Al termine di ogni stagione si tracciano i bilanci e vengono assegnati premi e riconoscimenti. LBA ha diramato, come ogni anno, quelli della stagione regolare, ma noi vogliamo fare un passo oltre, inserendo quelli complessivi, di fine playoff.
Willis, Tucker, Belinelli, Shengelia e Bilan sono stati i giocatori selezionati dagli addetti ai lavori per la regular season come miglior quintetto. Stride che non ci sia nemmeno un giocatore della squadra campione d’Italia, ma come abbiamo più volte detto, alla vigilia dei playoff l’Olimpia si presentava non come super favorita alla vittoria finale.
Facendo un bilancio oggi è chiaro che il risultato finale cambia la prospettiva di questo quintetto, che non potrebbe non vedere, ad esempio, Nikola Mirotic, il quale ha disputato le due ultime partite al limite della perfezione, facendosi preferire a Toko Shengelia (o Marco Belinelli, in base al ruolo che vogliamo dare all’MVP della finale), che ha spiccato nel successo della Virtus ma è uscito alla fine triturato dalla morsa difensiva biancorossa lasciando così il palcoscenico all’avversario montenegrino. Difficile non inserire dopo i playoff anche Shavon Shields in posizione di guardia: l’americano ha nuovamente mostrato di essere il giocatore più decisivo del torneo quando si mette in proprio e, quando le partite contano, difficilmente manca la sua firma.
Volendo lasciare a Willis il ruolo di playmaker, perché se Pistoia è riuscita a raggiungere i playoff è buona parte per merito suo, la posizione di centro la affidiamo a Nicolò Melli, che ha disputato dei playoff da leader, in campo e fuori, trascinando l’Olimpia nei momenti più complessi. Il suo anno non è stato facile, per via della convivenza in campo con Mirotic, ma è risultato essere il miglior difensore e il miglior italiano della serie finale (così ha deciso la LBA), confermandosi elemento indispensabile nella struttura di squadra di Messina, che l’ha più volte elogiato. Immaginarlo lontano dall’Olimpia è davvero strano.
Considerando quindi Willis playmaker, Shields guardia, Mirotic ala forte e Melli pivot, il ruolo di ala piccola lo lasciamo a Marco Belinelli, che in finale è stato ingabbiato dalle trame difensive di Messina e dell’Olimpia ma che, a 37 anni, ha disputato una delle sue migliori stagioni di sempre, dimostrando anche ai più scettici di poter essere ancora protagonista ai massimi livelli, italiani ed europei.
Il nostro quintetto finale è: Willis, Shields, Belinelli, Mirotic, Melli, al quale aggiungiamo Diego Flaccadori come 6° uomo, per la crescita e l’utilità che ha saputo avere durante i playoff, riuscendo a convincere Messina a tenerlo in campo anche nei minuti finali. Il suo status di giocatore e il suo valore, dopo quest’anno, sono cresciuti esponenzialmente e per lui Milano potrebbe diventare una casa dove stare diversi anni.