Ogni grande corsa a tappe che si rispetti ha le sue tappe chiave e il Giro d’Italia 2024 non fa eccezione. Chi vuole indossare la Maglia Rosa non potrà sbagliare in queste frazioni che andiamo ad analizzare.
Ce n’è almeno una per ogni settimana, in totale ne abbiamo inquadrate dieci delle 21 totali.
Giro d’Italia 2024, chi ben comincia…
Cronometro individuale? Macché. Una bella volata a mo’ di passerella? Nemmeno. Molto meglio a questo punto una tappa subito decisiva per la classifica generale come la Venaria Reale – Torino.
Nel 2022 una tappa simile vinta da Simon Yates, con attacchi e contrattacchi da parte dei big, Nibali in testa, fu uno spettacolo purissimo. A Torino, un grandissimo spettacolo.
Non è escludere che anche stavolta si possa vedere uno show dei big, con Pogacar (il grande favorito del Giro d’Italia 2024) che già si sfrega le mani pensando alla Maglia Rosa da indossare all’esordio assoluto nella Corsa Rosa.
Certo, il giorno dopo ci saranno già da scalare le rampe verso il Santuario di Oropa, dove Marco Pantani nel 1999 regalò uno dei momenti più indimenticabili del suo mito.
E anche qua, questo uno-due pugilistico potrebbe fare subito male a quelli venuti al Giro d’Italia 2024 per la classifica generale, che rischiano dopo un paio di tappe di ritrovarsi a inseguire pesantemente.
La prima settimana avrà altre due frazioni destinate a disegnare la generale. Una su tutte, e non può essere diversamente, è la crono Foligno – Perugia: praticamente tutta in piano salvo l’ultimo strappetto verso il capoluogo dell’Umbria.
Anche se il primo vero arrivo in quota sarà solamente alla tappa numero 8, la Spoleto – Prati di Tivo, è facile che avremo già assistito a un gran tourbillon nella top ten della generale.
Il Mortirolo come dessert della seconda settimana
Mai rilassarsi al Giro d’Italia, ogni tappa può essere davvero una trappola. E come al solito la seconda settimana della Corsa Rosa è ricca di insidie nonostante l’apparente facilità.
Occhi puntati comunque sul weekend, con la seconda cronometro individuale da Castiglione delle Stiviere a Desenzano sul Garda (31 chilometri, una distanza ideale per gente come Filippo Ganna, oltre che per il solito Pogacar) a fare da apripista.
Domenica 19 maggio poi situazione fantastica per aprire il gas, al termine della seconda settimana del Giro d’Italia 2024: grandi montagne prima del giorno di riposo, compresa la scalata al Mortirolo (anche se dal lato più “leggero”, quello di Monno) e al Foscagno, con arrivo a Livigno.
Qui potrebbe andare in scena la classica situazione in cui i fuggitivi vengono ripresi all’ultima salita dagli uomini di classifica con fuochi artificiali nei chilometri conclusivi.
Cima Coppi sullo Stelvio
L’ultima settimana del Giro d’Italia 2024 è bene o male la fotocopia di tante altre edizioni. Impossibile trovare attimi di respiro, salite durissime prima del gran finale/passerella dell’ultima tappa.
Subito dopo il giorno di riposo è già tempo di grandi montagne con la Livigno – Selva di Valgardena: tappa dura ma appunto successiva al riposo, chi va in fuga potrebbe anche vincere qua la tappa, con i big dietro a studiarsi.
Anche perché la punta più alta del Giro d’Italia 2024, la Cima Coppi, è posizionata quasi subito, sullo Stelvio, e non dovrebbe fare così tanta selezione come in passato.
L’indomani, 22 maggio, tappa più corta ed esplosiva (154 chilometri) fino al Passo del Brocon. In mezzo il Sella e il Rolle: ecco, qua forse Pogacar o chi per lui potrebbe andare per cesellare la classifica generale.
Ma non sono finite le salite, in una corsa che come detto comunque da gran parte degli addetti ai lavori, sarà “dura ma non durissima”.
La terz’ultima tappa infatti porterà il gruppo a Sappada, non è un vero arrivo in quota, ma attenzione agli attacchi disperati di chi avrà bisogno di lasciare il segno sul Giro d’Italia 2024, in un luogo famoso o famigerato per la celebre “imboscata” di Roche a Visentini nell’edizione del 1987.
La classifica generale del Giro d’Italia 2024 verrà sancita dalla penultima tappa, il 25 maggio, la Alpago – Bassano del Grappa: doppia salita del Monte Grappa dal versante di Semonzo, spettacolare ma forse non decisiva.