Il Giro del Delfinato come ogni anno è il grande antipasto del Tour de France. Non solo perché appunto si corre in terra francese, nella zona delle Alpi, ma perché spesso chi partecipa a questa corsa è perché si vuole testare in ottica Grande Boucle.
Quest’anno la sfida sarà tra i principali rivali di Tadej Pogacar, di fatto quelli reduci dalla tremenda caduta al Giro dei Paesi Baschi meno Jonas Vingegaard, campione uscente del Delfinato, ancora convalescente.
Giro del Delfinato, i big al rientro
Ci sarà molta attenzione soprattutto nei riguardi di due dei fuoriclasse rimasti coinvolti in quel drammatico incidente, gli unici che al momento si sono rimessi in sella con la speranza di fare bene al Tour de France che partirà il 29 giugno da Firenze.
Uno è Primoz Roglic, lo sloveno della Bora che sperava di arrivare naturalmente meglio a questo Giro del Delfinato. Non è un caso però che la squadra abbia deciso di schierare al Giro del Delfinato accanto a lui tutte le altre prime punte, Jay Hindley e Aleksander Vlasov, per creare un amalgama efficace in vista del Tour.
Favorito lo sloveno lo è per blasone, ma forse non ancora per condizione. Di fatto questo è il suo secondo esordio stagionale dopo aver fatto così così alla Parigi-Nizza.
Stessa storia per Remco Evenepoel, il belga della Soudal che avrà come scudiero al Giro del Delfinato quel Mikel Landa anche lui caduto male al Giro dei Paesi Baschi, seppur non nella stessa tappa del maxi-incidente della discesa di Olaeta.
Remco è veramente un’incognita anche perché totalmente imprevedibile, nel bene e nel male.
I probabili favoriti
Aperitivo del Tour de France il Giro del Delfinato, d’accordo, ma chissà che a trionfare non sia un nome non diciamo a sorpresa ma non necessariamente tra i grandi favoriti.
Del resto il percorso è sempre quello da anni: 8 tappe di cui una cronometro di 21 chilometri e un crescendo di durezza in vista del prossimo weekend, quando si deciderà tutto.
Come squadra abbiamo una Ineos in grande spolvero dopo il Giro d’Italia con un Carlos Rodriguez che punta a replicare lo stupefacente Tour de France 2023, quando arrivò quinto.
Altro team che sta andando fortissimo è l’Ag2r-Decathlon che però non ha uomini di classifica ma punterà a qualche successo di tappa tipo con Armirail nella cronometro o Sam Bennett nelle (poche) tappe adatte agli sprinter.
Da non sottovalutare poi la Lidl-Trek con Tao Geoghegan Hart anche lui carico in vista del Tour de France. L’inglese è un nome assolutamente spendibile per il podio del Giro del Delfinato 2024. Una Lidl-Trek dove cercherà di ottenre un posto al sole anche il nostro Giulio Ciccone.
Visma e UAE, sentimenti opposti
Certo, poi abbiamo le due grandi corazzate del gruppo, naturalmente presenti in forze a questo Giro del Delfinato: la Visma e la UAE.
Per i gialloneri dopo un inizio anno disastroso tra cadute e infortuni (Van Aert, Vingegaard) è tempo di riprendere le redini del gruppo, quantomeno provarci. Sepp Kuss è l’unico capitano rimasto, di fatto, gettato nella mischia coi galloni del grande dopo aver vinto la Vuelta nel 2023.
Forse un peso eccessivo per l’uomo del Colorado che avrà al suo fianco l’unica buona notizia per la Visma, quel Matteo Jorgenson positivo nelle prime corse dell’anno. Chissà che non sia proprio lui il vero capitano, quello da classifica generale.
La UAE con Pogacar a preparare il Tour de France dopo aver dominato il Giro d’Italia testerà innanzitutto al Giro del Delfinato la condizione dei vari scudieri dello sloveno, su tutti quel Juan Ayuso che al Tour dovrà essere il gregario di extra-lusso di Pogi.
Per il giovanissimo spagnolo, classe 2002 ricordiamolo, dopo la vittoria al Giro dei Paesi Baschi e il quinto posto al Giro di Romandia, la possibilità di mettere il suo nome nell’albo d’oro anche di questa corsa.