Da diverso tempo l’Eurolega medita un profondo cambiamento a livello strutturale, una modifica del sistema che sembra avvicinarsi sempre di più. Con l’ufficialità dell’ingresso di Dubai nell’ABA Liga (Lega Adriatica), è ormai evidente che sia iniziato il processo per cui gli arabi saranno all’interno della competizione tra non molto tempo.
E’ previsto pertanto che l’anno del cambiamento possa essere il 2025, fissato come scadenza delle attuali licenze pluriennali delle varie società che attualmente disputano la più importante competizione per club a livello europeo.
I dubbi sulla prossima stagione
Senza andare troppo lontano col tempo, le perplessità permangono in primis se si pensa solamente alla prossima stagione, perché ci sono ben 5 squadre che ancora non hanno certezza di partecipare alla competizione: Virtus Bologna, Valencia, Stella Rossa, Partizan e Alba, che si “giocano” le 5 Wild Card con altre potenziali acquirenti (è noto come l’Eurolega stia spingendo città come Parigi e Londra verso la propria competizione, e con la prima ci siamo molto vicini) pronte a prenderne il posto.
Il sito specializzato BasketNews, ha esaminato nello specifico la situazione, analizzando le rispettive possibilità squadra per squadra.
Le serbe
Partiamo dalla situazione che vede protagoniste le due formazioni serbe: Partizan e Stella Rossa. Il paese balcanico è l’unico a non avere una società con licenza pluriennale, ma in questi anni entrambe le squadre hanno dimostrato di meritare un posto in EL, non tanto per i risultati conseguiti (spesso ondivaghi), quanto piuttosto per la capacità e la volontà di investire e per l’enorme base di tifosi che riescono a spostare. Un discorso analogo che si faceva anche per il Monaco, prima che si qualificasse matematicamente al play-in, con un piede dentro ai playoff, che ha investito talmente tanto e bene negli ultimi anni (con risultati spesso oltre le aspettative) che la Wild Card non gliela toglie nessuno.
Escludere una delle due serbe vorrebbe dire privare la competizione di una moltitudine di tifosi tra i più appassionati e caldi del Vecchio Continente, che riempiono i rispettivi palazzi praticamente ad ogni partita casalinga, facendo essere Partizan e Stella Rossa le prime due squadre in EL per media spettatori. Difficile pensare che i piani alti vogliano privarsi di tale risorsa, che aiuta non poco a mostrare della lega un’immagine animata e rigogliosa.
Ad aggiungere infine note che danno ulteriore credito alla permanenza delle due serbe, la Stella Rossa sta progettando una nuova arena: il che amplierebbe ulteriormente gli spazi e difficilmente potrebbe tener fuori un bacino d’utenza così florido dal contesto continentale.
Alba Berlino: acceleratore di talenti
Sono anni che Eurolega spinge il capoluogo tedesco, che però con la sua squadra in campo non ha quasi mai reso, chiudendo spesso la classifica pur valorizzando molti giovani (noi italiani ne sappiamo qualcosa visto che da lì è uscito un rinnovato Fontecchio, poi volato in NBA, e ora stanno maturando Procida e Spagnolo).
Sono proprio i risultati deludenti che lasciano Berlino in bilico, seppur dalla sua la società abbia un modello basato su investimenti sostenibili che tanto piace e viene esaltato da ogni giocatore che ne veste la maglia. Questo tiene aperte le porte in ottica di sviluppo dei giovani, come fosse un acceleratore d’impresa, e dà all’Alba la speranza di avere chances di restare nella competizione.
Valencia rischia, ma il nuovo palazzetto…
C’è poi il Valencia, che ha già rischiato quest’anno di non far parte del lotto della partecipanti, in quanto Gran Canaria – vincitrice della scorsa Eurocup -, ha rinunciato di entrare nella competizione. Al momento la formazione spagnola occupa il 7° posto in Liga ACB (con 4 disponibili per le formazioni iberiche), e rispetto ad altre realtà risulta un mercato meno appetibile, pur essendo società con grandi velleità.
Avranno un nuovo palazzetto nel 2025-26 e questo potrebbe convincere il board di Eurolega a dargli ancora qualche chances, ma servono investimenti mirati che mostrino la possibilità di poter competere a buon livello, perché dal punto di vista dell’appeal Valencia ha qualcosa in meno – per EL – rispetto alle già citate Parigi e Londra.
Virtus Bologna: EL non può non guardare alla storia e ai recenti risultati
Chiudiamo il resoconto con la squadra che, da italiani, ci interessa maggiormente: la Virtus Bologna. I bianconeri sono alla loro seconda stagione in Eurolega e hanno da subito dimostrato di saperci stare, come se il tempo passato lontano da questo tipo di competizione – che una volta giocava per vincere – non fosse mai passato.
Bologna ha mostrato di essere, per l’Italia, punto di riferimento del basket, forse anche più di Milano, per quanto sia evidente che quell’aurea di internazionalità che invece possiede il capoluogo lombardo, BasketCity non ce l’avrà mai. Ma potrebbe non servire.
Le V Nere sono al play-in, ma soprattutto pronte a investimenti importanti. Tra due anni la società dovrebbe avere una nuova arena, i tifosi sono tra i più caldi e appassionati d’Europa (e quest’anno se ne sono accorti tutti!) e, nel complesso, la piazza bolognese ha storia e grande appeal, valori che Eurolega non può ignorare.
Il progetto del Presidente Zanetti è quello di riportare la Virtus ai vertici del basket europeo, pertanto con questi presupposti – e magari con un playoff conquistato da protagonisti – la partecipazione alla prossima stagione non dovrebbe essere particolarmente a rischio.
Attenzione però al 2025
Bisogna però tenere la guardia alta, perché l’anno del cambiamento dovrebbe essere il 2025-26, quello della paventata restaurazione. Stando a questo, tra 12 mesi potremmo essere qui a raccontare una storia completamente diversa e nuova, con Parigi, Londra e, perché no, Dubai all’interno di Eurolega, competizione proiettata sempre meno (o comunque non solo) ad essere meritocratica, ma piuttosto adattata a dove vanno gli investimenti sullo sport: le grandi piazze e i paesi arabi.