Manca sempre meno all’inizio di Euro 2024. Un’edizione che per l’Austria si preannuncia ostica fin dall’inizio. Il 17 giugno prossimo, infatti, per la partita d’esordio dei Das Team, l’avversario sarà niente meno che la Francia – una delle grandi favorite alla vittoria finale del torneo.
Quella di cui sopra sarà la prima di tre partite complicate per l’Austria, che dopo Les Bleus incontrerà la Polonia e l’Olanda. Eppure, anche se il girone D è tutt’altro che semplice per la squadra allenata da Ralf Rangnick, non dobbiamo dimenticare la crescita del movimento austriaco negli ultimi anni. Sebbene infatti l’ultima partecipazione al mondiale risalga al 1998, agli Europei la formazione austriaca è alla terza partecipazione consecutiva (2016, 2021, 2024), un dato più unico che raro se è vero che l’Austria non aveva partecipato a nessuna delle 14 precedenti edizioni.
L’ultimo europeo peraltro fa ben sperare, perché come ricorderete fu l’Italia di Mancini ad eliminare un’Austria ostica a dir poco, capace di andare in vantaggio con Arnautovic – al gol, annullato dal VAR, seguirono le due reti di Chiesa e Pessina: l’Austria rientrò parzialmente in gioco a pochi minuti dalla fine col gol del 2-1. All’Austria, che nel proprio undici può schierare nomi di un certo rango, è mancato pochissimo – anche un pizzico di fortuna – per raggiungere i quarti di finale: un traguardo che sembra impossibile solo per chi conosce poco – o nulla – la qualità della squadra di Ragnick.
Qualificazioni: solo il Belgio ha fatto meglio
Come è arrivata, l’Austria, alle fasi finali del torneo europeo? Da seconda, dietro però una corazzata come il Belgio nel Gruppo F delle qualificazioni ad Euro 2024. La squadra di Rangnick, che ha portato all’Austria non solo maggiore solidità difensiva ma anche una più accentuata propensione offensiva, ha vinto 6 partite, pareggiandone una e perdendone un’altra – contro il Belgio (il 13 ottobre scorso, 2-3). Ha segnato 17 reti (2.13 per match) e ne ha subite appena 7.
Il dato più incoraggiante, insieme a quello difensivo (se pensate che di gol ne ha presi tre solo contro il Belgio, significa che l’Austria ha subito per il resto 4 reti in 9 partite), riguarda il possesso palla (55.13%): un possesso mai fine a se stesso ma finalizzato a verticalizzare il gioco approfittando del gran lavoro di Gregoritsch, attaccante vecchio stampo che ama mettersi a disposizione dei compagni.
L’allenatore, Ralf Rangnick, è il terzo a qualificarsi per il torneo europeo dopo Marcel Koller e Franco Foda – sotto cui la Nazionale ha ottenuto i migliori risultati appunto ad Euro 2020 (21). Ma quali giocatori ha scelto l’ex tecnico dello United per la prossima edizione?
I giocatori, ruolo per ruolo
- In porta. Nonostante un affaticamento al ginocchio, Alexander Schlager (Red Bull Salisburgo) dovrebbe essere il portiere titolare della formazione austriaca. Alle sue spalle Tobias Lawal e Patrick Pentz.
- Come terzini. Con Stefan Posch e Stefan Lainer a fare da doppia (ottima) opzione sul ruolo di terzino destro, Maximilian Wober e Phillip Mwene sono i favoriti per l’altro posto di terzino, con Wober particolarmente benvisto da Rangnick per la sua capacità di arretrare nel cuore della difesa in caso di necessità.
- Centrali di difesa. E la necessità ci sarà purtroppo per l’Austria. Rimane a casa infatti l’uomo più rappresentativo, quel David Alaba che ha vissuto una stagione di convalescenza dopo il grave infortunio. Vuoi per quello, vuoi per un età che avanza, si preferito non portarlo. Quindi al centro spazio a Danso, atteso alla definitiva consacrazione e appunto Wober, elemento duttile che però non ha le capacità tecniche e il carisma che potrebbe mettere Alaba.
- A centrocampo. L’11 maggio scorso, nella sfida contro il Werder Brema, Xaver Schlager si è rotto il crociato. Una notizia devastante per Rangnick, che dovrà fare a meno di uno dei giocatori più solidi della sua rosa e senza dubbio del centrocampo. Escludendo dunque l’ex Wolfsburg, saranno del roster iniziale Nicolas Seiwald, Florian Grillitsch e Konrad Leimer, stella del centrocampo austriaco ora in forza al Bayern Monaco. Insieme a quest’ultimo non dobbiamo però dimenticare un altro nome di peso, forse il più atteso dell’intera rosa: Marcel Sabitzer, autore finora di una stagione memorabile al Dortmund. Insieme a lui Romano Schmid e Christoph Baumgartner.
- In attacco. Col ritiro di Onisiwo e la mancata convocazione per le ultime amichevoli di Marko Arnautovic, è senza dubbio Michael Gregoritsch del Friburgo l’indiziato principale a un posto come punta titolare dell’Austria. Insieme a lui, come vice, Andreas Weimann del WBA.
I convocati dell’Austria per Euro 2024
- Portieri: Hedl, Lindner, Pentz.
- Difensori: Daniliuc, Danso, Lienhart, Mwene, Posch, Querfeld, Trauner, Wober.
- Centrocampisti: Baumgartner, Grillitsch, Grull, Kainz, Laimer, Prass, Sabitzer, Schmid, Seiwald, Wimmer.
- Attaccanti: Arnautovic, Entrup, Gregoritsch, Seidl, Weimann.
La formazione titolare
Se in porta è scontato l’utilizzo di Alexander Schlager, meno è quello dei due centrali di difesa, ma probabilmente Rangnick andrà sulla coppia Danso-Alaba, optando per un 4-2-3-1 con Michael Gregoritsch in attacco. Davanti alla difesa Nicolas Seiwald e Florian Grillitsch, con Konrad Laimer uomo ombra dotato di varie licenze, su tutte quella di spaziare dalla mediana in fase di non possesso (diventerebbe un 4-3-2-1) alla trequarti in fase di possesso, Christoph Baumgartner e Marcel Sabitzer dietro l’unica punta.
Austria (4-2-3-1): Schlager; Lainer, Alaba, Danso, Mwene; Seiwald, Grillitsch; Baumgartner, Laimer, Sabitzer; Gregoritsch.
Il più atteso: Sabitzer
Con 6 gol e 9 assist fin qui in stagione, Marcel Sabitzer, centrocampista classe 1994, è senza dubbio uno dei migliori giocatori dell’intera stagione del Borussia Dortmund, che si giocherà una storica finale di Champions League col Real Madrid a due settimane dall’inizio degli europei.
Il centrocampista ex United – tra le altre – era stato a lungo corteggiato dalla Roma, che ha poi virato su Renato Sanches. A non convincere Thiago Pinto, si dice, erano le condizioni atletiche dell’austriaco. Un dato che fa quantomeno riflettere alla luce della stagione dell’uno e dell’altro centrocampista. Sabitzer è reduce dal titolo di MVP UEFA contro l’Atletico ai quarti (sfida di ritorno a Dortmund) e contro il PSG al Parco dei Principi è stato tra i migliori. Con 5 assist in Champions League, è al primo posto della classifica insieme a Vinicius Jr. L’Austria se lo coccola.
Il grande assente: Xaver Schlager
Il grande assente è invece Xaver Schlager, uno dei giocatori più promettenti del panorama europeo ad Euro Under19 nel 2016 nonché selezionato dall’UEFA come uno dei 50 giovani più promettenti per la stagione 2019-2020 (quando era passato dal Salisburgo al Wolfsburg).
Quest’anno Schlager si è imposto come faro e riferimento centrale del centrocampo del Lipsia: un giocatore non soltanto tecnico ma muscolare, duttile, molto intelligente. Un uomo chiave anche nel centrocampo di Rangnick, che dovrà farne a meno per la rottura del crociato nel corso dell’ultima partita di Bundes del Lipsia col Werder Brema.
Lo scenario migliore: l’arrivo ai quarti
Lo scenario migliore per l’Austria è senza dubbio l’arrivo in semifinale. Non solo perché nell’ultimo europeo, come detto, la squadra dell’allora allenatore Foda aveva raggiunto il massimo risultato mai tracciato dalla nazionale austriaca (gli ottavi), ma ancor più perché a quella rosa, già forte, si sono aggiunti elementi di valore, giovani promettenti e una solidità nel gioco ancora più marcata. Giocare contro l’Austria è notoriamente arduo, ma ora forse ancora di più.
Lo scenario peggiore: l’uscita ai gironi
L’Austria è una squadra ostica, senza dubbio. Ma non è una squadra invincibile. Ecco perché tra le ipotesi meno liete c’è anche quella dell’uscita anticipata dal torneo, già ai gironi.
L’assenza di Schlager potrebbe pesare parecchio, e molto dipende anche da come tornerà Alaba, alle prese con fastidi fisici che non gli hanno dato tregua quest’anno. Nel 2016, alla prima partecipazione di sempre agli europei, la nazionale austriaca arrivò ultima nel girone con un solo punto. A distanza di otto anni la rosa biancorossa è cresciuta parecchio, ma sarà il campo a decretare gli effettivi progressi.