La 143ª edizione della FA Cup ci regala l’ennesima favola: quella del Coventry, storico club del calcio oltremanica, ma a secco di trofei dal 1987, quando vinse la sua unica Coppa d’Inghilterra.
37 anni dopo, gli Sky Blues che attualmente militano nel Championship tornano a giocare una semifinale di FA Cup e lo fanno vincendo una gara clamorosa in casa del Wolverhampton per 3-2, con quattro reti arrivate tra il minuto 83 e il minuto 100. Roba vietata ai malati di cuore.
Gran parte del merito di questa cavalcata esaltante degli Elefanti va al tecnico Mark Robins che dal 2017 guida la squadra: l’uomo che 34 anni fa da attaccante del Manchester United salvò la panchina di Alex Ferguson dando vita alla grande epopea dei diavoli rossi con il manager scozzese. E in semifinale sarà proprio lo United, l’Everest da scalare per raggiungere la finalissima.
Vediamo nel dettaglio.
Coventry che quarto di finale al Molineux
La FA Cup non fa sconti a nessuno. Non esiste squadra che non possa compiere l’impresa e i famosi Giant Killing sono sempre dietro l’angolo.
Coventry e Leicester unici club del Championship pronti a dare spettacolo nei quarti di finale del più antico trofeo al mondo: se le Foxes cadono 4-2 a Stamford Bridge, dopo aver messo paura al Chelsea, gli Sky Blues si prendono la scalpo del Wolverhampton.
Succede tutto nella ripresa, con Simms che firma dopo pochi minuti il momentaneo 1-0 per la squadra di Robins, prima di subire il sorpasso dei Lupi: tra l’83’ e l’88’, Ait-Nouri e Bueno fanno pendere l’ago della bilancia dalla parte dei Wolves, ma l’imponderabile è dietro l’angolo.
Nei 10 minuti di recupero del secondo tempo, si consuma il contro-sorpasso pazzesco degli Elefanti, con Simms che firma la doppietta e il gol del 2-2. Quando ormai sembra tutto pronto per i supplementari, ecco il colpo di coda del Coventry al centesimo minuto: Wright sigla il 3-2 che spalanca le porte di Wembley e della semifinale agli uomini di Robins, 37 anni dopo l’ultima volta.
Il percorso degli Sky Blues in FA Cup
Già aver raggiunto il penultimo atto di FA Cup è un fatto clamoroso per il Coventry che da 23 anni manca dalla Premier League e nel corso di questi due decenni e mezzo sono crollati fino alla League Two nel 2017, con lo stesso Mark Robins entrato in carica nel momento della retrocessione, ma capace di far vincere al club l’EFL Trophy, un qualcosa di equiparabili alla Coppa Italia di Serie C.
Lo stesso Mark Robins, dopo aver contribuito al secondo trofeo nella storia degli Sky Blues, ha ricostruito da zero la squadra: immediato ritorno in League One nel 2018, dopo aver vinto i playoff proprio a Wembley, con la promozione nel Championship nel 2020. Lo scorso anno, sfiorato il ritorno in Premier League dopo 22 anni, con la finalissima playoff persa contro il Luton sempre a Wembley.
E in questa stagione, mentre gli Elefanti in Campionato sono ottavi con 57 punti a meno quattro dalla zona playoff quando restano da giocare 9 turni, in FA Cup il Coventry è stato una sorta di rullo compressore. I “Celesti” sono entrati in gioco dal terzo turno e un roboante 6-2 all’Oxford United. Nel quarto round, dopo l’1-1 in casa dello Sheffield Wednesday, il replay sorride alla banda di Robins per 4-1.
Nel quinto turno, gli Elefanti hanno travolto 5-0 il Maidstone Utd al City Of Coventry Stadium: una manita di reti negli ottavi di finale che ha spedito Simms e soci a giocarsi la clamorosa gara sul terreno dei Wolves. Tra la finale e il Coventry c’è la semifinale con lo United.
Mark Robins: il Manchester United nel suo destino
Alla guida del Coventry c’è quel Mark Robins che ha legato l’inizio della sua carriera con il Manchester United. Attaccante classe 1969 e cresciuto nel vivaio dei Diavoli Rossi ha debuttato in prima squadra nel 1988, nei primissimi anni di Alex Ferguson al timone e restando ad Old Trafford fino al 1992.
Con la maglia dei 20 volte campioni d’Inghilterra, Robins ha messo a referto 48 presenze, con 11 reti. Due sono state decisive per vincere la FA Cup 1990 e soprattutto per salvare la panchina di Ferguson.
Nella stagione 1989-1990 i tifosi a più riprese chiedevano l’esonero dello scozzese, complice anche un paio di 5-0 subiti in campionato e l’eliminazione precoce in Coppa di Lega: al netto della squalifica delle formazioni inglesi dalle coppe europee, ecco che l’ancora di salvezza di Sir Alex diventa la mitica FA Cup.
Ad un rendimento pessimo in campionato, c’è la cavalcata esaltante nella coppa nazionale e qui entra in gioco Mark Robins: appena ventenne e non titolare nei Diavoli Rossi, l’attuale tecnico del Coventry segna il gol qualificazione contro il Nottingham Forest e diventando il primo marcatore del club negli anni 90.
Una rete che ebbe l’effetto di spedire lo United al quarto turno e salvare come detto la panchina dello scozzese che in caso di Ko sarebbe stato esonerato dai vertici del Club, con il futuro dei Rossi di Manchester che avrebbe avuto un esito ben diverso, da quello trionfale che conosciamo.
La seconda rete di Robins, decisiva per i Red Devils, concerne il gol nel replay della semifinale contro l’Oldham Athletic: una marcatura che valse l’accesso alla finale, poi vinta dallo United e cambiando appunto, la storia dei Diavoli Rossi.
34 anni dopo, il passato e il presente del tecnico degli Sky Blues si incrociano a Wembley, tra speranze e ricorsi storici. Sicuramente non una partita come le altre per Mark Robins e i suoi ragazzi. Chi vince sfiderà una tra Manchester City e Chelsea, con gli uomini di Guardiola che inseguono il titolo back to back, 12 mesi dopo aver battuto i cugini dello United nella finalissima.
Il Coventry sogna a occhi aperti.