L’impresa dell’Olimpia in gara 1 è già da segnare sul taccuino come primo squillo di una finale aperta a tutti i risultati. Dopo una gara sempre a inseguire, l’EA7 è riuscita ribaltare l’iniziale svantaggio grazie a un secondo tempo magistrale, con un Napier trascinatore (21 punti) e un Shields (25 con 6/7 da tre) decisivo nel tempo supplementare con tre triple determinanti. Tanti i temi interessanti, che vedremo ripetersi anche nel secondo capitolo della serie, con la già assoluta certezza di un livello altissimo dal punto di vista tecnico, tattico e di intensità.
Gara 2
C’è da aspettarsi un altro match al cardiopalma, dove la qualità dei roster – con la Virtus che ha recuperato sia Lundberg che Zizic – continuerà a spiccare.
A fare la differenza nel secondo tempo di gara 1 è stata la voglia di Milano di andare a rimbalzo in attacco, qualità che ha contribuito a concedere più possessi alla squadra di Messina, brava a concretizzarli alzando le percentuali di tiro nella seconda metà di gara. Rimbalzi catturati non solo da chi te lo aspetti, ma i quattro raccolti da Shields e Napier, i sette di un presentissimo Hall, i quattro di Hines e Voigtmann danno bene l’idea del lavoro fatto dai ragazzi di Messina sotto le plance, in attacco così come in difesa.
Rispetto invece alle questioni individuali, se per l’Olimpia l’arcano era ed è Marco Belinelli – 14 punti con, però, 3/10 da tre – per la Virtus i rebus difensivi sono stati tanti.
Shields e Napier sul perimetro devono avere una marcatura molto più rigida di quanto visto nel primo match, così come Hall, che ha chiuso con 18 punti, 3/6 dall’arco e quei sette rimbalzi che hanno fatto da ciliegina sulla torta di una partita superlativa per l’esterno biancorosso.
La coperta però rischia di diventare corta per la squadra di Banchi, perché aumentando la protezione sugli esterni si aprirebbero spazi per i giocatori d’area, con Mirotic e Melli pronti a prenderseli. La coppia di ali forti dell’Olimpia ha chiuso con appena 9 punti in coppia ma combinando per 15 rimbalzi, dato assai rilevante nel rilevamento statistico del match.
Facile intendere che la pressione, per gara 2, sarà tutta sulle spalle delle V Nere, chiamate a pareggiare immediatamente sul campo amico perché poi la serie di sposterà in Lombardia, dove la squadra di Banchi non vorrà arrivare sotto 2-0. In quel caso il fattore campo avrebbe totalmente cambiato padrone e l’Olimpia avrebbe ben due match point casalinghi per chiudere il discorso scudetto.