Il Gran Premio d’Austria del MotoGP, undicesima gara stagionale, ha certificato un Francesco Bagnaia di nuovo in vetta alla classifica con la doppietta Sprint/Gara che porta a dieci il novero di vittorie quest’anno ma con soli cinque punti di vantaggio sul rivale Jorge Martin (secondo anche questa volta in entrambe le prove). Un Motomondiale quanto mai aperto ancora, che ha però come unica protagonista la splendida Desmosedici Ducati che occupa ancora una volta tutte e tre le prime posizioni sul podio (ed è l’ottava volta consecutiva).
Riviviamo tutte le emozioni di questo week end sulle due ruote, con il nostro consueto “Pagellone” del Moto GP!
Il Pagellone del GP d’Austria
Francesco Bagnaia – Voto 10 (e lode)
Pecco centra la decima vittoria stagionale tra Sprint (3) e Gara (7), dimostrando ancora una volta di essere lui l’uomo da battere. Week end praticamente perfetto per Pecco, che anche in gara si mette là davanti e impone a tutti un ritmo insostenibile, riuscendo anche a tenere qualcosa per un finale dove schiaccia qualunque tentativo di Martin di riprendere la scia. Una vittoria che lo rilancia in vetta al Motomondiale, anche se forse la cosa più incredibile è che con questi numeri abbia ancora solo cinque punti di vantaggio sul secondo. Resta il fatto che con il 25° successo nella classe regina, entra di diritto tra i primi dieci della storia delle due ruote (per ora eguagliando Schwantz, poi si vedrà).
Jorge Martin – Voto 8
Se non ci fosse Bagnaia, avrebbe già due titoli in saccoccia. Sembra una banalità, ma Jorge anche questa volta fa tutto il possibile per vincere questa gara, solo che non ci riesce. E non per demeriti suoi, ma solo perchè in pista c’è un pilota (e una moto) decisamente più forte di tutti. In queste condizioni, la terza gara su quattro in cui piazza il doppio secondo posto (in Sprint come in Gara) è quanto di meglio possa sperare e la classifica tiene aperte le sue quotazioni per il successo finale. Meglio di così, al momento è impossibile.
Enea Bastianini – Voto 7,5
Per Enea era importante dare costanza e concretezza ai suoi risultati, ed è esattamente quello che è riuscito a fare anche in questa occasione. Dopo aver finalmente centrato il successo in quel di Silverstone, riesce a piazzarsi sul terzo gradino del podio in una gara dove, pur non riuscendo a tenere il passo dei primi due marziani, ha sempre tenuto a debita distanza tutti gli altri piloti in gara, dimostrando di meritare quel terzo posto nella classifica generale sempre più consolidato. E, forse, facendo nascere qualche rammarico in chi troppo presto ha deciso di non confermarlo sulla sella ufficiale del prossimo anno.
Marc Marquez – Voto 6,5
Gara subito in salita per lo spagnolo, che già alla prima curva si vede retrocedere da terzo al 14° posto per un contatto con Morbidelli che complica la gara di entrambi. Da quel momento però ci mette tanto del suo, rimontando posizioni su posizioni fino a ritrovarsi quarto a dieci giri dalla fine, dopo aver superato Bezzecchi e sverniciato Binder in successione. Negli ultimi giri è largamente il più veloce in pista, ma il gap con Bastianini è troppo ampio per colmarlo e deve accontentarsi della quarta posizione. Peccato, perchè avrebbe sicuramente detto la sua senza l’errore iniziale.
Brad Binder – Voto 6,5
Primo pilota tra gli “umani” senza Desmosedici, Binder fa quello che può nel circuito di casa KTM riuscendo se non altro a tenere dietro la Ducati di Bezzecchi. Ma questo risultato vale anche a riprendersi la “leadership” interna superando il compagno di squadra Acosta in classifica, grazie a una costanza di risultati che sono frutto proprio della grande esperienza acquisita in questi anni di MotoGP.
Marco Bezzecchi – Voto 6,5
Che questo sesto posto sia qualcosa da festeggiare, lo dimostra proprio Bezzecchi a fine gara, tanto da fermarsi all’abbraccio dei suoi tifosi e mostrare un sorriso a trentasei denti. E ne ha ragione, perchè la gara di Marco è ottima e questa posizione rappresenta di fatto il suo secondo miglior piazzamento in stagione (tolto il miracoloso podio di Spagna). Senza il suo compagno di squadra Di Giannantonio, è lui a tenere alta la bandiera del team VR46, ingaggiando anche un bel duello con Marquez prima di lasciarli la quinta piazza. Ora però c’è da ripetersi con più costanza per puntare a entrare in top ten mondiale.
Pedro Acosta – Voto 5
Proprio lui, il terribile “rookie” di questa stagione di MotoGP. Lo avevamo osannato nella prima parte di campionato, quando sembrava non aver minimamente accusato il passaggio di categoria, tanto da sognare persino di battere il record di precocità di Marquez per la prima vittoria nella classe regina. Ora, però, paga evidentemente lo scotto dell’esperienza, non riuscendo da tempo a ritagliarsi sprazzi da protagonista. Intendiamoci, con un settimo posto assoluto in classifica resta una stagione da incorniciare per un “novellino”, ma per vedere davvero le stigmate del grande campione, forse c’è da aspettare ancora un poco.
La Ducati – Voto 10 (e lode)
Non ci sono più parole per descrivere il dominio Ducati di questo periodo, che in Austria piazza il suo ottavo podio “Total Red” della stagione (record in MotoGP), che diventa anche il quinto consecutivo con quattro Desmosedici davanti. Ma si potrebbe continuare a lungo con i numeri che decretano una stagione senza precedenti: dieci gare vinte su undici, otto delle quali in doppietta sprint+gara, centottanta punti di vantaggio nella classifica costruttori sulla seconda (l’Aprilia). Insomma, se tutti vogliono andare in sella a una rossa di Borgo Panigale, un motivo c’è.