Un’altra prestazione clutch del duo Doncic-Irving ha guidato i Mavs ad un altro successo contro i Timberwolves, il terzo della serie (3-0), ed ora il team di coach Kidd sogna il ritorno alle Finals in grande stile. Un obiettivo che a Dallas manca dal 2011, quando lo stesso Kidd e l’Mvp Nowitzki permisero ai Mavs di vincere il titolo ai danni dei Big Three (James, Wade e Bosh) di Miami.
Ancora loro, sempre Luka-Kyrie
Tutti abbiamo negli occhi il canestro in step back con cui Luka Doncic ha mandato i titoli di coda in gara 2. Un canestro, in faccia a Gobert, che è valso il 2-0 nella serie per Dallas, due gare vinte in trasferta sul campo dei T-Wolves e un “Luka Magic” in grande spolvero, capace di mettere a referto l’ennesima tripla doppia della sua carriera (32 punti, 10 rimbalzi e 13 assist). Doncic si è ripetuto nel terzo atto, mandando a bersaglio 5 triple e 33 punti totali, gli stessi del collega Irving. Il duo delle meraviglie si completa a vicenda, non pestandosi mai i piedi e riuscendo sempre a trovare il momento giusto per emergere. Spesso è lo sloveno a partire forte, mentre Kyrie attende che la partita venga verso di lui, per poi sgasare nella ripresa. In gara 3 sono serviti entrambi nei momenti decisivi e, neanche a dirlo, entrambi sono risultati “clutch” in un finale in cui il duo di Dallas ha segnato tiri complicatissimi.
Se poi ci aggiungiamo le prestazioni di Derrick Jones Jr. e Daniel Gafford, lo scacchiere si completa. Il primo ha il compito di contenere Anthony Edwards e, per ora, sta riuscendo nel suo intento, portando Ant-Man nella trappola del raddoppio o comunque sull’aiuto difensivo. Inoltre, l’ex Heat è stato un’ottima spalla offensiva in gara 3, specie in avvio, in cui ha realizzato tre triple in breve tempo (per lui 11 punti totali). Gafford invece ha aggiunto energia e fisicità, andando a sigillare il terzo atto della serie con una stoppata e una schiacciata (con urlo annesso) che hanno fatto impazzire di gioia l’American Airlines Arena.
In generale, i Mavs hanno tirato 14/28 da oltre l’arco nella terza sfida, un 50% mostruoso, con le percentuali che si sono persino alzate negli ultimi cruciali minuti: molto meglio, per usare un eufemismo, del 9/30 complessivo dei Timberwolves.
Timberwolves in calo
Minnesota è apparsa sottotono in queste tre gare e, a differenza dei Mavs, sta mancando di energia, oltre che nei momenti chiave delle partite. Fino ad ora non è stata nemmeno la serie di Anthony Edwards, ben contenuto, come anticipato, dalla difesa dei Mavs. La guardia dei T-Wolves ha dovuto portare sulle spalle il peso di un attacco a cui è mancato il contributo di Towns, “assente” ingiustificato anche in gara 3 (0/8 da oltre l’arco e solo 16 punti). Edwards sta sentendo eccome la stanchezza, come dimostrato in gara 1, anche perché, oltre alla fase offensiva, deve occuparsi nell’altra metà campo di tale Kyrie Irving, cliente a dir poco complicato da marcare. Una mossa in difesa quasi obbligata da parte di coach Finch, il quale non può permettersi di utilizzare Conley su Irving, e dunque Edwards non ha un attimo di riposo. La fiammata nel terzo quarto del terzo atto della serie, con signature move schiacciata (e comunque 26 punti totali), sembrava aver messo definitivamente in partita Ant-Man, anche se poi la difesa Mavs ha portato la guardia dei T-Wolves a prendersi tiri sempre più difficili e la striscia si è fermata nell’ultimo quarto, in cui Doncic e Irving hanno preso il comando delle operazioni. Coach Finch ha provato ad utilizzare cambi, raddoppi e difesa a zona, ma niente ha potuto fermare il duo delle meraviglie, nemmeno un più che positivo McDaniels. Quest’ultimo, insieme a Naz Reid (il quale sarebbe stato l’eroe di gara 2 se non fosse stato per il canestro finale di Doncic), è sicuramente il più valoroso dei compagni di Edwards: nella prima partita ha messo a referto 24 punti (6/9 da tre), nella terza invece 15 punti con 6/8 al tiro, il tutto condito dalla difesa su “Luka Magic”.
La serie non è finita, anche perché Minnesota ha già dimostrato di poter ribaltare una situazione sfavorevole, ma, ad ora, i T-Wolves sembrano un po’ scarichi, mentre Dallas ha fatto capire di avere il pieno controllo della contesa.