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All’All England Lawn Tennis and Croquet Club si stringe il cerchio, per una seconda settimana di Wimbledon 2024 che si annuncia sempre più da non perdere per i colori italiani.

Prima di gustarci questi altri 7 giorni di tennis sui prati, allora, vediamo chi si è messo maggiormente in evidenza in questa prima settimana dello Slam londinese.

Wimbledon 2024, promossi e bocciati dopo la prima settimana

Promossi

Jasmine Paolini

Ci saremmo anche stancati di rapportare i risultati che raggiunge alle teoriche possibilità del fisico che si ritrova, ma la verità è che Jasmine è sempre più la dimostrazione vivente di quanto la fiducia in se stessi e la dedizione al lavoro, nel tennis, contino molto più della tecnica. Che poi, anche tecnicamente, a Paolini non si può dire assolutamente nulla. E allora “sticazzi”, come si dice: godiamoci questa splendida atleta.

Matteo Berrettini

Su di lui mi sono espresso con un articolo a parte. Il suo possibile ritorno a livelli che praticamente nessuno gli pronosticava più, con annessa tutta la nutrita compilation di cattiverie che in tanti hanno vomitato su di lui (anche tra gli addetti ai lavori), lo colloca automaticamente tra i promossi.

Mattia Bellucci

Contro Ben Shelton ha perso praticamente lo stesso match che aveva già perso al Roland Garros contro Frances Tiafoe. Sono due sconfitte che scottano per come sono arrivate, ma possono diventare materiale su cui costruire un bel salto di qualità. Lui ha i numeri per farlo.

Anna Kalinskaya
Sarà l’amore, sarà la vicinanza, saranno gli stimoli in più, sarà quello che volete, ma la netta impressione è che qualsiasi cosa tocchi Jannik Sinner diventi immediatamente d’oro. E adesso c’è Rybakina per sognare ancora.

Fabio Fognini

Se togliamo l’atteggiamento indisponente con cui si è ripresentato dopo l’interruzione del match contro Bautista Agut, aveva impartito lezioni di tennis urbi et orbi per qualche giorno. E poi un malinteso di fondo, il solito di sempre: l’affermazione che “un braccio come il mio deve ancora nascere”, sbandierata come un vanto, è in realtà l’ammissione di un grossissimo limite mentale.

Lorenzo Musetti

Solo un dato: mentre scriviamo, si appresta a giocare il suo primo ottavo di finale a Wimbledon, con la seria prospettiva di raggiungere il primo quarto in carriera. Lui viaggia sempre un po’ in bilico, tra la prospettiva di essere il nuovo Fognini e il timore di essere il nuovo Fognini. Ma se trova una misura anche tecnica per adeguare definitivamente il suo meraviglioso tennis ai prati, ci divertiremo parecchio.

Alejandro Tabilo

Al Roland Garros era attesissimo dopo una sontuosa campagna sulla sua amata terra battuta, ma ha fallito. Alla stagione su erba è arrivato con un bilancio carriera di 5 vinte e 8 perse, ha vinto il torneo di Maiorca e ha fatto 3° turno a Wimbledon, uscendo con onore da Fritz.

Lulu Sun

23 anni, numero 125 al mondo, sta vivendo il torneo dei sogni. Uscita dalle qualificazioni, ha ridimensionato l’emergente Zheng e rimesso a posto le ambizioni di rinascita di Raducanu. Ora c’è Donna Vekic per capire se è vero amore.

Giovanni Mpetshi Perricard

Comunque vada con Musetti, lui il suo torneo lo ha già vinto. E poi come si potrebbe mai bocciare uno che serve 52 ace in una partita?

Bocciati

Iga Swiatek

Forse dobbiamo abituarci all’idea di ridimensionarla, cosa che risulta davvero difficile da fare, visto il modo cannibalesco con cui domina su terra battuta. E sì che si dice che le superfici contino relativamente, nel tennis femminile. Non è così e, se possibile, Iga ne è la dimostrazione. Lei stessa ha ammesso che c’è qualcosa nei prati che le impedisce di familiarizzare col suo tennis. Ha ancora tempo per smentirsi e smentirci, ma ci sono già diversi indizi.

Andrey Rublev

Con tutto il bene che gli si vuole, che si fermi e ritrovi un po’ di pace interiore. Senza quella, sarà dura avere sempre un altro avversario da sconfiggere oltre a quello al di là della rete.

Stefanos Tsitsipas

L’ennesima delusione sull’erba di Wimbledon rischia di essere un episodio marginale in quella che pare avere le caratteristiche di una docu-serie da divorarsi in binge-watching. Le strane dinamiche familiari-sentimentali-lavorative del mondo Tsitsi, fra l’amore-odio con il papà coach, il tira e molla con la Badosa, l’ex preparatore atletico che lo accusa di non avere etica lavorativa e lui che gli risponde a mezzo stampa, sono obiettivamente una compilation di argomenti su cui cliccare “seguo”.

Luca Nardi

L’impressione, per carità solo quella e null’altro, è che la vittoria di febbraio contro Novak Djokovic sia diventata una sorta di prigione. Luca dà sempre l’idea di volere spaccare il mondo ogni volta che scende in campo, ma sembra avere momentaneamente smarrito la strada di quel tennis furiosamente razionale che lo ha imposto all’attenzione generale. Anche senza aspettative alte su una superficie che conosce ancora poco, perdere così da Etcheverry al 1° turno fa un po’ rabbia.

Sebastian Korda

Era uno dei possibili outsider di lusso del torneo, è uscito subito da un Lucky Loser, seppure il più “rognoso” che potesse capitargli. Anche lui continua a mancare gli appuntamenti importanti.