Con il cronoprologo di Payerne di 2,3 chilometri inizia questo martedì il Giro di Romandia, classico appuntamento prima del Giro d’Italia.
Si corre sulle strade della “Svizzera francese” e come al solito il gruppetto dei partecipanti è molto agguerrito visto che a livello di corse a tappa di una settimana il Romandia può stare tranquillamente al livello di una Tirreno – Adriatico o di un Giro dei Paesi Baschi.
Andiamo a vedere cosa ci può riservare questa corsa che verrà trasmessa da Eurosport.
Giro di Romandia, Ayuso cerca la rivincita
Due cronometro, due tappe di montagna vera, due tappe movimentate: il tracciato del Giro di Romandia 2024 è molto regolare, verrebbe da dire che è quasi svizzero.
Pronti-via e subito questo cronoprologo che è breve, sì, ma che in una corsa di una settimana potrebbe risultare decisivo. Spazio agli specialisti, certo, ma attenzione ai big che non potranno distrarsi in quella che si prevede come una gara sprint, roba da 3 minuti o quasi.
E tra i big quello che possiamo ritenere senza dubbio il favorito è Juan Ayuso, lo spagnolo che ha trionfato al recente Giro dei Paesi Baschi approfittando anche della maxi-caduta che aveva messo fuori causa Vingegaard, Roglic ed Evenepoel.
Corridore completissimo, Ayuso al Giro di Romandia dell’anno scorso era andato in crisi proprio il giorno dopo aver indossato la maglia gialla del leader, finendo fuori dalla top 10.
Quest’anno lui e tutta la Uae in realtà sembrano sul pezzo, al netto di un Pogacar già fantascientifico di suo. Come scudieri al Romandia lo spagnolo avrà Adam Yates (trionfatore nel 2023) e McNulty, che già dopo il prologo potrebbe trovarsi in vetta alla generale.
Visma, che si fa?
Sarà molto interessante capire a questo Giro di Romandia su chi punterà la Visma, lo squadrone dominatore del 2023 e al momento azzoppato sia fisicamente dai tanti infortuni che tatticamente, visto che senza Vingegaard e Van Aert è ora di trovare nuovi leader.
Al Giro di Romandia dovrebbero essere gli olandesi Gesink e Bouwman i candidati alla top ten, difficilmente si punterà al podio; nomi di secondo o terzo piano a ranghi completi e catapultati in alto vista la situazione della squadra.
In quanto a gente che si sta ritrovando impossibile non citare Egan Bernal, che sottotraccia sta cercando di tornare ai vecchi fasti. La Ineos che si presenta al Giro di Romandia sembra ben assortita con Hayter, Tarling e Arensman. Qualcuno di questi li rivedremo anche al Giro d’Italia.
Più facile che sul podio assieme ad Ayuso possa andare uno dei due capitani della Bora, il russo Vlasov o l’australiano Hindley. Più il primo che il secondo in realtà.
E gli italiani? Caruso punta ad entrare tra i primi 3 come un anno fa, ma sarà dura. Ciccone è di fatto al debutto stagionale al Giro di Romandia dopo l’operazione al soprassella e non gli si potrà chiedere molto.
Masnada e Cattaneo sono attesi a un gran lavoro di gregariato per la Soudal, mentre Vendrame con la AG2R può puntare a entrare in qualche fuga: non granché.