Ultimo weekend senza campionato, poi a Londra e dintorni tornerà a tambureggiare la Premier League.
Il campionato più importante al mondo decolla nel fine settimana che va dal 16 al 18 agosto, con la prima giornata, mentre sabato 10 agosto antipasto corposo grazie alla finalissima del Community Shield, in programma alle 16.00 italiane a Wembley, tra Manchester City e Manchester United.
In attesa di conoscere chi alzerà il primo trofeo stagionale nella stracittadina, facciamo il punto per la Premier League; tutti sulle tracce del Manchester City che dopo il poker di titoli consecutivi, adesso mette nel mirino la manita di successi.
Una sorta di griglia di partenza, con la suddivisione per obiettivi, tra chi sogna di diventare campione d’Inghilterra, chi punta ad un posto in Europa e chi spera di rimanere in Premier League, anche nella prossima stagione.
Vediamo nel dettaglio.
Premier League: le favorite
Come sempre, il campionato inglese annovera almeno sette sorelle che sperano di conquistare il titolo di campione. Nella Premier League 2024-25 c’è la sensazione che il discorso possa ridursi ad appena tre squadre, con le altro quattro staccare di almeno un gradino. Attenzione però, la massima divisione inglese ci ha insegnato che niente è impossibile: chiedere al Leicester per informazioni.
Davanti a tutti parte, in prima fila il Manchester City: la formazione di Guardiola ha vinto le ultime quattro edizioni per il record assoluto e i Citizens sperano di migliorare questo dato. Ogni anno che passa Haaland e soci assumono ancora più consapevolezza dei propri mezzi e dunque sarà dura deporre i campioni in carica.
Sé la prima fila è tutta del City, dalla seconda scattano Arsenal e Liverpool. Quest’anno, come non mai, i Gunners possono mettere le mani sulla Premier League, a distanza di 21 anni dall’ultima volta. La truppa di Arteta ci è andata vicinissima negli ultimi due campionati e i tasselli inseriti nell’attuale mercato estivo possono essere quelli decisivi per colmare il gap con gli Sky Blues.
Reds che come al solito sono lì in lizza per il titolo. Ovviamente c’è da capire come sarà l’impatto di Arne Slot al timone del Liverpool, dopo i nove anni di Klopp. La squadra è praticamente la stessa, il modulo e l’idee di gioco non cambiano, ma va visto come saprà ambientarsi l’olandese sulla panchina di Anfield.
Premier League: un poker di outsiders
Definire outsiders club come Manchester United, Chelsea, Tottenham e Newcastle è un bel rischio. Al momento però, il gap con le altre tre appare netto: ovviamente con il mercato aperto fino al 31 agosto tutto può mutare, ma servono rinforzi di primissima fascia per avvicinarsi al tridente delle favorite.
In terza fila, Manchester United e Chelsea sgomitano quanto meno per la quarta piazza. I Diavoli Rossi proseguono con Ten Hag in panchina e gli innesti di Yoro in difesa e Zirkzee in attacco sono al momento i due cambi più netti, per una squadra che ha salvato l’ultima stagione alzando la FA Cup a Wembley. Ma serve altro per fare il salto di qualità.
I Blues sono passati dalle mani di Pochettino a quelle di Maresca, ma il problema resta sempre lo stesso. Un’abbondanza clamorosa di giocatori, con ben 44 elementi in rosa, complici una serie di mercati senza testa e senza coda. In tutto questo, il tecnico italiano deve trovare la quadra, tra giocatori da tenere in pianta stabile e altri da sbolognare per scremare la rosa.
Eterna incompiuta. Ovvero il Tottenham che non alza un trofeo dal 1991 e spera ogni anni di cambiare questa sorta di maledizione. Lo scorso anno il lavoro di Ange Postecoglou è stato di grandissimo spessore, anche alla luce della partenza di Kane a pochi giorni dallo start del campionato. Spurs che alla fine hanno chiuso al quinto posto e adesso sperano di centrare quanto meno un posto in Champions.
La quarta fila, oltre ai londinesi, include il Newcastle. Dopo la stagione superlativa di due anni fa, nello scorso campionato i Magpies hanno deluso e nemmeno poco. Eddie Howe però è rimasto bello saldo alla panchina delle Gazze, ma non avrà più alibi. Non ci sono giocatori per vincere il titolo, con l’obiettivo che diventa quello della qualificazione alla prossima Champions League.
Chi ambisce all’Europa?
La quinta fila, della virtuale griglia di partenza della Premier League accomuna Aston Villa e West Ham. I Villans dopo aver raggiunto la Champions League al termine dello scorso campionato vogliono confermarsi. Non sarà facile osservando la concorrenza, ma Unai Emery è l’uomo dei miracoli e dunque i Lions saranno li a combattere per un posto nelle coppe della prossima stagione: strizzando l’occhio al titolo, ma con pochissime chance.
Chiusa l’era David Moyes, il West Ham si affida a Julen Lopetegui. Accostato al Milan, l’iberico è poi planato sulla panchina degli Hammers e l’obiettivo è quello di tornare in Europa, dove il suo predecessore ha alzato la Conference League. Insomma serve tornare a ruggire nelle zone nobili della classifica e osservando gli acquisti, con Füllkrug in testa gli Irons possono farcela.
La sesta fila è spartita dalla strana coppia Brighton e Crystal Palace. I Seagulls salutato De Zerbi si affidano al giovanissimo Fabian Hürzeler: l’obiettivo anche in questo caso è ritrovare l’Europa, dopo averla mancata nel campionato precedente. Da una salvezza ottenuta con un gran finale di stagione, le Eagles a loro volta puntano l’obiettivo sulle coppe Continentali. Spetterà a Oliver Glasner compiere una sorta di miracolo.
Premier League: lotta salvezza per nove squadre
Ai blocchi di partenza sono almeno sono i club che appaiono impegnati nella bagarre per evitare la retrocessione: alcuni con maggiori chance e altri che dovranno sudarsi la permanenza fino all’ultimo minuto della stagione. Fulham e Bournemouth (settima fila) sono in quel limbo, dove la salvezza tranquilla può diventare anche la caccia all’Europa.
Prima però c’è da garantirsi un posto in Premier, con i Cottagers che per la terza stagione di fila si affidano a Marco Silva al timone: il lusitano ha permesso ai londinesi di chiudere i due precedenti campionati a quota 52 punti (due anni fa) e 47 punti (nel campionato scorso): le Cherries ripartono dall’ottimo Andoni Iraola in panchina e dai 48 punti totalizzati nella stagione 2023-24.
Alle loro spalle scalpitano Brentford e Wolverhampton: le Bees lo scorso anno sono state delle montagne russe e arrivando a vedere da vicino il baratro della retrocessione. In qualche modo Thomas Frank ha riportato in quota i suoi e allo stesso tempo si è garantito la permanenza alla guida dei londinesi. Wolves che hanno chiuso la stagione in crescendo e i 46 punti ottenuti sono la base da cui ripartire, sempre con Gary O’Neil in sella ai lupi.
La nona fila, ci offre due nobili del calcio inglese che per motivi diversi si trovano a sgomitare per la salvezza: Everton e Nottingham Forest. I Toffees sono caduti da diverse stagioni in un vortice preoccupante che porta spesso la squadra ad occupare i bassifondi: lo scorso anno ci si è pure messo di mezzo una penalizzazione di 8 punti, ma in qualche modo lo specialista Sean Dyche ha chiuso per tempo i giochi.
Gli Arcieri, sono tornati da due stagioni nel massimo campionato inglese, dopo qualcosa come 23 anni di assenza. Serve quindi tempo per consolidare un’ossatura della squadra che vada a garantire maggior continuità di risultati verso la salvezza. Nuno Espírito Santo, entrato in corsa lo scorso anno, spera di condurre i due volte campioni d’Europa a lidi più tranquilli e per tempo.
La Decima fila non può che essere occupata da due delle tre squadre promosse dal Championship. Ecco altre due nobili, come Leicester e Southampton: entrambe rischiano di pagare lo scotto del salto di categoria che come abbiamo visto lo scorso anno non ha fatto sconti alle tre squadre appena giunte in Premier. Le Foxes dopo la dolorosa retrocessione del 2023 e chiusa l’era Maresca ripartono da Steve Cooper, mentre i Saint si affidano allo scozzese Russel Martin per evitare la seconda retrocessione in tre anni, dopo aver battuto il Leeds nella finale playoff per la promozione.
Infine, visto che nella prima fila di questa ipotetica griglia di partenza della Premier League c’è solo il Manchester City, a chiudere il gruppo ci pensa l’Ipswich Town. I Tractor Boys riabbracciano la massima divisione dopo 22 anni di assenza: 18 di essi passati nel Championship e ben quattro in terza serie. Per la squadra di Kieran McKenna una montagna da scalare, ma attenzione a questo allenatore che dal 2021 ha riportato il club dalla League One alla Premier League.
Terzo miracolo cercasi dalle parti di Portman Road.