La Champions League è pronta ad offrire spettacolo nella sua nuova stagione che, come ormai sappiamo, presenterà al via ben 36 squadre e una formula totalmente rivoluzionata in un girone unico (aspettando le ultime sette qualificate che arriveranno dopo i preliminari di agosto).
In attesa di vedere l’atteso sorteggio del 29 agosto, per sapere quali scontri vedremo nelle otto partite per squadra da disputare, a stupire sono in particolare alcuni club che tornano finalmente in Champions League dopo una lunga assenza (vedi Bologna e Aston Villa), dopo anni difficili (vedi lo Stoccarda) o che addirittura faranno quest’anno la loro prima apparizione (vedi Girona e Brest).
Outsiders che hanno già ottenuto il loro premio più bello, ma che ovviamente ora vogliono ben figurare nella vetrina più importante del calcio europeo.
Il Bologna di Thiago Motta: un miracolo atteso 60 anni
L’ultima apparizione dei rossoblu nel massimo palcoscenico europeo, è datata 1964 quando ancora si chiamava Coppa dei Campioni. Una presenza durata appena il tempo della sfida al primo turno con l’Anderlecht, chiusa nel peggiore dei modi, condannato all’eliminazione solo per il lancio della monetina (vittoria dei belgi all’andata, vittoria del Bologna al ritorno e pareggio per 0-0 nello spareggio, ma allora non c’erano nè supplementari nè rigori a decretare il vincitore).
La miracolosa stagione del Bologna di Thiago Motta è coronata con un quinto posto che vale il meritato ritorno in Champions, dopo aver offerto probabilmente un calcio tra i più spettacolari e divertenti dell’anno. L’artefice di quel “giochino” ora ha preso altre vie, ma il progetto di Saputo e società è solido e con una vecchia volpe come Sartori alla direzione tecnica, i felsinei cercheranno di fare del loro meglio nelle otto sfide che li aspettano.
Otto partite probabilmente complicate, visto che la lunga assenza internazionale ha limitato il ranking UEFA e la squadra affidata a Italiano sarà in quarta fascia nei sorteggi. Ma forse proprio il nuovo mister, reduce da due finali di Conference consecutive, è la garanzia migliore per una continuità di gioco e di risultati, anche in Europa, come da ambizioni dichiarate della società canadese.
Il Girona: una favola Catalana
Nella lunga storia del Girona, iniziata intorno al 1930, la squadra ha quasi sempre militato a cavallo tra la Seconda e la Terza divisione spagnola. La svolta è arrivata solo a metà degli anni “dieci”, con la prima storica promozione in Liga che ha coinciso con un cambio di proprietà che coinvolgeva una holding decisamente competitiva come la City Football Group.
L’inesperienza a quei livelli, costò la retrocessione due anni dopo, ma ormai la linea era tracciata e non è un caso se dopo altri due tentativi, il Girona torna nella massima serie e non solo centra una salvezza comodo lo scorso anno, ma grazie alla guida tecnica di un sorprendente Michel (al secolo Miguel Angel Sanchez Munoz), riesce a chiudere in piena zona Champions conquistando uno slot insperato nella competizione più importante.
Investimenti mirati, giovani di grande talento e un’alchimia perfetta che Miguel è riuscito a dare nei suoi tre anni di permanenza, facendo esplodere il talento di molti suoi protagonisti: da Savio a Tsygankov passando per il bomber Dovbyk (24 e 8 assit in 36 partite di campionato) e capitan Garcia. Tutti rigorosamente sotto i 27 anni, per una squadra che è non solo presente, ma anche futuro.
Mercato permettendo, perchè oggi ovviamente, tutti i protagonisti della stagione sono finiti sui taccuini di mezza Europa. Ma in questo caso è la continuità tecnica e societaria a offrire garanzie anche sulla prossima Champions.
Aston Villa, ritorno alla gloria (dopo 41 anni)
Erano i gloriosi anni ottanta, quando i Villans non si sono limitati a partecipare alla Coppa Campioni, ma l’hanno addirittura vinta. Nel Maggio del 1982, l’Aston Villa si gioca la finalissima contro il Bayern Monaco, vincendo per 1-0 con un gol di Withe al 67′ della ripresa.
Anni d’oro che portano in bacheca un titolo nazionale, una Coppa dei Campioni e una Supercoppa UEFA, facendo tornare la squadra di Birmingham ai vertici mondiali dopo 71 anni dal loro primo (e prima di allora, unico) successo in campionato del 1910.
Dopo quel risultato, per i tifosi dei Villans un lunghissimo periodo di astinenza, culminato con la retrocessione in Championship del 2016 che sembrava poter affossare definitivamente il glorioso club. E invece, come a volte accade, proprio quel momento è stato occasione per una sliding door: una nuova proprietà (la Recon Group) che acquista il club per 76 milioni di sterline, una serie di acquisti mirati a crescere il tasso tecnico della squadra e soprattutto un allenatore esperto e vincente in grado di valorizzarli come Unai Emery.
Ed è così che nell’ultima stagione, l’Aston Villa ha chiuso al quarto posto in Premier League, dietro solo al trio delle meraviglie (City, Arsenal e Liverpool) ma tenendosi davanti agli Spurs, allo United e ad altre proprietà milionarie come il Chelsea e il Newcastle. Ora le cose si fanno ancora più interessanti, perchè al netto di qualche possibile uscita (Douglas Luiz richiestissimo), la rosa a disposizione di Emery è ricca di talento e qualità ed è composta da una serie di giovani pronti e mettersi in mostra anche nel palcoscenico della Champions (da Daiby a Pau Torres, ma anche i vari Tielemans, Watkins e Bailey). Non sarà avversario facile da affrontare, pur finendo probabilmente in terza o quarta fascia, visto che la sua assenza dalla Coppa principale mancava da ben 41 anni!
Brest: una Champions “miracolosa”
Se c’è una definizione che ben si presta a descrivere la stagione del Brest in Ligue1, questa è sicuramente “miracolosa“. La squadra di questa cittadina in Bretagna che non conta più di cento cinquantamila abitanti, non era mai riuscita nella sua storia a chiudere meglio di un ottavo posto nella massima serie francese.
Niente lasciava immaginare una stagione così entusiasmante, pur se dopo l’arrivo di Eric Roy nel gennaio ’23, la squadra aveva pian piano cominciato a giocare bene, raccogliendo una salvezza che a un certo punto sembrava compromessa. Quest’anno, l’allenatore arrivato un po’ dal nulla (non allenava dal 2011 a Nizza…) è riuscito a trovare perfettamente l’alchimia giusta da una rosa che non ha in pratica alcun protagonista di rilievo, ma conta su tanta esperienza (terza squadra per età in Ligue1) e un gruppo molto solido e affiatato.
Certo per raggiungere quel insperato terzo posto, c’è stato bisogno anche di una stagione decisamente non brillante da parte di molte degli altri top club (Marsiglia, Lione, Lilla tutte sotto tono) e ora ci sarà da allestire una rosa competitiva e più profonda, per non sfigurare alla prima apparizione sul palco della Champions.
Stoccarda: la miglior difesa è l’attacco!
Non ci fosse stata l’epica cavalcata da record del Bayer Leverkusen, giunto al suo primo titolo in Bundesliga, quest’anno si sarebbe di certo fatto un gran parlare dello Stoccarda di Sebastian Hoeness.
Una squadra capace di passare dallo spareggio salvezza della stagione scorsa, allo scintillante gioco offensivo di quest’anno, con un secondo posto (davanti anche al Bayern Monaco) e due attaccanti capaci di segnare qualcosa come 28 gol (Guirassy) e 18 reti (Undav).
Certo lo Stoccarda non è nuovo allo scenario della Champions League, che lo aveva visto l’ultima volta nel 2010 uscire agli ottavi. Ma da allora era successo un po’ di tutto in casa degli Svevi, compresa una retrocessione nel 2016 poi ripetuta nel 2019, salvo poi risalire subito in Bundesliga e lottare nelle ultime stagioni sul fondo della classifica.
C’era quindi ben poco materiale per immaginare quello che sarebbe accaduto, salvo poi che a conti fatti, quando si mettono tutte le pedine nella giusta collocazione e si punta su giovani di talento e prospettiva ben guidati, solitamente i risultati arrivano. Che poi è il motivo per cui questa squadra, al netto delle possibili uscite di mercato, ha comunque tutte le carte in regola per replicare una buona stagione sia in Germania, sia soprattutto in Champions.
Tutte le squadre qualificate per la Champions e le fasce di appartenenza
Per la suddivisione definitiva delle fasce di appartenenza (fondamentale per il sorteggio del 29 agosto), molto dipenderà da quali saranno i club che riusciranno ad ottenere il pass dopo i preliminari e gli spareggi di agosto, visto che tutto si basa sulla posizione del ranking UEFA e ci sono diverse squadre in bilico (il Milan per esempio potrebbe essere in seconda o in terza fascia, così come molte di quelle in quarta potrebbero salire in terza).
1° Fascia | 2° Fascia | 3° Fascia | 4° Fascia |
MANCHESTER CITY | LEVERKUSEN | FEYENOORD | MONACO* |
BAYERN MONACO | ATL.MADRID | SPORTING | ASTON VILLA* |
REAL MADRID | ATALANTA | PSV | BOLOGNA* |
PSG | JUVENTUS | CELTIC* | GIRONA* |
LIVERPOOL | BENFICA | STOCCARDA* | |
INTER | ARSENAL | STURM GRAZ | |
DORTMUND | CLUB BRUGGE | BREST | |
LIPSIA | SHAKHTAR* | ||
BARCELLONA | MILAN* |