La 16ma edizione dell’EPT Main Event di Montercarlo (la 17ma se contiamo anche la parentesi 2017 targata PS Championship) è arrivata al capolinea.
Ieri, nella pokeroom dello Sporting Club del Monte Carlo Bay Resort & Hotel, il torneo ha mandato in scena l’ultimo atto di questa settimana di grande poker per incoronare il nuovo campione.
E’ l’olandese Derk van Luijk che nell’heads-up conclusivo ha battuto il bulgaro Boris Angelov dopo ben sei ore di testa-a-testa e un totale di 12 ore (pause comprese) di final day.
Diciamolo chiaramente, è stato un Day 6 all’insegna della prudenza e poco avvincente. I fold preflop con mani giocabili e poca action sul board hanno preso il posto di aperture loose, tribet, c-bet al flop e tentativi di steal in bluff. I tanti che hanno seguito la giornata con la diretta streaming quasi sicuramente non si sono divertiti.
Ma il poker da torneo è anche questo. D’altra parte i giocatori loose aggressive e quelli che amano chiamare facile si sono arresi prima dell’ultima giornata. E poi c’è da considerare il fattore della posta in palio.
Per quasi tutti i last 7 c’era in ballo un’opportunità clamorosa, mai capitata prima, e questo ha di sicuro condizionato il loro gioco. Oltre all’emozione di calcare un palcoscenico così prestigioso, ogni pay-jump valeva davvero tanto.
Solo Jonathan Pastore aveva già vissuto esperienze simili (braccialetto WSOP, 2° posto nel ME WSOPE 2022), ma alle fine anche lui ha scelto la via della prudenza. Il caso di Niclas Thumm è invece un po’ diverso perché, se è vero che nel 2023 è arrivato 6° nel PSPC, il resto dei suoi itm – tolto quello incassato ieri – vale solo 33mila euro.
Alla fine ha vinto uno che si definisce un semi-pro del poker, che si guadagna da vivere nel settore degli investimenti finanziari e che è in attesa dell’arrivo del terzo figlio. Quest’ultimo dato ha fatto gridare al “baby run good“, ovvero alla buona sorte pokeristica dei neo o futuri papà che in passato ha premiato Mike Leah, Stephen Chidwick, David Peters.
Adesso questa superstizione è toccata Derk van Luijk. E in effetti bisogna ammettere che l’olandese è stato autore di svariati miracoli. Uno già nel Day 5 quando in all-in con AJ ha incrociato AA di Philipp Wenzelburger, ma sul board sono atterrati due “ganci”. Ieri, pur essendo rimasto shortstack per la maggior parte della gara, l’olandese è sempre riuscito a recuperare vincendo tutti gli all-in decisivi, sia quelli iniziati a sfavore che gli altri. Il river lo ha mai tradito.
Prima di questa vittoria, Derk van Luijk aveva già ottenuto qualche buon risultato. 3a piazza nel PokerGO Tour di Venezia nel 2022, vittoria in un side da €2.100 all’EPT di Barcellona sempre nello stesso anno e il più recente 28° posto nell’EPT Main Event di Parigi 2024. Niente però che sia paragonabile al risultato ottenuto ieri, che fa di lui l’ottavo campione olandese di un EPT e il terzo di Montecarlo, dopo i successi di Pieter De Korver e Rob Hollink rispettivamente nel 2009 e nel 2005.
Il tutto arricchito da questo payout:
1 – Derk van Luijk, Paesi Bassi, €1.000.000
2 – Boris Angelov, Bulgaria, €620.500
3 – Rania Nasreddine, USA, €442.900
4 – Jovan Kenjic, Serbia, €340.500
5 – Jonathan Pastore, Francia, €261.700
6 – Niclas Thumm, Germania, €201.000
7 – Jonathan Guedes, Brasile, €154.900
LE ELIMINAZIONI
Il primo a lasciare il final day dell’EPT ME di Montecarlo è il brasiliano Jonathan Guedes che setta i Jacks al flop ma trova Boris Angelov pronto al call con la scala già chiusa.
Il bulgaro, che senza dubbio è stato il giocatore più spumeggiante al tavolo, rimane al comando per un po’, fino a quando la sua forbet con KQ incappa nei “Cowboys” (KK) di Jonathan Pastore. Board liscio e il francese di salva, mentre Angelov cede la chiplead a Rania Nasreddine.
Il vantaggio dell’avvocato di Tulsa (Usa) – più di $600k vinti prima di Montecarlo – è solo temporaneo. Angelov se lo riprende chiudendo full di Kappa ai danni proprio della Nasreddine che ha full di 5.
Boris Angelov è ancora protagonista nella seconda eliminazione della giornata. Questa volta la vittima è Niclas Thumm: il tedesco centra il trips al flop (due Assi sul board e uno in mano) contro il KK del bulgaro. Al river si materializza il terzo K che consegna un altro full ad Angelov.
Poi tocca a Jonathan Pastore, che fino a quel momento ha giocato in difesa del suo modesto stack. Il francese mette tutto al flop con top pair, Angelov – sempre lui – chiama con scala bilaterale e overcard Q. Il progetto non si chiude, ma c’è comunque la Q al river che basta per eliminare Pastore.
E van Luijk dov’è? Al riparo, chiuso come un riccio (pure troppo) in attesa della mano giusta. Ne arrivano due molto ravvicinate. Prima la coppia di 8 regge in all-in al K9 di Angelov. Poi chiama con JJ l’all-in con AK di Jovan Kenjic: né Assi né K sul board e il final table raggiunge la fase 3-handed.
Dopo aver preso parecchie chips a Boris Angelov (il bulgaro prova il bluff al river, ma van Luijk ha settato proprio sull’ultima carta), arriva la mano che segna la svolta per l’olandese.
Apre Derk van Luijk da bottone con JT e riceve il call di Rania Nasreddine da BB con 54 suited. Al flop scendono sia un J che un 4: l’original raiser punta 1,5 milioni, la giocatrice chiama. Al turn arriva un 5 che porta avanti la Nasreddine (doppia coppia). Dopo la bet da 3 milioni dell’olandese, la statunitense va all-in per 8,4 milioni. Van Luijk snappa e si trova con solo 5 out per rimanere nel torneo. Il river porta proprio uno di questi, un T che gli regala la doppia più alta, ma Van Luijk non se ne accorge e si alza dal tavolo pensando si essere player out.
Quando viene richiamato, è al comando del count. Nella mano successiva Derk van Luijk elimina un’ormai shortissima Rania Nasreddine e si avvia all’heads-up contro Angelov in vantaggio per 24.500.000 chips a 11.750.000.
Come detto all’inizio, il testa-a-testa è durato sei ore con continui scambi al comando e un numero imprecisato di colpi fortunati da ambo le parti. Il capitolo finale si è chiuso con due all-in consecutivi vinti dal player olandese.
Prima con A3 vs K8 di fiori e Asso che fa la differenza sul board. Poi Derk van Luijk limpa da bottone con A♣Q♥. Boris Angelov risponde da BB shovando 15,5 milioni con K♣7♣. L’olandese chiama e al flop Q♠J♣4♠ centra la top pair che lascia solo 3 Kappa e le chance di colore o scala runner-runner al bulgaro, circa un 17% in totale. Il turn 3♦ non aiuta Angelov e il 9♣ al river incorona Derk van Luijk nuovo campione dell’EPT ME di Montecarlo.
Immagine di testa: Derk van Luijk (credits Manuel Kovska, RIHL)