Un italiano ha vinto il Giro di Slovenia, corsa che di solito viene cannibalizzata da Tadej Pogacar che si prepara lì in vista del Tour de France, ma che quest’anno ha saltato. E che nel 2024 ha vinto Giovanni Aleotti.
Il corridore della Bora-Hansgrohe ha prevalso su un gruppo di partecipanti di tutto rispetto, difendendosi in montagna e attaccando dove necessario, ottenendo il suo primo risultato di prestigio da professionista.
Giovanni Aleotti, chi è
Intervista a Davide Cassani, all’epoca commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo. “Il futuro delle corse a tappe per quanto mi riguarda è Giovanni Aleotti”.
E ancora Cassani, dopo il trionfo dell’emiliano al Giro di Slovenia, in un fondo sulla Gazzetta dello Sport: “Aleotti non è Evenepoel e neanche Pogacar, ma un ottimo giovane corridore al quale serve tempo per trovare quell’equilibrio psicofisico necessario per ottenere grandi risultati”.
Infine, Cassani: “Lo so, stiamo soffrendo, ci manca un corridore alla Vincenzo Nibali, ma anche lui impiegò qualche anno per arrivare al top. Solo al quinto anno da professionista riuscì a permettere di fare la tua corsa sia fondamentale”.
Insomma, dopo Pellizzari qualcosa si muove tra i giovani italiani a livello di grandi corse a tappe.
Aleotti però è del 1999 mentre Giulio del 2002 e la loro scelta di carriera è stata diversa visto che Giovanni è finito dritto alla Bora dopo essere passato professionista con il marchigiano invece alla Bardiani, di fatto da capitano.
Curiosamente la Bora ha già messo sotto contratto Pellizzari per le prossime stagioni.
Da dilettante comunque Giovanni Aleotti fece secondo al Tour de l’Avenir del 2019, il Tour de France giovanile, dietro a Foss, il norvegese attualmente all’Ineos. Insomma, la stoffa c’era.
In un’intervista dell’epoca Aleotti affermò di avere come modello Van der Poel e di stimare molto Alessandro De Marchi. Ragazzo con la testa sulle spalle, oltre alla carriera ciclistica ha mantenuto anche quella universitaria.
Com’è andata al Giro di Slovenia
Detto che Aleotti ha partecipato anche al Giro d’Italia di quest’anno chiudendo al 24° posto, l’emiliano si è poi concentrato sul Giro di Slovenia, appunto, da capitano della Bora-Hansgrohe.
Vittoria con 10 secondi di vantaggio sul basco Pello Bilbao, corridore esperto e navigato, che forse non si aspettava di dover tenere a bada sia Giovanni Aleotti che il solito Pellizzari, poi terzo.
L’emiliano ha conquistato la classifica generale e quella a punti grazie soprattutto al trionfo nella terza tappa con arrivo a Nova Gorica, rintuzzando poi il feroce ritorno di Bilbao nella frazione successiva di Krvavec, vinta dal basco con dedica all’ex compagno di squadra Gino Mader.
Sulle strade di Pogacar un successo di prestigio per Giacomo Aleotti in un periodo in cui tutto il ciclismo italiano è nel mezzo di una sorta di rinascita, trascinato dai suoi giovani.