Dopo la fantastica vittoria della rossa a Montecarlo, pur in una gara tra le più noiose della storia, nel Gran Premio del Canada le Ferrari crollano come non si vedeva da anni e finiscono entrambe fuori, mentre Max Verstappen riprende il suo cammino con la settima vittoria stagionale, in barba a McLaren e Mercedes che con qualche errore di troppo, lasciano all’infallibile Red Bull la gioia del successo (meritato).
Ma questi sono solo alcuni degli spunti di una gara resa complicatissima dalla pioggia, che è andata e venuta sul circuito di Montreal sparigliando spesso le carte in tavola. Vediamo un riassunto di ciò che è successo nel filtro del nostro consueto “Pagellone” dedicato.
Le Pagelle del GP di Montreal
Max Verstappen – Voto 9.5 – Infallibile!
Chi lo aveva visto in difficoltà a Montecarlo e si era troppo frettolosamente precipitato a dire che il suo regno era concluso, dovrà ricredersi. Non perchè le Red Bull in effetti ora siano effettivamente più vulnerabili (oltre ad aver perso lo scettro di monoposto più veloce in pista), ma perchè a differenza di tutte le altre scuderie, i “bibitari” non sembrano commettere errori (o se non altro ne fanno molti meno di altri) e nessuno al momento può contare sulla guida di un mostro come Max Verstappen.
Già perchè ora finalmente possiamo apprezzare ancora di più quanto il suo “manico” sia determinante per dare a questa monoposto quello scatto decisivo per mantenere la testa, evidenziato come non mai nelle prestazioni sempre più disastrose del suo (non per molto) compagno di squadra. Insomma, le avversarie corrono (Ferrari a parte), ma ne dovranno macinare ancora di strada prima di riuscire a fare quello che sta facendo questo campione olandese sempre più da leggenda.
Ferrari – Voto 0 – Incubo!
Eravamo andati a dormire con negli occhi la festa di Montecarlo e un Leclerc felice e bagnato dopo il tuffo in mare celebrativo. Ci siamo svegliati in Canada e abbiamo scoperto che è rimasta solo l’umidità del sudore di un incubo, come quello che deve aver vissuto Leclerc per tutti i suoi 39 giri a Montreal (e per parte delle qualifiche).
La sua Ferrari non gira, lo si vede subito, costretto a continui aggiustamenti sul volante anche solo per tenere il passo nelle retrovie, sverniciato sul rettilineo non dalla Red Bull o dalla McLaren (lontane anni luce), ma dalla Alpine di Gasly o dalla Aston Martin di Stroll. I dati ci racconteranno di 1.2 secondi in meno sul giro per quel problema (ancora da definire), ma si fatica davvero a capire questo passo indietro incredibile della rossa, che anche con Sainz (teoricamente con la macchina a posto) non riesce mai a uscire dalle retrovie di una corsa iniziata male e finita peggio.
A coronare il week end più terribile della storia recente (il doppio ritiro non si vedeva da Baku 2022), una gestione del muretto come sempre molto rivedibile, sia nel comparto comunicativo che strategico (inspiegabile la passività con cui si è comunque deciso di affrontare le tante incognite e variabili del meteo).
Voto singolo ai due piloti:
- Charles Leclerc – Voto 5 – Un punto in più del compagno di squadra perchè almeno lui se l’è sudata tutta il GP, impazzendo nella gestione di una macchina impossibile da portare avanti, e volendo anche per il coraggio che se non altro ha dimostrato imponendo al mueretto un disperato tentativo con le gomme da asciutto. Ovviamente proprio nel momento in cui torna la pioggia, ma questa è un’altra storia (di certo non fortunatissimo il monegasco).
- Carlos Sainz – Voto 4 – Se la Ferrari va così piano la colpa non è certo sua, ma ci mette mano con qualche errore di troppo che porta peraltro all’uscita anticipata (sua e del povero Albon).
Lando Norris – Voto 7,5 – Sciupone!
L’impressione è che, con un pizzico di attenzione in più, questa gara si sarebbe potuta anche portare a casa. La sua McLaren è stata diverse volte la più veloce in pista, soprattutto in determinate condizioni (vedi con le intermedie e la pista in fase di asciugamento), tanto che era riuscito alla fine a portarsi anche in testa a tutti poco prima del cambio gomme.
Proprio in quella fase, dal muretto non è probabilmente arrivata la scelta giusta tenendolo ancora due giri fuori in pista mentre tutti gli altri principali rivali avevano messo su le slick. Morale, il primo posto perso per un soffio al rientro in pista, con Verstappen però che mette quei cinque secondi di distanza buoni per evitare sorprese.
Ci si mette poi la bagarre con Russell a chiudere il discorso sul possibile recupero. Max ringrazia, ma una cosa è certa, la McLaren c’è e come detto è spesso anche la più veloce in pista, da almeno un paio di gare a questa parte.
George Russell – Voto 7,5 – Per un pelo!
Se Norris avrà qualche rimpianto, la stessa cosa potrebbe valere anche per George Russell, che da una parte è certamente contento per il suo miglior risultato stagionale, che fa il paio con la pole position del sabato, ma che avrà qualche rammarico per non essere riuscito a sfruttare alcuni momenti decisamente favorevoli durante la gara.
Anche in questo caso, parte del rammarico va diviso con le scelte del muretto, che proprio quando potrebbe lanciarsi al comando lo richiama ai box per un cambio gomme (medie) forse non così risolutivo (in positivo), facendolo finire non solo lontano da Verstappen ma anche dietro le McLaren. Poi certo, combatte fino alla fine e il secondo posto potrebbe essere alla sua portata stando ai tempi, ma si deve accontentare della terza piazza davanti al suo compagno di squadra.
Lewis Hamilton – Voto 7 – Solido!
Che la Mercedes abbia trovato in Canada la via giusta, lo dimostra non solo il terzo posto di Russell, ma forse ancora di più quel quarto di Hamilton, che probabilmente nel finale ne aveva anche di più, ma che in ogni caso ha dimostrato per tutta la gara di essere tra i piloti ad aver gestito meglio le tante difficoltà e incognite del circuito (e del meteo).
Altrettanto probabilmente, proprio questa situazione dove l’esperienza è stata fondamentale, unita a una macchina finalmente competitiva ad alto livello, ha portato l’ex campione del mondo a mostrare il suo lato migliore in pista.
Fernando Alonso – Voto 7 – Primo (degli Altri)!
E a proposito di esperienza, il 42enne spagnolo ha dimostrato ancora una volta, come possa giocarsela con tutti in pista. Almeno con il gruppone degli “altri”, lontani dall’insidiare i primi cinque, ma con l’Aston Martin tenuta saldamente davanti al resto della flotta, precedendo alla fine anche il compagno di squadra Stroll.
Diciamo che in una gara dalle mille complicazioni come quella vissuta in Canada, il sapere gestire al meglio tutte le situazioni ha inciso non poco sul risultato finale. E Alonso in questo non è secondo a nessuno.
Kevin Magnussen – Voto 5,5 – Quasi!
Pronti via, tutti a dire che queste Haas erano pazze a partire con le gomme da bagnato. E invece, in quei primi tre o quattro giri fanno un vero e proprio miracolo, correndo come fossero su delle rotaie rispetto al resto del gruppo.
Un azzardo che sembrava incredibilmente aver pagato, soprattutto con Magnussen che saliva fino ai primi posti del plotone girando come e meglio dei top player in pista. Una breve finestra di pista bagnata, certo, ma che poteva essere sfruttata al meglio, non fosse che poi il pilota danese si ferma ai box per il cambio gomme trovando i meccanici completamente impreparati (non avevano nemmeno schierato le gomme) lasciando più di mezzo minuto e ritrovandosi alla fine esattamente al punto di partenza. Bene lo stratega, malissimo tutto il resto.
Alexander Albon – Voto 6,5 – Doppio sorpasso!
Alla fine è Sainz a chiudere la gara di Albon, colpendolo durante il suo testa coda che costerà il ritiro di entrambi. Gara di alti e bassi quella del pilota inglese, che ha però il merito di farci vedere quello che potrebbe già essere definito come il sorpasso più incredibile di stagione: Albon mira Ocon alla chicane e lo affianca sulla sinistra per superarlo, trovandosi però davanti anche Ricciardo e infilandolo proprio sulla prima curva. Spettacolare.
Strategie di squadra – Voto 4 – Caos!
Diciamola tutta, in Canada la situazione era complicata per tutte le scuderie, ma nelle difficoltà, qualche scelta non proprio felice è venuta fuori. Vale ovviamente per la Ferrari che ha affrontato il week end peggiore senza metterci mai nemmeno un po’ di coraggio in più (se non per scelta dello stesso Leclerc), ma anche per McLaren e Mercedes, complici probabilmente del successo Red Bull, che ha il merito però di non aver sbagliato nulla, al contrario delle rivali.
Discutibile la scelta di non far rientrare subito Norris al primo cambio, così come quella di non aver osato almeno un cambio di strategia tra i due piloti in alcune condizioni al limite che potevano permettere scelte interessanti. Stesso dubbio sulla Mercedes, che come detto fa rientrare un po’ a sorpresa non tanto Hamilton (ci poteva stare provare a chiudere con gomme più fresche), ma un Russell che stava girando benissimo là davanti e che si è ritrovato a dover inseguire di nuovo il gruppetto di testa.
Insomma, la pioggia ha creato situazioni altamente spettacolari e sparigliato spesso le carte in pista, ma forse gli strateghi del muretto non hanno mostrato molto coraggio in questa domenica (fatto salvo per quello della Haas, con le gomme pioggia in partenza, vanificato poi dalla gestione ai box).