La stagione di Serie A 2004/2005 si è fissata nella memoria collettiva come il palcoscenico di un leggendario duello tra Milan e Juve, un contesto che nell’immaginario collettivo italiano appare come un gioiello della storia sportiva, capace di accendere accesi dibattiti tra gli appassionati di calcio ogniqualvolta se ne rievoca il ricordo.
20 squadre e nuove regole
Quella stagione fu anche testimone di un marcato cambiamento nei regolamenti, scaturito dagli eventi legati al Catania e culminato nell’ampliamento della Serie A a 20 squadre, una situazione mai verificatasi dal lontano 1951. Tale scenario vide il ritorno all’élite del calcio di squadre quali Atalanta, Cagliari, Livorno, Messina, Palermo e Fiorentina, con quest’ultima che conquistò il suo posto nella massima serie previo scontro diretto del tutto inedito con il Perugia.
In parallelo al cambiamento strutturale, la Federazione innalzò nuovi steccati normativi: venne imposto il divieto di fumare nella zona tecnica e fu resa obbligatoria la sanzione per quei giocatori che festeggiavano rimuovendo la maglia.
Duello in vetta
Durante il campionato, Juventus e Milan misero in scena una competizione avvincente, con la squadra bianconera che si affrettò a occupare il gradino più alto della classifica. Nonostante le perplessità iniziali legate al nuovo formato, le altre formazioni tentarono di reggere il passo, ma con alterne fortune; la Roma combatté con problemi societari, Milan e Inter stentarono all’avvio, mentre Cagliari e Lecce diedero prova di poter oltrepassare il proprio status di provinciali.
Tuttavia, fu nel periodo autunnale che il Milan si fece avanti, sfidando i bianconeri per il primato: segnando il passo dopo una sconfitta contro la Reggina, pose le basi di una intensa competizione con la Juventus. Le alterne vicende stagionali videro entrambe le compagini alternarsi alla testa della serie, con Milan e Juventus che arrivarono a eguagliarsi a febbraio.
Da lì, si susseguirono i contrappunti mensili tra le due, fino all’incontro chiave del 5 maggio, dove la Juventus si impose sul Milan con il decisivo gol di Trezeguet, sancendo il suo vantaggio in classifica. La parità con il Lecce e l’impasse in casa contro il Palermo ebbero infine ragione delle ambizioni del Milan, lasciando la Juventus a festeggiare il titolo nazionale.
L’Udinese che sorprende e Lucarelli super bomber
In questo contesto, spicca inoltre l’Udinese di Luciano Spalletti, che si rivelò protagonista di una straordinaria cavalcata venata da un’imprevista eliminazione dalla Coppa UEFA, ma resuscitata da una seconda parte di stagione da urlo, che fruttò al club friulano un accesso storico alla Champions League, permesso soprattutto da una serie di risultati positivi nel girone di ritorno.
Le distinte vicende dei marcatori videro emergere Cristiano Lucarelli, il quale nella stagione calcistica precedente aveva sfiorato il titolo di capocannoniere in Serie B; resistendo alle lusinghe di mercato, ha continuato a incantare con il Livorno, segnando un totale di 24 reti che gli valsero la corona di cannoniere della Serie A e contribuendo al soddisfacente nono posto finale della squadra amaranto.