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È il 17 febbraio 1999 quando Syphon Filter, videogioco sviluppato da Eidetic (l’attuale Bend Studio, che alcuni ricorderanno per Days Gone) e pubblicato da 989 Studios, arriva sulle nostre PlayStation. La stampa specializzata immediatamente lo definisce “il fratello povero di Metal Gear Solid” ma il pubblico lo accoglie in modo decisamente più caloroso.

IL GIOCO

Syphon Filter racconta le imprese di Gabriel Logan e Liang Xing, due agenti segreti sulle tracce del terrorista ricercato a livello internazionale Erich Rhoemer e del suo braccio destro Mara Aramov, ex agente del KGB. Questi ultimi sono in possesso del Syphon Filter: un’arma biologica di nuova generazione capace di colpire solo specifici gruppi etnici e il cui vero potenziale risiede nella possibilità di riprogrammare il virus killer. Sarà compito dei due eroi impedire a questo gruppo terroristico di scatenare la terza guerra mondiale, inseguendolo attraverso l’America, il Kazakistan e l’Ucraina.

Screenshot Syphon Filter (1999) per PS5

Il titolo è un videogame d’azione con derive sparatutto in terza persona e stealth. Controllando Logan, il giocatore si trova a dover scaricare una pioggia di proiettili su orde di terroristi e criminali vari nel corso di 20 missioni. Il gameplay funziona molto bene non solo grazie ai ritmi adrenalinici ma anche in virtù di un ottimo (per l’epoca) sistema di controlli. Basti pensare che permette al protagonista anche di sparare in movimento mantenendo salda la mira, grazie al sistema di agganciamento dei nemici per il quale è sufficiente tenere premuto il tasto di R1.

Degno di nota anche il discreto arsenale a disposizione di Logan. I giocatori ricorderanno probabilmente il taser che può addirittura dare fuoco ai nemici: indimenticabile non solo per il sadismo dell’azione ma anche per le urla degli sfortunati nemici, degne di un film di serie Z!

A livello tecnico Syphon Filter è sicuramente in linea con i titoli di quegli anni, anche se probabilmente è meno suggestivo del Metal Gear Solid con cui è stato messo a diretto paragone. Tuttavia, il titolo di Bend Studio dimostra un’attenzione ai dettagli decisamente non scontata. Un esempio? Le bottiglie e i lucchetti delle porte che esplodono quando vengono colpiti da proiettili!

Screenshot Syphon Filter (1999) per PS5

UN PARAGONE IMPOSSIBILE

Come anticipato, Syphon Filter ha avuto problemi di ricezione, soprattutto da parte della critica di settore. Questo è però il risultato dell’arrivo – il 3 settembre 1998 in Giappone e fra ottobre dello stesso anno e febbraio dell’anno successivo in America ed Europa – di Metal Gear Solid.

Analizzare Syphon Filter sulla scia di Metal Gear Solid equivale a proporre uno scontro impari da cui probabilmente nessuno nel 1999 sarebbe uscito indenne. Non solo, è anche decisamente sbagliato. Se da un lato è vero che i due videogame condividono alcune importanti direttrici di trama e tematica, dall’altro è innegabile che si tratta di opere molto diverse.

Ambedue i titoli raccontano la storia di un agente segreto che deve sgominare un’organizzazione terroristica, ma i rispettivi mood – rispecchiati anche dai gameplay – sono completamente diversi. Siphon Filter è un action-shooter adrenalinico e caciarone, in stile Mission Impossible o Die Hard; Metal Gear Solid, invece, è uno stealth riflessivo con tonalità più serie e cupe, senza dimenticare che è pur sempre vicino ad un anime.

Più in generale, Syphon Filter è un videogioco che non ha e (probabilmente) non hai mai voluto avere la profondità di Metal Gear Solid. Lo si vede nella trama valida, soprattutto per l’epoca, ma in nessun modo comparabile con l’opera di Hideo Kojima che rappresenta un punto di rottura nella storia del medium, capace di portare la cinematografia (scrittura e regia) all’interno della videoludica. Anche sul fronte del gameplay non c’è nulla da rimproverare a quello di Syphon Filter, solido ed incalzante ma sicuramente meno ricco e autoriale di quello di Metal Gear Solid (basta pensare alla bossfight con Psycho Mantis).

Siamo quindi di fronte a un paragone iniquo se non addirittura impossibile. A questo va aggiunto che l’opera di Eidetic è comunque riuscita a creare una propria identità riconoscibile e a ricavarsi una fetta di fan, riscuotendo un buon successo tanto da avere alcuni sequel.

I SEQUEL: DECLINO E RIPRESA

Nel 2000 esce Syphon Filter 2 che mette in mostra un notevole salto di qualità nel gameplay, nel balancing e anche nella grafica. Il gioco aggiunge nuove armi ed equipaggiamenti, consente di controllare Liang Xing durante alcune missioni e può essere ritenuto uno dei migliori sequel nella storia della prima PlayStation.

Il successo del secondo capitolo trasforma Syphon FIlter in una serie. Nel 2001 esce Syphon Filter 3, un prequel tiepido e poco ispirato, legato a meccaniche ormai vecchie e pubblicato su PlayStation quando ormai PlayStation 2 era già una realtà consolidata. Una scelta, questa, presa forse per evitare la concorrenza (imbattibile) di Metal Gear 2: Sons of Liberty che avrebbe messo Syphon Filter 3 alle strette più del predecessore.

Ma è con Syphon Filter: The Omega Strain, l’unico capitolo pubblicato su PlayStation 2, che la serie raggiunge il punto più basso. La rinuncia all’iconico Gabe Logan in cambio di un avatar editabile dal giocatore, un gameplay rivedibile e lo spostamento verso un rudimentale multiplayer online, sono tutte caratteristiche che precipitano l’opera verso l’oblio.

La storia della serie però non finisce qui. Nel 2006 viene pubblicato Syphon Filter: Dark Mirror per PlayStation Portable (PSP). Questo titolo porta nuova linfa al brand, recuperando il vecchio protagonista e dimostrando di essere una serie ancora capace di offrire innovazione e alta qualità.

Il successo è poi confermato nel 2007 da Syphon Filter: Logan’s Shadow, pubblicato ancora su PSP, che riesce anche a migliorare la ricetta del predecessore. La trama ben sceneggiata e coinvolgente impreziosisce un gameplay raffinato ed ampliato da un nuovo arsenale e una serie di missioni acquatiche che aggiungono varietà all’opera.

Il sesto capitolo della serie sarà però anche l’ultimo. Dopo Logan’s Shadow, Syphon Filter è finito nel silenzio, nonostante per anni in rete siano circolate voci di un ritorno su PlayStation 4. Alla fine, è stato solo tanto rumore per nulla e i fan adesso possono solo sperare in una nuova incarnazione dell’opera su PlayStation 5.

Immagine di testa: Screenshot Syphon Filter (1999) per PS5

Si ringrazia Nicola Benetton per la collaborazione

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