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Ieri, domenica 25 agosto, si è conclusa a Riyadh (Arabia Saudita) la prima edizione della Esports World Cup. L’erede del festival Gamers8 ha così concluso il proprio percorso, lungo ben 8 settimane durante le quali si sono svolti 22 tornei di videogame competitivi.

L’operazione fortemente voluta dal principe saudita Moḥammad bin Salmān Āl Saʿūd è stata un successo? E’ presto per dirlo. Mancano ancora i numeri dell’audience, soprattutto di quella che ha seguito l’Esports World Cup online o via streaming tv (ad esempio su DAZN), anche se nelle svariate location di Riyadh dedicate alla kermesse si è vista una scarsa presenza di pubblico.

D’altra parte l’obiettivo era quello di portare a Riyadh le migliori società professionistiche di eSports a livello mondiale, e i 60 milioni di dollari messi in palio dal gruppo di investimento nazionale Savvy Games hanno raggiunto lo scopo. Durante le 8 settimane, nella capitale dell’Arabia Saudita si sono presentate più di 200 organizzazioni esportive, accompagnate da oltre 1.450 pro players.

Alla fine vale il detto Pecunia non olet, con buona pace di coloro che – in parte giustamente – hanno definito l’EWC un’operazione di (e)sportswashing: un tentativo di “nascondere” attraverso il gioco la violazione di alcuni diritti civili perpetrata nel regno saudita.

Quest’ultimo si propone oggi come nuovo “hub” degli eSports, e i mezzi per farlo li possiede in abbondanza. Lo conferma l’accordo pluriennale firmato pochi giorni fa tra l’organizzatore di eventi esportivi ESL FACEIT Group e Esports World Cup Foundation. La nuova partnership prevede che ESL FACEIT Group diventi il partner operativo ufficiale della kermesse saudita. Tuttavia, dal punto di vista emozionale e del fascino, il livello della Esports World Cup rimane ancora lontano da quello dei grandi classici competitivi, come i Worlds di League of Legends, il The International di Dota 2 o la Fortnite World Cup, giusto per citarne alcuni.

Detto questo, concludiamo la nostra rassegna con il resoconto degli ultimi 4 tornei in programma: quelli di PUBG: Battlegrounds, Rennsport, Rocket League e Tekken 8.

Team Soniqs di PUBG: Battlegrounds (credits Esports World Cup)

PUBG: BATTLEGROUNDS

24 i team iscritti a questo torneo. La formula li ha dapprima riuniti in tre gruppi da 8. (Group Stage) che si sono scontrati con partite “ad incrocio”, cioè contro team degli altri gruppi. Al termine dei tre round, i migliori 16 hanno guadagnato l’accesso alle Grand Finals.

Qui sono usciti di prepotenza l’organizzazione statunitense Soniqs, 8va al termine del Group Stage. Il quartetto composto da tre giocatori USA e un australiano ha preceduto il team cinese Petrichor Road (2°). Terzo posto per FaZe Clan e quarto per TSM, a completare il dominio nordamericano con 3 team nella top 4 di PUBG: Battlegrounds.

RENNSPORT

Il torneo del simulatore di corse automobilistiche sviluppato da Teyon e Competition Company era già stato incluso nell’edizione 2023 dei Gamers8.

All’Esports World Cup vi hanno partecipato 48 piloti. Solo 6 di questi sono riusciti a qualificarsi per l’ultima fase, dopo le dure selezioni del Group Stage del 2nd Chance Stage. Nelle Finals si è imposto il driver sloveno Kevin Siggy, in forza al Team Redline, lo stesso del secondo classificato, il britannico Sebastian Jon. Gradino più basso del podio per il tedesco Maximilian Benecke (MOUZ o mousesports). Infine, quarta piazza raggiunta da un altro britannico, Luke Bennett anche lui del Team Redline.

Grazie a questa tripletta nei primi 4 posti, il Team Redline ha nettamente dominato la classifica specifica per il Championship Club (1.000 punti e 140mila dollari di premio, oltre ai 25mila consegnati a Siggy). Seguono il Team Vitality, grazie all’ungherese Marcell Csincsik (7°) e al macedone Erhan Jajovski (18°), i già citati mousesports e Williams Esports, club affidato all’irlandese Dáire McCormack (5° posto nelle Finals per lui).

Evidenziamo infine il 15° posto finale di Enzo Bonito che ha contribuito all’11° posto per team di FazeClan. L’italiano è membro del Ferrari Driver Academy e spesso corre per il Team Redline ma in questo caso ha prestato le sue skills all’organizzazione statunitense.

Team Redline di Rennsport (credits Esports World Cup)

ROCKET LEAGUE

Il torneo del “calcio a motore” targato Psyonix/EPIC Games era sicuramente uno dei più attesi alle Esports World Cup, anche perché i sauditi del Team Falcons si presentavano tra i favoriti per la vittoria finale.

E in effetti i tre giocatori di casa hanno facilmente superato il Group Stage (4 team per 4 gruppi e modalità dual format, cioè chi vince due partite consecutive si qualifiche, chi ne perde due esce, le altre spareggiano), staccando così il ticket per il Knockout Stage. Qui si sono sbarazzati del team brasiliano FURIA (4-0) nei quarti e di G2 Stride (4-1) in semifinale. Tutto facile quindi per il Team Falcons fino alla finale, dove hanno incontrato il Team BDS.

La società franco-svizzera ha invece faticato molto di più. Nel Group Stage, dopo aver subito una sconfitta da G2, i BDS hanno dovuto spareggiare con PWR, imponendosi per 3-0. Nel KO Stage hanno faticato sia contro Spacestation (4-2) che Gen.G Mobile1 Racing (4-2). Raggiunta la finale, il terzetto già campione del mondo nel 2022 e runner-up nel 2023 composto dai francesi M0nkey M00n e ExoTiik e dal player marocchino dralii, ha dato il meglio. Nello scontro tutto EMEA il Team BDS ha superato il Team Falcons per 4-2, rimontando da 1-2.

TEKKEN 8

Ultimo capitolo del festival per uno degli eSports più iconici e appassionanti. La competizioni del picchiaduro prodotto da Bandai Namco hanno partecipato 32 giocatori. Tre le fasi: 8 gruppi da 4 in dual format, poi 4 da 4 (sempre dual format) e infine KO Stage con gli ultimi 8 esporters.

In un torneo in cui il campione in carica dell’EVO, Arslan Ash, è stato eliminato senza ottenere una vittoria, il suo connazionale Atif “Atif Butt” Ijaz, runner-up all’EVO dietro ad Ash, ha portato il Pakistan in finale.

Atif Butt ha superato le prime due fasi abbastanza agevolmente, se si esclude la sconfitta subita per mano di Benjamin “Yagami” Torngdee nella seconda fase e cancellata nello spareggio. Il player del Team Falcons ha poi guadagnato slancio nei playoff con una vittoria per 5-2 nei quarti di finale contro Jae-hyun “CherryBerryMango” Kim di KDF e un successo per 5-1 in semifinale contro Shoji “Double” Takakubo di ZETA DIVISION.

A questo punto ha trovato ad attenderlo in finale il campione sudcoreano Lim “Ulsan” Soo-hoon, autore di un percorso senza sconfitte. L’ultima sfida è stata senza storia: 5-0 per Ulsan che ha così incassato 300mila dollari e consegnato 1000 punti al team KWANGDONG FREECS.

I 600 punti di Atif Butt a favore del Team Falcons hanno contribuito alla netta vittoria del club saudita nel Club Championship, di fatto già acquisita con il secondo posto di Rocket League. Ai Falcons sono andati 7 milioni di dollari. Secondo posto per il Team Liquid (4 milioni) e terzo per il Team BDS (2 milioni).

Questo è il ranking finale per team (prime 10 posizioni):

E questo è il payout:

Immagine di testa: Lim “Ulsan” Soo-hoon (credits Esports World Cup)

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