole davvero aiutare il suo compagno di squadra e la sua scuderia a puntare a uno o a entrambi i titoli iridati.

Carlos Sainz – Voto 7,5

Sullo spagnolo possiamo fare un discorso simile a quanto detto per Charles, visto che anche per lui le aspettative erano azzerata in partenza. E invece pur partendo dalle retrovie, riesce pian piano nella rimonta, senza strafare come suo solito, ma con quella costanza che lo contraddistingue (nel bene e nel male). Questa volta, più nel bene, visto che tiene comodamente a distanza sia Perez che Russell, cosa impensabile alla vigilia.

George Russell – Voto 5

Indecifrabile la stagione del pilota inglese, capace di alternate prestazioni incredibili come la sua vittoria in Austria o quella in Belgio (poi tolta dalla squalifica), a quella in Ungheria o questa in Olanda, dove sembra incapace di far rendere al meglio la vettura. Certo è che la Mercedes in gara non si è dimostrata particolarmente competitiva, ma ci ha messo anche del suo per finire nell’ombra.

Lewis Hamilton – Voto 5

Stesso discorso per il pluricampione del mondo, arrivato ormai al tramonto della sua avventura in Mercedes e forse anche appagato per qualche bella prova fatta in stagione, nonostante l’addio annunciato al principio. Qua in Olanda comincia subito male perdendo tre posti per penalità durante le prove, poi anche in gara rimane costantemente dietro finendo comunque di poco alle spalle del suo compagno di scuderia. A Monza andrà ai box per lasciare spazio al giovanissimo Antonelli e chissà che non gli serva per ricaricare le pile.

Pierre Gasly – Voto 6,5

Anche un nono posto può significare qualche gioia, se guidi una Alpine e sai che gli otto davanti sono di un’altra categoria. Primo tra le vetture “normali” al traguardo in Olanda, Pierre centra la sua quinta gara a punti (tre noni posti e due decimi) tenendo dietro non solo il più esperto Alonso, ma anche il compagno di squadra più esperto Ocon, come è accaduto praticamente sempre in stagione.